Non è bastato un quarto periodo da trentadue punti a referto ai Dallas Mavericks per rimontare gli Oklahoma City Thunder di Kevin Durant e di una panchina finalmente protagonista con Kanter, Waiters e Singler (tutti in doppia cifra) che ha fatto la differenza nella sfida giocata all'American Airlines Arena. I ragazzi di Donovan trovano sempre maggiore quadratura del cerchio, ottenendo così la settima affermazione consecutiva, confermando il buon momento e, soprattutto, il terzo posto nella Western Conference, rispedendo al mittente i tentativi di aggancio dei Clippers. 

Inizio a spron battuto di Nowitzki e soci, che confezionano subito il break del più 8, doppiando gli ospiti a quota 16 sbagliando un solo tiro, del tedesco da tre punti, nei primi cinque minuti di gioco. Durant guida i Thunder nella rimonta ospite, frenata però dai canestri di un Williams subito in partita (9 a referto). Dopo due canestri di Harris, l'attacco di Carlisle si inceppa negli ultimi minuti di frazione, concedendo l'abbrivio ad Ibaka e soci, che chiudono avanti di due alla prima sirena (27-25). Oklahoma insiste anche con la second unit, portandosi sopra di cinque grazie ad un ottimo Waiters, ed ai canestri di Payne e Kanter, mantenendo il vantaggio costante fino alla pancia del secondo quarto. Il ritorno in campo di Nowitzki e Parsons coincide con il pareggio ed il sorpasso dei Mavericks: cinque di fila del tedesco, ed una delle quattro triple dell'ala, permettono a Dallas di rimettere la testa avanti di due. L'abbrivio sorride ai padroni di casa, che confeziona il break che riporta gli uomini di Carlisle sopra di otto all'intervallo (56-48 grazie alle triple di Matthews e Parsons).

Cresce il ritmo della sfida ad inizio secondo tempo, con i Thunder che tornano in campo rinfrancati dalla pausa. Durant e soci chiudono ai Mavericks ogni via per il canestro, piazzando il 9-2 di break firmato Westbrook ed Ibaka che rimette in equilibrio la contesa. Durant inizia a far male, in post come dal palleggio, alla difesa di casa, piazzando i primi quattro dei suoi 12 nel quarto che riportano, assieme alla seconda tripla dell'ala spagnola, i Thunder avanti di quattro (66-62). Momento chiave del match, con la squadra di Carlisle che stenta a ritrovare ritmo e fluidità in attacco, mentre dalla parte opposta Kanter e l'indemoniato Durant (con due triple) scavano il solco nel punteggio (79-67). L'ennesima conclusione dalla distanza di Parsons mette fine parzialmente all'emorragia dei Mavericks, che chiudono sotto di undici alla penultima sirena (85-74). 

Nei primi minuti dell'ultimo quarto gli ospiti sembrano non solo controllare il vantaggio, ed anche scappare via fino al +17 grazie a Waiters, Collison e Kanter (87-70). Sono Mejri ed il solito Parsons a suonare la carica per i texani, che piazzano prima un 7-0 di parziale per dimezzare lo svantaggio, poi sfruttano i canestri di Williams e Matthews per riportarsi ad un solo punto di distanza: l'ex play dei Nets chiude il gap prima dalla lunetta, poi con la tripla, forzata, ad un minuto dal termine (106-107). Oklahoma si ferma nel momento migliore realizzando soltanto due punti in cinque minuti, prima dell'arresto e tiro di Durant che riporta un possesso pieno di vantaggio per i suoi. Il finale è rocambolesco: Ibaka aggiusta il blocco su Matthews regalando la chance del pareggio a Williams, che viene bloccato dallo stesso spagnolo; le triple di Nowitzki e Parsons, sulla sirena, si spengono soltanto sul ferro, facendo tirare un profondo sospiro di sollievo ai tifosi degli ospiti. 

"La panchina è entrata in campo nel modo giusto e ci ha permesso di vincere la gara stanotte". Con queste parole, Kevin Durant ha elogiato la prestazione dei suoi compagni di squadra, decisivi nel successo. Di contro, Carlisle, ha analizzato così la sconfitta: "Guardando al tabellino non sembra, ma ci sono molte cose che non abbiamo fatto da squadra. Ci sono molti aspetti che abbiamo sbagliati"