Secondo quanto riportato in queste ore da Barry Jackson per il Miami Herald, i Miami Heat sarebbero molto "preoccupati" per le condizioni di salute del loro lungo di riferimento Chris Bosh. Bosh, che già era stato costretto una settimana fa a dare forfait per l'All-Star Game di Toronto, dove sarebbe stato impegnato nella gara del tiro da tre punti e nella partita della domenica, era stato fermato dallo staff medico degli Heat per un infortunio al polpaccio sinistro. Quello che sembrava essere un semplice insulto muscolare si è rivelato poi qualcosa di più serio, in quanto al due volte campione Nba sono stati riscontrati dei coaguli di sangue nel polpaccio, evenienza che ha messo in allarme tutto l'ambiente, memore di quanto già accaduto lo scorso anno.
Proprio di questi tempi, nel 2015, Bosh fu costretto a chiudere in anticipo la sua stagione a causa della stessa patologia: grumi di sangue nei polmoni, con incolumità del ragazzo a rischio. Oggi lo stesso agente del giocatore dichiara che "è troppo presto per stabilire quale sia la reale portata del problema", lasciando intendere che al momento la patologia si sarebbe ripresentata solo nel muscolo del polpaccio sinistro. Rimane comunque una situazione da monitare con attenzione, e che esclude ogni tipo di contatto fisico, e di conseguenza ogni partecipazione di Bosh all'attività agonistica. Altre fonti - in particolare Adrian Wojnarowski per The Vertical - riferiscono di nuovi test che il giocatore di Spoelstra effettuerà nelle prossime ore per capire se anche questa stagione potrà considerarsi già conclusa. La gravità del problema è resa manifesta dal fatto che a Miami puntualizzino che stavolta non ci siano rischi per l'incolumità del giocatore, a differenza di quanto avvenuto lo scorso anno (21 febbraio 2015 la data del comunicato diramato dalla franchigia della Florida per rendere nota la prognosi e i tempi di recupero). Attualmente nessun membro ufficiale degli Heat si è sbilanciato sulle condizioni di Bosh, ma dall'ambiente continua a filtrare una certa preoccupazione, unita alla consapevolezza che, se gli esami cui il ragazzo sarà sottoposto daranno esito positivo, ad essere a rischio non sarà solo la stagione in corso, ma forse anche l'intera carriera dell'ex Toronto Raptors.
In questo contesto le voci su una possibile trade con gli Houston Rockets che coinvolga Hassan Whiteside e Dwight Howard appaiono tutte da verificare, in quanto un'eventuale prolungata assenza di Bosh dai campi da basket potrebbe indurre Pat Riley ad esplorare altre ipotesi di trade. Nel roster di Miami non c'è infatti un altro lungo con le caratteristiche del Bosh degli ultimi anni, vale a dire un numero quattro che tira con frequenza da tre punti e che può all'occorrenza essere schierato da centro in un quintetto con tutti esterni. Un giocatore che ha quasi del tutto abbandonato il gioco in post-basso, preferendo spaziarsi (anche e soprattutto per esigenze di squadra) sul perimetro, dove gli avversari sono costretti ad onorarne le doti balistiche e a fare attenzione ad effettuare close-out troppo decisi per evitare che Bosh metta palla per terra e attacchi il canestro. Ma al momento queste disquizioni tecniche sono tutte in secondo piano in quel di Miami, dove sono tutti ansiosi di capire quali siano le reali condizioni di salute del ragazzo.