Oklahoma City Thunder - Charlotte Hornets 109-95
Sesta vittoria consecutiva, ventunesima delle ultime venticinque per gli Oklahoma City Thunder di coach Donovan, che alla Chesapeake Energy Arena battono anche gli Charlotte Hornets. I padroni di casa archiviano la pratica accelerando nel primo e nel terzo quarto, gestendo il vantaggio invece nei due restanti. Westbrook, a dispetto delle percentuali di tiro, domina il match in lungo ed in largo, smazzando quindici assist in tre quarti (l'ultimo non lo gioca), sei dei quali nel solo primo quarto, trascinando Durant (15 nei primi 12 minuti) e compagni al +8 al primo intervallo. Il solito Kemba Walker e gli ingressi dalla panchina di Kaminski e Daniels, permettono agli ospiti di non crollare nel punteggio, rispondendo in parte ai tentativi di fuga nel secondo quarto firmati Kanter, Singler e Payne. Decisivo il terzo quarto, quando Ibaka, Durant e Westbrook confezionano prima il parziale del +11 (62-51), poi allungano fino al 76-60 che sancisce di fatto la fine delle ostilità. Due triple di fila di Singler siglano il più venti, con gli Hornets che nell'ultimo quarto riescono soltanto a ridurre il gap senza mai tornare in partita.
Houston Rockets - Detroit Pistons 114-123
Non sono bastati agli Houston Rockets una prestazione fantastica di Harden (33 punti, 17 rimbalzi e 14 assist), l'Hack-a-Drummond (13/36) ed una percentuale da tre punti di gran lunga superiore a quella dei Detroit Pistons per portare a casa il successo. Bj Bickerstaff aveva studiato a fondo la tattica per riuscire a riportare la sua squadra avanti nel punteggio nel terzo quarto, ma una ritrovata capacità balistica del centro avversario (6/12 nell'ultimo quarto ai liberi) e di canestri di Caldwell-Pope e Jackson nel finale, hanno permesso ai Pistons di sbancare il Texas e continuare la propria marcia verso i playoff. Troppi, ancora una volta, i punti subiti dai Rockets, che si sciolgono ad inizio quarto periodo davanti alle triple di Morris e Jennings, che aprono il gap fino al 99-86. I quattro di fila dell'ala ex Phoenix concedono il massimo vantaggio agli ospiti sul +16, prima della sfuriata di Harden, Terry e Jones che permette ai padroni di casa di riportarsi, nel finale, in singola cifra di svantaggio, ma senza riuscire a rimettere in equilibrio la contesa. Morris sugli scudi anche nel finale, quando nell'ultimo minuto (22 punti alla fine) metterà altre due triple a bersaglio separate soltanto da due liberi.