Una prestazioni da annali di Stephen Curry (51 punti, 19/28 dal campo, 11/16 da tre) consente ai Golden State Warriors di sconfiggere al Verizon Center i Washington Wizards e di aggiornare così il loro record a quarantacinque vittorie e quattro sconfitte. Prova balistica irreale dell'MVP in carica, che segna 25 punti nel solo primo quarto, lanciando i suoi in vantaggio anche di diciassette lunghezze. I padroni di casa non mollano e si rifanno sotto nel terzo quarto, trascinati da un sontuoso John Wall (41 punti e 10 assist), ma soccombono nel finale sotto i colpi di Steph e Klay Thompson, con l'elettrico Draymond Green a mettere a segno la decima tripla doppia della sua stagione (12 punti, 12 assist, 10 rimbalzi).
Senza Randy Wittman in panchina, assente per un lutto familiare, Washington accetta inizialmente il ritmo dei Warriors, inscenando una sparatoria che però fa gli interessi degli avversari, che trovano un Curry fantastico in avvio di partita. Il prodotto da Davidson si costruisce triple dal palleggio come se fossero comodi appoggi in terzo tempo, le segna praticamente tutte e porta gli ospiti sul 20-37 quando mancano tre minuti alla fine del primo quarto. Per Steve Kerr contribuiscono anche Barnes e Thompson, mentre dall'altra parte John Wall sente la sfida e si accende a velocità supersoniche. Beal e Sessions entrano dalla panchina per assistere all'ennesimo canestro di Steph, che chiude i primi dodici minuti con 25 punti personali sui 43 collettivi, a fronte dei 28 dei padroni di casa. Con Curry in panchina per il riposo, la gara cala di ritmo, ma è ancora Barnes a segnare dall'arco per il +17 (34-51) all'inizio del secondo quarto. Sembrerebbe tutto pronto per una passerella di Golden State nella capitale, ma i Wizards mostrano carattere rispondendo colpo su colpo. Wall accelera, Sessions e Beal trovano punti importanti nella second unit di Newman, ma il rientro in campo di Curry coincide con un nuovo allungo dei Warriors, che hanno in Klay Thompson un altro tiratore scelto e in Draymond Green una scarica di energia continua. Wall si fa prendere dalla foga agonistica e commette il terzo fallo della sua partita su Curry (con tanto di tecnico), rallentando l'operazione rimonta dei padroni di casa, sotto 60-74 all'intervallo lungo.
Alla ripresa delle operazioni Golden State entra in campo in maniera superficiale, consentendo agli avversari di piazzare un parziale da 19-7 che li riporta a un possesso di distanza (79-81). Sono Porter, Wall e Gortat a infiammare il Verizon Center con contropiedi in serie. Steve Kerr resiste alla tentazione di chiamare due time-out consecutivi, i Warriors sbandano vistosamente ma sono graziati dai rivali, che mancano in più occasioni il colpo del sorpasso. Dalla panchina Andre Iguodala trova punti importanti per i campioni in carica, mentre Curry si prende qualche minuto di pausa nella lotta a ritmi sostenuti sul parquet capitolino. L'MVP si sveglia però nel finale di terzo quarto con altre due triple d'autore, ricacciando indietro Washington (92-103 il punteggio all'ultima pausa). L'inizio del periodo conclusivo vede Shaun Livingston salire in cattedra con otto punti consecutivi, in risposta ai lampi di Neal, Sessions e Gortat (108-116). Wall non vuole saperne di arrendersi e attacca su ogni possesso, trovando in Beal un adeguato compagno d'avventura. Sono però ancora Curry e Thompson a mandare i titoli di coda di una gara manifesto per i Warriors, che corrono e costringono gli avversari a inseguirli sul loro terreno per tutta la durata della contesa. Finisce così 121-134, con Curry protagonista assoluto e ormai MVP in pectore, mentre i Wizards si ritrovano sempre più lontani dai playoff, nonostante una prova intensa e a tratti convincente.
Washington Wizards (21-26). Punti: Wall 41, Beal 18, Nenè e Sessions 12. Rimbalzi: Gortat 8. Assist: Wall 10.
Golden State Warriors (45-4). Punti: Curry 51, Thompson 24, Barnes e Green 12. Rimbalzi: Green 10. Assist: Green 12.