Pronostico e andamento del match rispettato allo Staples Center di Los Angeles, dove dei Lakers (privi ancora di Bryant) ampiamente appagati dai tre successi di fila ottenuti nelle ultime apparizioni lasciano strada, abbastanza agevolmente, ai campioni in carica dei Golden State Warriors. Basta la solita prestazione balistica dal 50% da tre degli Splash Brothers (10/20 totale) ad indirizzare il match verso la baia già al termine dei primi 12 minuti.
Thompson e Rush fanno capire dagli albori della contesa che per i Lakers non sarà una serata facile e, dopo il 6-0, firmano anche il secondo parziale, che risulterà alquanto decisivo ai fini del match: dal 14-14, con il solo Williams (esclusivamente dalla lunetta con 0/7 dal campo ma perfetto dalla linea della carità) a rispondere agli ospiti, arrivano cinque triple quasi consecutive a destabilizzare l'equilibrio. Si parte proprio dall'ala piccola che sostituisce in quintetto Harrison Barnes, per passare alla guardia che gioca in casa e chiudendo il cerchio con Stephen Curry che partecipa alla festa. Thompson firma 22 dei 37 punti dei Warriors nel primo quarto, lanciando i suoi verso il +12 alla prima sirena. Nel secondo quarto da segnalare, oltre al vantaggio che si mantiene costante per tutta la durata della frazione, anche il ritorno dell'ala da North Carolina, che torna dopo un lungo infortunio (22 minuti sul parquet, conditi da 10 punti). Curry sigilla il primo tempo con la tripla del +18, massimo vantaggio, alla quale però risponde prontamente Clarkson.
Il parziale che stronca le velleità di rimonta dei gialloviola e che contestualmente sancisce l'inizio del banchetto finale, arriva nella pancia del terzo quarto, quando Williams mette sigla dalla lunetta il -11 (55-66) prima della sfuriata di Golden State: 22-0 il conto, salato, che gli ospiti presentano a carico dei Lakers in poco meno di sei minuti, con Thompson che ne infila altri dieci. Ultimo quarto che diventa il più classico dei garbage time, all'interno del quale c'è spazio per mettere minuti nelle gambe a Barnes, oltre a qualche minuto di felicità personale per Huertas e Kelly per i padroni di casa.
Walton festeggia così la vittoria stagionale numero trentatre, che in proporzione, qualora i Warriors dovessero mantenere questa linea di 'galleggiamento' significherebbe chiudere a 76-77 successi a fine stagione e conseguente record di tutti i tempi. Tuttavia, la sfida vera e propria sembra essere quella di mettere quanto più fieno in cascina possibile ora, prima di contenere il passivo quando arriverà inevitabile il calo fisico, fisiologico soprattutto considerando l'arrivo dei playoff, nell'intento di restare al di sotto della doppia cifra di sconfitte stagionali.