I Dallas Mavericks si presentano al Target Center chiamati a dover rimediare la sconfitta di un punto subita a Milwaukee, per i Timberwolves invece manca l'appuntamento con la vittoria dal 30 dicembre e dal 27 novembre ha il secondo peggior record della lega.
Il primo quarto è dettato da un equilibrio fra le due squadre, al 12-4 di Wiggins e Rubio rispondono Nowitzki e Pachulia portandosi in parità; gli attacchi, dopo aver iniziato bene iniziano già a faticare e il primo quarto si chiude sul 22-22. Nella seconda frazione Dirk riparte bene, trovando sempre molto spazio per il suo tiro, Minnesota non gira, perde molti palloni e Dallas può correre in contropiede ottenendo punti facili. Si segna molto poco non a causa delle difese particolarmente aggressive e attente, bensì grazie agli attacchi statici e poco efficaci: da una parte è Kevin Martin prima e il rookie Anthony Towns poi a tenere su i T-Wolves, dall'altra ci pensa Chandler Parsons a portare qualche punto, chiudendo il secondo quarto con un buzzer beater che porta i Mavs in vantaggio 48-42. Fondamentale la prestazione di Pachulia che chiude il primo tempo già con una doppia doppia da 11 punti e 10 rimbalzi e un dominio incontrastato sotto i tabelloni.
L'inizio del terzo quarto è persino peggiore: Dallas perde i primi quattro possessi e Minnesota, seppur con fatica, ne approfitta portandosi in vantaggio di due punti con Towns. Appena rientrra Nowitzki i Mavericks si svegliano con un parziale portato avanti dal solito WunderDirk, compreso l'assist per il tiro sulla sirena di J.J. Barea che mette ben 13 punti di distanza fra le due squadre (68-55). In apertura dell'ultimo periodo spazio ad una vecchia conoscenza europea di nome Bjelica che segna due triple importanti per Minnesota portando la sua squadra fino al -9. Inizia praticamente adesso la partita di Wiggins che trova quattro canestri consecutivi arrivando fino al -4 con l'aiuto di Muhammad. Manca un minuto e quando la palla scotta Dallas la mette nelle mani del suo uomo, Dirk Nowitzki: step-back, segna e subisce il fallo di Bjelica e chiude la partita sul +7; l'ultimo tentativo di Rubio da tre punti si spegne sul ferro e Dallas porta a casa la vittoria per 93-87.
Minnesota si dimostra la squadra, probabilmente, col potenziale più alto della lega ma Sam Mitchell non vuole mettere pressioni esagerate e preferisce far crescere i suoi talenti con calma: usa col contagocce il rookie Towns, pochissimi minuti per LaVine e un minutaggio più consistente nel finale per Wiggins. In attacco mancano ancora le idee e la difesa è poco organizzata ma se riescono a lavorare bene il futuro sarà senz'altro positivo, per quest'anno ormai, gli obiettivi sono più quelli di "tanking". A Dallas invece, di futuro non se ne vede neanche l'ombra, soprattutto quando verrà lasciata definitivamente da questo Nowitzki che a 37 anni non perde assolutamente la voglia e la capacità di giocare e vincere; i Mavs sono in piena zona playoff ma quanto possano andare avanti nella post-season è difficile da valutare: molto dipenderà dalle prestazioni dell'ex stella Deron Williams e Chandler Parsons dato che Dirk rimane il punto di riferimento ma ha bisogno di aiuto soprattutto a livello realizzativo.
Dallas Mavericks. Punti: Nowitzki 29, Parsons 14, Pachulia 13. Rimbalzi: Pachulia 11, Nowitzki 7. Assist: D. Williams 4, Barea 4
Minnesota Timberwolves. Punti: Wiggins 21, Muhammad 16, Rubio 12, Towns 10, Martin 9. Rimbalzi: Wiggins 7, Rubio 7, Dieng 7. Assist: Rubio 8, Wiggins 3, Prince 3