Che l'arrivo di Dmitry Gerasimenko a Cantù avrebbe portato una ventata di freschezza all'ambiente lo si era capito fin da subito; ora però resta da stabilire se questa sua voglia di cambiare le cose nella reltà brianzola sia una cosa positiva o meno. Il 37enne proprietario russo, di chiare origini ucraine, poco più di un mese fa ha acquistato il 65% delle quote della società portando nuovi introiti frutto delle sue aziende di acciaio e gas.
Oltre a portare capitali freschi, in quel di Cantù è arrivata anche una personalità istrionica ed egocentrica tanto che in una delle sue prime apparizioni al Pianella è intervenuto all'interno di un timeout di coach Corbani. Tra l'allenatore milanese e il ricco magnate russo non è mai scoccata la scintilla tant'è che nella giornata di ieri è arrivato l'esonero nonostante la vittoria di Europe Cup di mercoledì sera. Tale interruzione dei rapporti lavorotivi ha causato anche una perdita importante all'interno dell'assetto societario canturino: la presidentessa Anna Cremascoli, a seguito di questa scelta, ha ressegnato le proprie dimissioni.
In panchina, tuttavia, è già arrivato il nuovo allenatore: si tratta di Sergey Bazarevich, l'anno passato alla guida del Lokomotiv Kuban, semifinalista nella VTB League. L'avvicendamento in panchina, però, è solo l'ultimo atto di una vera e propria metamorfosi in casa Cantù. Dall'arrivo di Gerasimenko, difatti, sono arrivati tre nuovi giocatori: prima Walter Hodge e JaJuan Johnson e proprio l'altro ieri, è tornato anche Kyle Johnson con Laquinton Ross ad un passo dal taglio. Insomma, davvero ogni giorno c'è una novità a Cantù con la ventata dei progetti di Gerasimenko che per quanto possano sembrare frettolosi e avventati, pare abbiano intenzioni serie: la rivoluzione russa è iniziata.