I Golden State Warriors di Stephen Curry e compagni continuano nella loro incredibile regular season, aggiudicandosi la gara numero 36 sulle 38 finora disputate. Vittime di serata alla Oracle Arena di Oakland i Miami Heat di coach Erik Spoelstra, che giocano una partita gagliarda prima di arrendersi alla superiorità degli avversari. In un'occasione in cui le percentuali dall'arco non sono eccezionali per i Warriors (7 su 23), i padroni di casa riescono comunque a dominare nel pitturato, con il solito Draymond Green a farla da padrone sui due lati del campo. Per gli ospiti da sottolineare la buona partenza di Dwyane Wade e Chris Bosh, poi calati nel secondo tempo, e le ottime prestazioni dei panchinari Tyler Johnson e Gerald Green.

Stephen Curry parte ancora in quintetto, nonostante i noti problemi ai muscoli tibiali della gamba destra. Insieme a lui Klay Thompson, Brandon Rush, Draymond Green e Andrew Bogut. Erik Spoelstra approfitta invece del forfait per infortunio (tendinite rotulea al ginocchio destro) di Hassan Whiteside per varare uno starting five piccolo, con Winslow e Deng ad alternarsi da quattro tattici vicino a Bosh. La mossa porta dividendi fin dall'avvio, perchè Dragic e Wade sono subito più coinvolti in un attacco che prova a correre più del consueto, mentre Bosh sfida Bogut a marcarlo lontano dal canestro. Sul punteggio di 8-15 è Curry ad attivarsi per i Warriors: l'MVP sbaglia un paio di jumper per lui comodi, ma attacca il ferro con buona continuità, un po' come Green, spesso coinvolto nel pick and roll con il suo playmaker. Undici punti personali di Steph chiudono un primo quarto equilibrato sul 27-25. Nel primo giro di cambi si fa notare Stoudemire per Miami, autore di tre canestri in sequenza, mentre Gerald Green spara inizialmente a salve. Gli Heat rimettono la testa avanti al rientro in campo di Bosh e Wade (49-54), con Winslow a lungo battezzato dalla difesa di Golden State, ma attivo in difesa su Thompson. E' ancora Curry a chiudere il quarto per i suoi con una tripla e due tiri liberi, mandando i padroni di casa avanti all'intervallo lungo (56-54).

I Warriors alzano enormemente la propria intensità difensiva nel terzo quarto, quando Thompson comincia a difendere sul serio contro Wade, ma in generale tutta Golden State costringe Miami a palle perse e possessi a vuoto, portandosi così in doppia cifra di vantaggio con i canestri degli Splash Brothers (69-59). Spoelstra non ha alcuna intenzione di lasciar scappar via gli avversari, e chiama time-out per scuotere i suoi. Le risposte più convincenti arrivano ancora una volta da Johnson e Gerald Green, con Dragic che segna per l'80-77 di fine periodo. La sfida tra second unit a inizio quarto quarto è però vinta dai Warriors, che trovano sei punti consecutivi di Speights, un paio di canestri di Barnes e Clark e una schiacciata di Iguodala (92-81). Una tripla di Iggy sembra mettere k.o. Miami, che però reagisce nuovamente con dieci punti di Luol Deng (103-97). Nel frattempo Curry ha trovato ritmo dall'arco e, dopo una schiacciata perentoria di Draymond Green, segna i cinque punti consecutivi che decidono la gara, di cui tre con la solita tripla senza senso del più classico dei clutch moments. Vince ancora Golden State, che dà la sensazione di non essere brillantissima come in altre occasioni, ma che può rallegrarsi per sprazzi di grande difesa, oltre che per i soliti Big Three. Miami conferma limiti strutturali già noti in una partita però ben giocata dagli uomini di Spoelstra, arresisi solo nel finale al maggior talento degli avversari.

Golden State Warriors (36-2). Punti: Curry 31, Green 22, Thompson 17, Barnes 12. Rimbalzi: Green 12. Assist: Green, Curry e Livingston 6.

Miami Heat (22-16). Punti: Wade 20, Bosh e Green 15, Deng 14, Dragic e Johnson 13. Rimbalzi: Bosh 12, Deng 10. Assist: Wade 11