La vittoria 89-77 dei Cleveland Cavaliers in casa dei Boston Celtics è una di quelle vittorie che hanno un peso specifico importante nell'arco di una stagione NBA. Soprattutto, per i Cavaliers è la conferma di una notizia che aspettavano fin dalla scorsa stagione: inizia a funzionare la convivenza tra LeBron James e Kevin Love. I due sono stati grandi protagonisti della vittoria del TD Garden, non solo in termini di punti, ma anche per come si sono mossi e aiutati a vicenda in campo. LeBron ha messo a referto 24 punti, distribuiti equamente nell'arco del match. Love ne ha messi a referto 20, di cui 11 nel primo quarto, ma è stato importante in termini di assist e anche di rimbalzi. E' l'atteggiamento dei due che lascia ben sperare i Cavaliers: si aiutano in campo, e si passano con più frequenza la palla: molti degli assist di Love sono stati proprio per James; inoltre ognuno ha saputo sopperire al calo dell'altro nel corso del match.
L'anno scorso un atteggiamento del genere si è visto poco. Non è un mistero che i rapporti tra i due non fossero idilliaci, poi gli infortuni, le pressioni, lo staff tecnico nuovo di tutta la franchigia hanno fatto il resto. Si può dire dunque che l'anno scorso è stato un anno di apprendistato per tutti a Cleveland. James tornava a casa con la mission di vincere l'anello, con tutte le pressioni che ne derivavano. C'era poi un head coach come Blatt che non aveva mai allenato in NBA, Love si è trovato catapultato in una situazione e in un ruolo ai quali non era abitutato. Per spiegare l'evoluzione del rapporto James-Love mi soffermerei proprio su quest'ultimo aspetto: James a Miami era la stella, ma si era abituato a dividere il suo gioco e la sua leadership con altre due superstars del calibro di Wade e Bosh. Kevin Love a Minnesota era l'unica superstar e leader, ed era il centro di tutto il gioco dei Timberwolves, abituato ad essere protagonista tanti possessi. Logico che facesse fatica ad abituarsi subito ad essere in campo ma a giocare molti meno palloni, a non essere l'unico centro del gioco dei Cavs. A peggiorare le cose è stato il carattere di Love, magari troppo introverso, che all'inizio ha fatto nascere un rapporto non facile con James. Come dichiarato dallo stesso Love a marzo, lui e James non erano certo i migliori amici, ma già parlava però di rapporto in evoluzione e di conoscenza reciproca in aumento. La parola chiave è proprio conoscenza reciproca: è necessaria per capire ognuno il basket dell'altro, per trovare un punto di incontro per tradurli in campo in un'idea unica al servizio del raggiungimento dell'obiettivo di squadra, che significa anche avere fiducia del compagno e passargli la palla se lui è in una posizione migliore o se si è in difficoltà.
James e Love hanno trovato questo punto d'incontro, anche perchè ora si conoscono molto meglio ed il loro rapporto è migliorato parecchio. Anche coach Blatt ha evidenziato l'armonia che regna in squadra, dove ognuno è diventato consapevole del prorpio ruolo e di ciò che va fatto per poter vincere. Il match con Boston ne è stata la prova: un Love in grande forma al tiro, LeBron che sopperisce al calo di Love nel secondo quarto, Love che ritorna protagonista nel terzo con cinque assist e rimbalzi che proprio LeBron ha trasformato in punti, permettendo ai Cavs di tenere a debita distanza i Celtics. Interessante analizzare la statistica riguardo alla percentuale di vittorie quando la coppia James Love realizza almeno 20 punti a testa: in questa stagione è la settima vittoria su otto partite nelle quali si è verificata questa evenienza. Non male, a testimonianza che il managment dei Cavs ci aveva visto giusto quando decise di inserire Love nel roster: la coppia James-Love può essere devastante per qualità tecnica e varietà di soluzioni di gioco quanto la coppia Durant-Westbrook o le coppie di Golden State Curry-Thompson o Curry-Green. Se si considera che i Cavs sono falcidiati dagli infortuni, sia nel quintetto base (Irving, che dovrebbe essere più vicino al rientro, e Mozgov) e nel backcourt (J.R. Smith) diventa basilare l'apporto della coppia James-Love per tener alte le ambizioni dei Cavs e trovarsi in una posizione ideale per quando cominceranno i playoff. In casa Cavs si respira ottimismo e tranquillità: la prima posizione a Est è alla portata, e in attesa di Irving (si pensi a cosa può essere questa squadra con anche Irving al suo massimo livello) ci si gode finalmente lo sbocciare del duo James-Love.