Phoenix Suns - Charlotte Hornets 111-102
Tornano alla vittoria i Phoenix Suns di Jeff Hornacek trascinati da una prova balistica dalla lunga distanza finalmente positiva e convincente: 19 le triple di serata che piovono in Arizona nel canestro di Charlotte, al quinto stop consecutivo che toglie, momentaneamente, Walker e compagni dalla zona playoff. Sono quattro le triple, nella pancia dell'ultimo quarto, a spezzare l'equilibrio ed indirizzare la contesa verso i padroni di casa: Teletovic e Knight siglano il momentaneo +5 dopo l'ultimo intervallo, poi sono in rapidissima successione Warren, Booker, lo stesso Teletovic e Tucker a piazzare le ultime quattro 'bombe' per l'allungo definitivo. Kemba e Williams rispondono, anche se il primo forza troppe conclusioni sia nell'arco di tutta la gara che nel finale, dove contribuisce al mancato aggancio anche con diverse palle perse. Eppure gli ospiti erano tornati in partita dopo un ottimo primo tempo di Phoenix, sfruttando un parziale di 9-0 al quale gli ospiti non hanno dato seguito nel finale. Nonostante i sei uomini in doppia cifra, le percentuali stratosferiche dall'arco dei Suns decidono il match.
Oklahoma City Thunder - Memphis Grizzlies 112-94
Tutto come da copione per gli Oklahoma City Thunder dei soliti sospetti Russell Westbrook e Kevin Durant, che stavolta si affidano ad un primo tempo su ritmi alti per ipotecare il venticinquesimo successo stagionale, confermandosi terza forza dell'ovest dietro Warriors e Spurs. I Thunder si svegliano subito alzando il ritmo in difesa e allungando nel punteggio alternando gioco perimetrale a quello nel pitturato, dove Adams viene imbeccato più volte dallo zero. Durant ci mette la ciliegina dalla distanza e, grazie anche agli ingressi di Kanter e Waiters, l'allungo è servito: 25-16 alla prima sirena. L'abbrivio sorride ai padroni di casa, che con l'ex Cavs e le due triple in rapida successione di Payne, scappano definitivamente (35-22). La difesa fa la differenza e Memphis, priva tra le altre cose di Conley, fatica oltremodo a trovare ritmo e soluzioni. Chalmers fa quel che può (chiuderà a 23, migliore marcatore per i suoi), ma i buoi scappano dalla stalla dopo il ritorno dei big sul parquet: Westbrook, Ibaka e Durant portano il vantaggio oltre le 20 lunghezze (56-34) ipotecando di fatto il match. La ripresa è un lungo garbage time, dove i Grizzlies si trascinano stancamente verso la fine delle ostilità, abbozzando un tentativo, vano, di rimonta, soltanto ad inizio e fine del terzo quarto, rispedito prontamente al mittente da Westbrook e soci.
Portland Trail Blazers - Los Angeles Clippers 98-109
Nonostante l'assenza di Blake Griffin i Los Angeles Clippers si impongono, abbastanza agevolmente, sul campo dei Portland Trail Blazers, confermando l'ottimo periodo della squadra di Doc Rivers. Paul Pierce prende il posto in quintetto dell'ala forte, rispondendo con un pazzesco 5/6 da oltre l'arco. C'è più spazio, con l'ex Celtics e Wizards in campo, centralmente per le scorribande di Paul e le schiacciate di DeAndre Jordan, che firma l'oramai solita doppia doppia. I Blazers sono senza McCollum (ed il perché è alquanto grottesco) e Lillard e Crabbe sono costretti a forzare oltremodo la mano in attacco, con Aminu che non è brillante come al solito. I Clippers archiviano la pratica nel primo tempo, volando prima sul più 13 all'intervallo corto, sfruttando gli 8 punti di Paul e Pierce, allungando successivamente, nel secondo periodo, grazie ad un ispirato Rivers (10). Paul chiude la contesa portando Los Angeles sopra di 20, con il secondo tempo che regala emozioni solo quando Lillard firma l'abbrivio che fa sperare i padroni di casa (81-89). Redick risponde con la tripla del +9, prima che Pierce, sempre dalla lunga distanza, e Jordan chiudano i conti.