Seconda sconfitta in due giorni per gli Utah Jazz di coach Snyder, k.o. al Toyota Center di Houston dopo essersi arresi nella prima gara del loro back to back texano a San Antonio. Gli ospiti pagano le enormi difficoltà offensive, faticano a trovare un buon tiro nei primi secondi dell'azione e vengono ribaltati da un buon secondo tempo offensivo dei Rockets, guidati dal solito James Harden (33 punti per lui) e dall'energia di comprimari come Ariza, Terry, Beverley, Harrell e Thornton.

J.B. Bickerstaff lascia per l'occasione a riposo Dwight Howard, che si aggiunge a Lawson e Motiejunas nella lista degli indisponibili, mentre Quin Snyder recupera finalmente il francese Gobert, ancorchè a mezzo servizio, con Lyles e Withey a comporre il duo di lunghi di partenza dei Jazz. Houston mette immediatamente a segno un 10-2 di parziale firmato Harden e Terrence Jones, ma nel primo tempo la gara segue il ritmo lento e cadenzato di Utah, che trova canestri importanti con Rodney Hood e Trey Burke in uscita dalla panchina (15-19). Harden attacca con continuità il ferro avversario, riuscendo spesso a concludere senza problemi in assenza di un vero intimidatore come Gobert, le cui apparizioni sul parquet del Toyota Center sono sporadiche causa gestione del recupero dall'infortunio al ginocchio. I Rockets, quasi anestesizzati dal gioco degli ospiti, hanno però solo in Beverley e Brewer due esponenti capaci di assecondare la verve del Barba, mentre dall'altra parte cinque punti in un minuto di Joe Ingles valgono il 37-44 a tre minuti e mezzo dall'intervallo lungo. Con l'attacco di Bickerstaff che batte in testa, i Jazz sprecano la grande occasione di scappare via nel punteggio, anche perchè Gordon Hayward appare fin da subito meno reattivo del solito.

Al rientro dagli spogliatoi è Beverley a segnare per il pareggio a quota 50, Neto e Lyles provano a replicare per coach Snyder, ma ormai Houston è in ritmo con i suoi tiratori, tra cui uno sbloccato Ariza e un Jason Terry in uscita dalla panchina (66-61). Con Neto in cabina di regia e Chris Johnson da guardia, l'attacco dei Jazz diventa prevedibile e incentrato sulle giocate di Hayward, mentre è Trevor Booker a lottare sotto canestro contro il rookie Harrell (una sua schiacciata volante fa esplodere il Toyota Center), a lungo preferito a Jones. Il terzo quarto si chiude così sul 72-66 e con l'impressione che i Rockets abbiano messo in anticipo le mani sulla partita. Sensazione confermata nell'inizio del periodo decisivo, quando Thornton e Terry segnano da fuori, replicando a Booker e Burke (82-74). Ariza dà il + 9 ai padroni di casa con una tripla in ritmo, Harden rientra e va a canestro con irrisoria facilità, ma l'ultimo guizzo dei Jazz porta la firma di Hayward e Chris Johnson, che riavvicinano gli ospiti sul 94-90. Qui è ancora Harden ad abusare del brasiliano Neto, finito nei cambi in marcatura su di lui, e a chiudere poi la contesa dalla lunetta dopo un paio di tentativi disperati di Lyles ed Hayward. Vince così Houston, che replica il successo in volata di lunedì scorso a Salt Lake City.

Houston Rockets (18-19). Punti: Harden 33, Jones 14, Terry e Thornton 12. Rimbalzi: Capela 10. Assist: Beverley 4.

Utah Jazz (15-20). Punti: Hayward 15, Booker 12, Johnson 11, Hood e Burke 10. Rimbalzi: Lyles e Booker 9. Assist: Neto 7.