Il Real Madrid alza la testa, vince e in parte convince nella trasferta fredda e difficile sul campo del Khimki, sfatando anche un tabù che vedeva i russi in vantaggio sui campioni d'Europa in carica per 2-0 tra gli scontri in stagione. Nonostante le assenze di Rudy Fernandez e Felipe Reyes, le solide prove di Ayon (doppia doppia da 24+13) e di Llull (17 e 11 assist), uniti, gli ottimi risultati dal perimetro, permettono al Real di sbancare Mosca con un convincente 93-82.
Inizio a difese aperte, con tanto spazio di azione per entrambe. Il Khimki non sfrutta però adeguatamente le concessioni del Real, mentre la squadra di Laso colpisce e si porta sull’11-7: Augustine e Rice provano a ricucire il primo strappo, ma la circolazione di palla del Madrid ha spesso la meglio nella metà campo russa. La risposta dei padroni di casa arriva nel finale di primo quarto con una tripla di Shved arrivata al termine di un contropiede congegnato perfettamente che vale il vantaggio sul 23-22. L’ingresso (e rientro) di Paul Davis, che mancava dai parquet dal 29 dicembre, aiuta fino a un certo punto il Khimki a rimanere in partita, ma una serie di canestri dalla lunga distanza e con l’ottimo contributo dalla panchina il Real Madrid riesce ad abbozzare una mini-fuga che si concretizza in un vantaggio di 6 punti, immediatamente riassorbito dalla squadra di Kurtiniatis, che rimette anche la testa avanti con una tripla di Monia e cavalcando la vena di Rice va all’intervallo lungo sul +7 (50-43).
Le distanze restano pressochè invariate nella prima parte di terzo quarto, nel quale gli spagnoli si mantengono in vita grazie a ottime giocate dei singoli, visti gli efficaci aggiustamenti dei russi sul cambi nella propria metà campo. Un clamoroso parziale di 16-1 merengue ribalta però il punteggio e soprattutto l'inerzia, complice un black-out improvviso di Shved (che provoca la furia di Kurtiniatis in un timeout) e compagni. L'emorragia viene interrotta da Rice, danno seguito da Dragic e Koponen che firmano l'ennesimo break, per rimettersi in carreggiata primache Rivers firmi il nuovo sorpasso sul 72-70 con una tripla sulla sirena del terzo quarto.
Bisogna attendere oltre due minuti per vedere un canestro dal campo in un ultimo quarto che comincia col quarto fallo di Shved e un Real sul +7, che diventa +4 grazie a una tripla fuori dagli schemi di Monia, a cui il Madrid risponde portandosi sull'81-72. Kurtiniatis si vede costretto a inserir nuovamente Shved, assolutamente senza impatto nella ripresa e costretto a uscir per falli a 2.46 dal termine sul -10. Ci prova nuovamente Monia a riaprire con la classica tripla, ma a poco serve, perchè poi comincia l'accademia Real: una rubata di Rodriguez, seguita da una tripla clamorosa di Llull e anche una stoppata di Ayon chiudono definitamente la contesa in favore dei blancos, che avanzano a 4 vittorie e 3 sconfitte, pareggiando proprio il record dei russi e sopratutto ottenendo una W di importanza incalcolabile, griffata dall'alley-oop tra Llull e Ayon, i due MVP della gara.