MILWAUKEE BUCKS - TORONTO RAPTORS 90-111

I Toronto Raptors riescono a portare a casa una gara complicata sul campo dei Milwaukee Bucks, che mostrano ancora alcune eccessive lacune unite a tante ottime cose che confermano il potenziale della squadra. L'inizio è decisamente in salita, l'attacco a metà campo non gira e Toronto impedisce alla squadra di casa di correre in contropiede. Ci si affida allora al talento di Monroe, capace di ottenere una doppia doppia da 19 punti e 11 rimbalzi, ma che non basterà, anche perchè la second unit della squadra di Casey entra benissimo in partita, in particolare Terrence Ross recupera fiducia da subito e comincia a bombardare.

Con anche i due lunghi in doppia doppia e protagonisti di una gara autorevole, Toronto resta a contatto nonostante i Bucks riescano a riavvicinarsi con Henson e Mayo (notevole prova da vera guida del secondo), ma è nel quarto finale che arriva il break decisivo dei Raptors, che spezza le gambe a Milwaukee, ancora orfana di Kidd. La forbice si allarga ancora di più quando i Cervi smettono di giocare. Top scorer DeRozan con 22 punti, che non riesce a raggiungere il record di franchigia di almeno 5 gare con almeno 28 punti a referto.

SAN ANTONIO SPURS - DENVER NUGGETS 101-86

Tutto piuttosto facile nella notte di Santo Stefano per i San Antonio Spurs, che si sbarazzano in poco della pratica Denver Nuggets senza Tim Duncan e Manu Ginobili, lasciati a riposo causa back-to-back. Le assenze non pesano affatto nella prestazione dei neroargento, che scrivono la W numero 26 in casa contro dei Nuggets abbastanza sotto tono, orfani anche di Gallinari oltre che dei noti Mudiay, Chandler, Nurkic e Hickson. Dopo un primo quarto equilibrato, la prima scossa arriva da Tony Parker nel finale di secondo quarto, il primo parziale importante mette immediatamente San Antonio nelle condizioni di poter controllare la gara.

Nel terzo quarto ci pensa Kawhi Leonard, miglior marcatore di San Antonio con 20 punti, a mantenere a debita distanza i Nuggets, che trovano un grande Nikola Jokic da 22 punti ma davvero poco altro, solamente i 16 di Barton, anche lui in uscita dalla panchina. Certamente la second unit di Popovich ha comunque poco da invidiare: Diaw ne piazza 16, sugli scudi anche un Boban Marjanovic sempre più idolo delle folle in Texas con 10 punti, 7 rimbalzi e 4 stoppate in soli 14 minuti. Notevole 7/10 da tre di squadra. La caccia a Golden State continua.

PORTLAND TRAIL BLAZERS - CLEVELAND CAVALIERS 105-76

Tonfo a dir poco clamoroso dei Cleveland Cavaliers sul campo dei Portland Trail Blazers, tra l'altro orfani del loro leader in campo e fuori, ovvero Damian Lillard. La franchigia dell'Oregon scava un solco clamoroso nel primo quarto e i Cavs non recuperano più, venendo anzi ulteriormente affossati nel secondo quarto, prima di un secondo tempo fatto quasi solo di garbage time. Assoluto protagonista è un Allen Crabbe che parte in quintetto al posto di Lillard e ne firma 26, con l'ottima collaborazione anche del suo partner in crime nel backcourt, CJ McCollum, che chiude a 16 punti. Bella prova anche di Mason Plumlee con una doppia doppia da 14 rimbalzi.

Il parziale di 63-34 alla fine della prima metà di gara riassume molto meglio di tante parole quanto di incredibile successo al Moda Center. Per Cleveland (senza Irving, ancora non pronto per i back-to-back) c'è pochissimo da salvare. Un altro brutto passo falso in questo viaggio a ovest dopo la sconfitta di Natale, un'altra brutta prova offensiva. "Non c'è stato nulla di buono nella nostra prova", dirà uno spento LeBron a fine gara.

UTAH JAZZ - LOS ANGELES CLIPPERS 104-109

Ottima prova dei Los Angeles Clippers orfani di Blake Griffin (almeno per due settimane). Arriva una W sul difficile campo degli Utah Jazz, in volata. Inizia decisamente meglio la squadra di Salt Lake City, specialmente grazie a un Raul Neto in grado di far girare bene la palla e un Alec Burks che è il faro dell'attacco, almeno fin quando è in campo, dovendo poi uscire per una distorsione e forse anche una commozione cerebrale in seguito a una brutta caduta. Lascia comunque l'highlight della partita con una schiacciata sulla testa di DeAndre Jordan. La sua gara termina con 11 punti e 5/5 dal campo. Miglior marcatore per i Jazz è un solido Hayward da 28.

La partita scorre e si arriva a un finale in volata nel quale ha la meglio Los Angeles, specialmente sfruttando l'arma del tiro da tre (13/26) e un JJ Redick in una delle sue migliori gare, 25 con 8/11 dal campo. Nel finale sono decisive una sua bomba e una di Paul Pierce, che mette l'etichetta finale sulla partita. 20 punti per lui. Ottime indicazioni per Utah, sconfitta ma orfana anche di Favors oltre che di Gobert e Exum.