L'orgoglio di un campione, la voglia di far vedere al mondo (come se le prestazioni precedenti non bastassero) che Gallinari è tornato, definitivamente: lo stesso mondo che negli ultimi secondi del match tra Warriors e Nuggets, tra le montagne del Colorado, ovviamente ha gli occhi puntati sul trenta, in attesa della magia che dal -2 possa far continuare la striscia positiva a Golden State. Invece, quello che non t'aspetti accade proprio a 10" dal termine: Gallinari difende su Stephen Curry, gli toglie il fiato. Per la prima volta forse in carriera, il ball-handling dell'MVP della scorsa regular season lo tradisce, permettendo il recupero all'italiano che lancia il contropiede della vittoria.
Si chiude così il match del Pepsi Center che vede i campioni in carica fermarsi per la terza volta in stagione, davanti a dei coriacei Denver Nuggets che confermano la loro buona vena stagionale contro i Warriors. Walton deve rinunciare a Draymond Green, con Thompson che parte in quintetto mentre Iguodala e Barnes usciranno dalla panchina ancora una volta. Tutti abili ed arruolabili, tranne il lungodegente Chandler e Hickson, per i padroni di casa.
Partono male i Warriors, soprattutto difensivamente: l'uomo barometro delle fortune dei campioni NBA è assente, e lo si sente eccome. 32 sono i punti realizzati nel primo quarto dai Denver Nuggets, trascinati dai 5 di Gallinari nel 9-3 iniziale. Due triple di Curry e Thompson rimettono i giochi in equilibrio, anche se Denver continua ad essere aggressiva in difesa e fluida nell'esecuzione dei giochi in attacco. Sul 18-17 per i Nuggets, il blackout degli ospiti permette a Faried e Nurkic di allungare fino al più 10 (27-17). A cavallo dei primi due quarti sono Barbosa ed Iguodala ad accorciare le distanze, prima che Barnes, con quattro di fila, riporti i Warriors a -4, non senza difficoltà. Nella parte centrale del secondo quarto gli ospiti sembrano controllare i rimi del match, gestendo lo svantaggio e rispondendo alle iniziative dei padroni di casa con serenità: è il prodotto di North Carolina, con due triple di fila (14 dei suoi 18 punti in un amen) a riportare in parità a quota 46 Walton ed i suoi. Cinque di Gallinari da una parte e sei di Stephen Curry dall'altra, chiudono la prima frazione, con Denver in vantaggio di una sola lunghezza.
La tripla di Nelson apre le ostilità nella ripresa, lanciando sul +4 Denver (60-56): Golden State sembra però più reattiva, sia in attacco ma soprattutto difensivamente, dove stringe le maglie alle iniziative di Nelson, Harris e Gallinari e vola sul +6 (66-60, 10-0 di parziale). I Warriors non chiudono il match, permettendo a Barton e compagni di restare attaccati al match nel momento peggiore degli uomini di casa in attacco. Harris ed il 'gallo' guidano la rimonta sfruttando un altro blackout di 4' in attacco degli ospiti, con l'ex Olimpia che firma il nuovo sorpasso dalla lunetta: 15-1 il parziale, chiuso dalla tripla di Barton che manda in visibilio il Pepsi Center e Denver sul +10 (79-69) a fine terzo quarto. L'abbrivio sorride ai padroni di casa, che non soffrono l'intensità di inizio quarto periodo della second unit di Golden State, anzi: dopo i canestri di Iguodala, Barbosa ed Ezeli, Barton e Jokic rispondono, riportando i Nuggets sul +11.
A 7' dalla fine inizia il Curry show, con l'MVP che sale in cattedra provando a trascinare i suoi verso la rimonta ed il successo: ovviamente, non ci andrà lontanissimo. Sono 20 i punti negli ultimi sette di gioco di Steph, che ne infila 12 di seguito, dimezzando lo svantaggio (102-95), mentre Gallinari risponde con quattro personali. Si entra negli ultimi due minuti con il layup di Bogut per il meno cinque, ma Denver è impeccabile in attacco: Barton, da tre, risponde alla tripla di Curry del momentaneo -4; Arthur rimette sette lunghezze di distanza tra le squadre, ma Barnes prima da sotto, poi ancora Curry con la tripla rimettono in partita gli ospiti, anche inaspettatamente (107-109) a 30" dal termine. Gallinari forza la penetrazione in attacco (probabilmente con fallo), prima dell'epilogo che manda ai posteri la cartolina dell'azzurro che ruba palla e regala il successo, meritatissimo, ai suoi Nuggets. La tripla di Thompson è utile soltanto a fissare il punteggio finale, prima dell'errore sulla sirena.