11. Kobe Bryant (bonus track, fuori classifica, immagine di copertina)

Il diciottesimo ed ultimo All-Star Game. Al suo ingresso un boato assordante ha riempito l'Air Canada Center, che gli ha tributato la più commossa delle standing ovation. Il simbolo di un'era che si chiude. Goodbye, Kobe.

10. Russell Westbrook

L'All-Star Game è da sempre una quesione di puro spettacolo, e quando si parla di intrattenimento in generale non si può non tirare in ballo il numero zero. Le cose che fa con la palla in mano sono sicuramente le meno teatrali: ecco una curiosa esultanza. Signore e signori, a voi Russell Westbrook.

9. Milos Raonic ed Eugenie Bouchard

All-Star Friday, prima serata dello show. In campo le celebrità, col team Canada (allenato dall'onnipresente Drake) fronteggiato dal team USA. Per i padroni di casa in campo Milos Raonic, abituato a far fruttare i suoi 196 centimetri con una racchetta in mano piuttosto che sotto canestro. Accanto a lui, la bellissima e talentuosissima Eugenie Bouchard, anch'essa tennista, finalista a Wimbledon nel 2014.

 

8. Gregg Popovich e Kawhi Leonard

Nella giornata di sabato, prima della gara di tiro da tre e di quella delle schiacciate, è andato in scena l'allenamento della vigilia degli All-Star. Ovviamente il solito Gregg Popovich, coach del team West, non ha perso occasione per infastidire il suo pupillo Kawhi Leonard...

 

7. LeBron James e Kobe Bryant

Torniamo all'All-Star Game vero e proprio:  qui Kobe col suo solito isolamento fronteggia un LeBron James piuttosto agguerrito in difesa. Al di là dell'ovvia ilarità generale, uno scatto che rappresenta il vero emblema di un duello decennale.

6. Kobe Bryant e Stephen Curry

"Signor Kobe, posso avere un autografo sulla maglietta?". Probabilmente Bryant avrà ascoltato questa frase milioni di volte, ma difficilmente si sarà trovato in occasioni simili a questa: il fan in questione è Stephen Curry, campione NBA ed MVP in carica.

  

5. Draymond Green

Allontanato Popovich, l'ala dei Golden State Warriors Draymond Green si improvvisa coach e spiega uno schema ai suoi compagni. Chissà se, dopo averne messe a segno 10 solo in questa stagione, sarebbe capace di fare una tripla doppia anche dalla panchina.

4. Gregg Popovich, Stephen Curry e Kawhi Leonard

Il grado di serietà di una partita può essere tranquillamente dedotto dalla glacialità dell'espressione di coach Popovich. Ecco quindi che, durante la partita delle stelle, l'allenatore di origini jugoslave si lascia andare alle risate assieme a Steph Curry. Se poi, addirittura, sorride anche Kawhi Leonard (a destra), dev'essere proprio una festa.

3. Steve Nash e Andre Drummond

Per il podio torniamo a sbrirciare lo showtime per eccellenza: la gara delle schiacciate del sabato. In questa diapositiva, l'ex-MVP Steve Nash delizia l'Air Canada Center con le sue doti calcistiche: alzata in bicicletta (BICICLETTA!) perfetta per sprigionare la potenza della schiacciata windmill di Andre Drummond.


2. Zach LaVine

Posizioni calde per i due finalisti del Dunk Contest, che hanno letteralmente incantato la platea con schiacciate ai limiti del paranormale in un tiratissimo ultimo round con triplo spareggio. In questa foto, il vincitore finale Zach LaVine dopo essere letteralmente decollato dalla linea del tiro libero. Prestazione atleticamente disumana per la guardia dei Minnesota Timberwolves.
Piccola chicca: le espressioni degli spettatori d'onore in prima fila.

1. Aaron Gordon

Formalmente secondo, ma vero vincitore morale della gara delle schiacciate per originalità, costanza (nessun'azione banale) e capacità di esecuzione: il numero 00 degli Orlando Magic, Aaron Gordon.
Qui l'azione che ha fatto parlare di lui in tutti e cinque i continenti: rincorsa, palla presa sopra il capoccione della mascotte, passata sotto entrambe le gambe unite e schiacciata sopra la testa con la mano mancina. Una conclusione che rimarrà negli annali e nella memoria di tantissimi appassionati, probabilmente una delle più belle della storia dell'intera lega. Tecnica, capacità atletiche ed un pizzico di follia: la ricetta di Gordon, per molti, doveva essere vincente.