Gli Atlanta Hawks di un sontuoso Al Horford da 30 punti e 14 rimbalzi rimontano uno svantaggio di diciannove lunghezze accumulato nel primo tempo al Toyota Center di Houston contro i Rockets per poi giocarsi la partita in un finale punto a punto, deciso dalla maggiore freddezza e lucidià degli uomini di Budenholzer. Per i padroni di casa si tratta invece dell'ennesima sconfitta di questa stagione, dopo un primo quarto da 41 punti complessivi e oltre il 70% al tiro. James Harden chiude con 26 punti, 10 rimbalzi e 8 assist, ma sbaglia alcune giocate importanti nel finale.
L'inizio di partita è a ritmi altissimi, e a beneficiarne sono i Rockets, che trovano facilmente al ferro Howard e Capela, autori di schiacciate volanti che infiammano il pubblico texano. Harden si limita a mettere in ritmo i compagni, e la mossa si rivela vincente perchè alla fine del primo quarto piovono triple su Atlanta: Ariza, Beverley, Motiejunas, Lawson non sbagliano un colpo dall'arco, mentre gli ospiti commettono l'errore di adeguarsi ai ritmi folli degli avversari, finendo per soccombere 41-25 dopo i primi dodici minuti di gioco. Con Schroder e Splitter out per infortunio, Budenholzer affida le chiavi del secondo quintetto a Mack e Scott, con esiti disastrosi, anche perchè Korver spara a salve (chiuderà la sua serata con nessun canestro a bersaglio) e il giovane Tavares sembra un pesce fuor d'acqua contro i lunghi dei Rockets. Lawson, Howard e Beverley proseguono nella loro furia, in particolar modo è Superman ad apparire molto più aggressivo rispetto alle ultime uscite. Harden alterna assist a giocate personali e il vantaggio di Houston si mantiene intorno alle quindici lunghezze, nonostante gli Hawks possano contare su uno strepitoso Kent Bazemore e sulla solita partita a tutto tondo di Paul Millsap. Una tripla di Ariza manda le due squadre negli spogliatoi sul punteggio di 71-56, ma alla ripresa delle operazioni è Horford a caricarsi Atlanta sulle spalle con rimbalzi e tiri da tre.
Quando anche Jeff Teague entra in partita, gli ospiti costruiscono il parziale che li porta a pareggiare i conti a quota 82 dopo due canestri consecutivi dall'arco di Millsap e Bazemore. Qui la gara torna a farsi ad elastico, con Harden a firmare il nuovo allungo Rockets sul 92-82, mentre il terzo quarto si chiude con un gioco da tre punti lucrato da Mack a fil di sirena. Lawson e Howard confermano di essere in ottima serata offensiva, ma sono i rimbalzi che Houston concede nella sua metà campo a tener vivi gli Hawks, che ancora una volta recuperano uno svantaggio in doppia cifra grazie a Millsap e Teague, che mettono a segno i canestri del 104-107 a cinque minuti dalla fine. La furia dei Rockets si trasforma gradualmente in frenesia, tra tiri forzati (e alla lunga sbagliati), tentativi di alley-oop falliti e qualche palla persa di troppo. Budenholzer si gioca la carta del fallo sistematico su Capela e Howard, ricavandone un 50% di trasformazione dalla lunetta dei due lunghi di Bickerstaff. Una schiacciata dello stesso Dwight al termine di una fase concitata del quarto quarto fa esplodere il Toyota Center a un minuto e mezzo dal gong per il 115-112 Rockets, ma è Bazemore a zittire tutti con una gran tripla e un'ottima difesa su Harden, costretto alla violazione di ventiquattro secondi. La parità viene rotta da una bella giocata di Horford per il 115-117 e nel possesso successivo la confusione di Houston non viene premiata: Ariza cerca avventure in area avversaria, ma è respinto con perdite da Millsap, che subito dopo stoppa anche Howard, andato su troppo molle. La palla finisce a Teague che non trema dalla lunetta e dà ai suoi Hawks la certezza di aggiudicarsi un incontro iniziato malissimo ma gestito male dai Rockets.
Houston Rockets (16-17). Punti: Howard 30, Harden 26, Capela 17, Lawson 14, Ariza 10. Rimbalzi: Howard 16, Capela e Harden 10. Assist: Harden 8.
Atlanta Hawks (21-13). Punti: Horford 30, Bazemore 26, Millsap e Teague 22. Rimbalzi: Horford 14, Millsap 13. Assist: Teague 8.