La gara pomeridiana della domenica Nba è stavolta una sfida tra due squadre giovani della Western Conference, i Phoenix Suns di Eric Bledsoe e Brandon Knight e i Minnesota Timberwolves di Karl-Anthony Towns e Andrew Wiggins. A spuntarla è la franchigia dell'Arizona, che approfitta degli errori degli avversari nell'attacco a metà campo per vincere l'undicesima partita su venticinque giocate in questa prima parte di regular season. 

Jeff Hornacek recupera Tyson Chandler, ma l'ex Mavs parte dalla panchina, lasciando nuovamente spazio in quintetto ad Alex Len, che inizia la sua gara attaccando a più riprese Karl-Anthony Towns, per sfruttarne incertezze difensive e caricarlo di falli. La mossa produce risultati, con Sam Mitchell costretto a inserire prematuramente Gorgui Dieng per il suo rookie delle meraviglie, mentre Len colleziona punti dalla lunetta. Per Minnesota è Ricky Rubio a orchestrare le prime azioni d'attacco, trovando buone risposte da Kevin Martin e Andrew Wiggins. Brandon Knight è reduce da una gara da zero su undici dal campo, ma non sembra curarsene troppo, andando a bersaglio con la tripla del 23-21 sul finale di un primo quarto che si chiuderà invece con gli ospiti avanti 25-27. I due allenatori inseriscono dunque i rispettivi secondi quintetti: LaVine e Muhammad da una parte, Booker e Warren dall'altra, sono i più attivi nel pomeriggio della Talking Stick Report Arena. Entra in campo anche il recuperato Chandler, ma i suoi minuti sono contingentati dopo l'infortunio, così è ancora Len a dominare sotto canestro contro uno spento Towns. Due tiri da tre - uno di Price e l'altro di Knight - lanciano i padroni di casa su + 10 (51-41) al tramonto del secondo periodo, ma Minnesota limita i danni all'intervallo lungo grazie a Rudez, Wiggins e Martin (55-49).

Al rientro in campo dagli spogliatoi Towns sembra volersi scuotere e caricarsi i T-Wolves sulle spalle, ma ben presto gli ospiti incappano in una serie clamorosa di palle perse da fare invidia ai 76ers che alimentano il contropiede dei Suns, per la felicità di Bledsoe e Knight. Phoenix domina anche a rimbalzo d'attacco, con Len e Leuer a divertire il pubblico di casa con un paio di schiacciate che valgono il 75-61 a quattro minuti dalla fine del terzo quarto. I turnover dei ragazzi di Mitchell raggiungono ben presto quota 20, dando la possibilità anche a un atleta non formidabile come Teletovic di convertirli in punti per la sua squadra (85-66 all'ultima pausa). In una Minnesota che non ripropone più Ricky Rubio, è allora Zach LaVine a incaricarsi del tentativo di rimonta, tanto più che Wiggins viene accantonato da Mitchell per far spazio a Rudez e Muhammad. Dopo un passaggio a vuoto a inizio quarto quarto, i Suns tornano a + 15 con due punti di Bledsoe da palla persa, ma un LaVine inarrestabile regala ancora qualche speranza di vittoria ai suoi, esibendo un buon tiro anche dalla lunga distanza e attaccando senza paura in penetrazione. Due triple consecutive di Knight sembrano rimettere le cose a posto per Phoenix (102-91 a tre minuti e mezzo dalla sirena), ma l'ultima accelerazione del prodotto da UCLA costringe Bledsoe agli straordinari, prima che proprio il play ex Clippers chiuda la partita dalla lunetta.

Phoenix Suns (11-14). Punti: Knight 25, Bledsoe 23, Len 18, Leuer 12. Rimbalzi: Tucker e Len 7. Assist: Bledsoe 9.

Minnesota Timberwolves (9-14). Punti: LaVine 28, Martin 19, Wiggins 13, Rudez 11, Dieng 10. Rimbalzi: Towns e Bjelica 6. Assist: Rubio 7.