L'infortunio al piede destro patito da Marc Gasol l'8 febbraio scorso costringerà il centro catalano a chiudere in anticipo la sua stagione. Lo spagnolo dei Memphis Grizzlies è stato infatti sottoposto a intervento chirurgico per ridurre la frattura dell'osso navicolare del piede destro. Brutta notizia per la franchigia del Tennessee, al momento quinta nel ranking della Western Conference e in piena corsa per centrare un posto ai playoffs. I tempi di recupero del minore dei fratelli Gasol non sono ancora noti, ma dagli States fanno sapere che anche le Olimpiadi di Rio con la maglia delle Furie Rosse, che si disputeranno il prossimo agosto, potrebbero essere a rischio.
Il general manager dei Grizzlies, Chris Wallace, ha così commentato il grave infortunio che terrà lontano dai campi in parquet il giocatore più importante della squadra allenata da Jorger: "Marc rimane una pietra angolare della nostra franchigia e siamo felici di sapere che l'intervento chirurgico si è svolto senza complicazioni - le parole di Wallace, riportate da Nba.com - la sua determinazione e il suo spirito competitivo saranno fondamentali per il suo recupero. Siamo convinti che si riprenderà completamente da questo infortunio e gli staremo vicini nel processo di riabilitazione. Siamo fiduciosi di poter contare su di lui non solo per la prossima stagione, ma anche per le successive". Da parte sua, Gasol, che stava viaggiando a 16.6 punti di media, con 7 rimbalzi, 3.8 assist e 1.3 stoppate, si è detto "frustrato per non poter essere sul campo a lottare con i miei compagni in questa fase della stagione, ma concentrato su una riabilitazione che produca frutti nel lungo periodo. Non vedo l'ora di tornare a giocare, ma solo dopo un pieno recupero".
Il catalano, free agent la scorsa estate, aveva deciso di rifirmare per Memphis nonostante tante altre proposte fossero arrivate sulla scrivania del suo agente. Su di lui i Grizzlies avevano puntato decisi, dopo l'eccezionale stagione 2014-2015, che aveva portato gli uomini di Jorger fino alla semifinale della Western Conference (battuta Portland al primo turno ed eliminati in sei gare dai futuri campioni Nba, i Golden State Warriors). Un altro imprevisto si aggiunge così all'annata di Memphis, cominciata malissimo, al punto che il capo allenatore Dave Jorger ha sfiorato a lungo l'esonero in autunno, e poi raddrizzata grazie a una consistenza e a una solidità ritrovate. Dopo le difficoltà iniziali, i Grizzlies erano passati al quintetto piccolo, con Zach Randolph in panchina e lo stesso Gasol come unico lungo, affiancato da quattro esterni (Barnes, Green, Lee e Conley). La nuova strutturazione aveva permesso alla squadra di consolidarsi come quinta forza ad Ovest, anche grazie all'innesto di Mario Chalmers, giunto da Miami in una trade che aveva coinvolto lo sloveno Beno Udrih. Ora Memphis si trova invece in una situazione delicata, con varie squadre che inseguono (Dallas, Portland, Utah e Houston) che stanno rinvenendo dopo un periodo complicato, e con un roster modificato dopo la deadline di mercato del 18 febbraio scorso. Via Lee e Green, sono arrivati P.J. Hairston e Lance Stephenson, con Jorger che dovrà cambiare i suoi piani per gli ultimi mesi di stagione.
L'infortunio di Gasol costringerà verosimilmente il tecnico dei Grizzlies a varare nuovamente il quintetto piccolo (che nelle ultime settimane era stato accantonato), affidandosi a Randolph come unico lungo insieme a Hairston e sperando che Stephenson possa ripetere le prestazioni dei tempi di Indiana. Allo staff di Memphis farebbe comodo il rientro a pieno regime di Brandan Wright, ex Dallas che fa dell'esplosività la sua caratteristica principale, per tornare a disporre di un minimo di verticalità che il vecchio Z-Bo non può garantire. Con Tony Allen attualmente fermo ai box, la responsabilità di guidare la squadra nel finale di stagione ricadrà sulle spalle di Mike Conley, playmaker in scadenza di contratto che tuttavia sta vivendo un'annata difficile per ricorrenti problemi al tendine d'Achille. Lo schieramento con due point guard (Conley e Chalmers) potrebbe essere una soluzione per coprire i buchi apertisi nel reparto esterni, anche se la stagione dei Grizzlies sembra aver preso una direzione che sarà difficile modificare.