I San Antonio Spurs non si fermano, e conquistano la vittoria numero 44 in stagione su 52 partite giocate, espugnando in maniera netta l'American Airlines Arena e battendo i Miami Heat. In una riedizione delle Finals 2013 e 2014 decisamente in tono minore, considerando soprattutto il netto calo della franchigia della Florida negli ultimi diciotto mesi, la formazione di coach Popovych non fa troppa fatica per ottenere un altro successo e rendere ancor più saldo, qualora fosse necessario, il proprio secondo posto a Ovest.
Pur privi di Ginobili, Duncan e dalle ore immediatamente precedenti alla palla a due anche di Ryan Anderson (influenza), gli Spurs provano a imporre la propria legge ma subiscono l'inizio forte degli Heat, i quali infilano un parziale di 13-2 fino a metà quarto. Ottima partenza di Wade e Deng, ispirati soprattutto da un Dragic definitivamente reintegrato nel gruppo da coach Spoelstra, ma nel finale di quarto gli ospiti si affidano alla panchina, e con i punti realizzati da Marjanovic e Simmons si riavvicinano fino al 24-20 Heat di fine quarto. È Aldridge a prendere il timone di San Antonio in mano in avvio di secondo periodo, mentre Green realizza i punti che servono per rimettersi in vantaggio, prima della definitiva entrata in scena di Kawhi Leonard, che vale il vantaggio per 54-47 prima dell'intervallo lungo.
Al rientro dagli spogliatoi è soprattutto Wade a provare a rimettere in pista Miami, ma dall'altra parte spiccano ancora le grandi prestazioni di Aldridge e Leonard a rendere San Antonio praticamente irraggiungibile. Un lay-up vincente da parte di Parker vale il primo vantaggio in doppia cifra per gli ospiti, i quali allungano in maniera decisa poco dopo, sempre grazie al proprio numero 12 e all'MVP delle Finals di due anni fa. Com'è accaduto anche nel finale di primo periodo, anche il terzo quarto si chiude con la panchina Spurs che si segnala, ancora una volta grazie a Marjanovic e Simmons, che firmano i punti che valgono l'85-75 di fine periodo. Gli ultimi dieci minuti di gioco si aprono ancora con il gigante croato che spinge in avanti i suoi, mentre Leonard e Green si riprendono la scena non appena tornano sul parquet i quintetti base. Miami prova a tornare in corsa, ancora una volta con i punti di Wade e con un Bosh in ripresa graduale, ma contro questo Leonard e soprattutto questo Aldridge c'è davvero ben poco da fare: San Antonio tocca i venti punti di vantaggio, e gli ultimi 3 minuti sono di totale garbage time.
Così, i Miami Heat perdono nonostante una clamorosa percentuale del 57,1% dal campo, ma il fatto di aver preso un solo rimbalzo offensivo in tutta la partita, oltre ad aver perso ben 17 palloni, ha reso decisamente più complicata la serata per gli uomini di coach Spoelstra. Dall'altra parte, cifre come il 6/14 da tre punti, i 43 rimbalzi di cui 11 offensivi e i 25 assist sono fattori che non potevano non far pendere l'ago della bilancia della partita per i San Antonio Spurs.
MIAMI HEAT-SAN ANTONIO SPURS 101-119 (24-20; 47-54; 75-85)
Miami Heat - Punti: Wade 20, Bosh 18, Whiteside 14. Rimbalzi: Stoudemire 8, Whiteside 6. Assist: Dragic 6, Wade 5.
San Antonio Spurs - Punti: Aldridge 28, Leonard 23, Green 15. Rimbalzi: Leonard 9, Green 7, Marjanovic 6. Assist: Parker 5, Aldridge e Leonard 4.