Ancorchè privi di Tim Duncan, Manu Ginobili e Kawhi Leonard, i San Antonio Spurs di Gregg Popovich dominano al Wells Fargo Center contro i Philadelphia 76ers del rientrante Jahlil Okafor, vincendo la gara con ben 51 punti di scarto. Ok anche gli Charlotte Hornets, che confermano di essere una delle più credibili pretendenti ai playoff della Eastern Conference battendo senza troppi i problemi i Detroit Pistons in North Carolina. Miami è invece sorpresa in casa dai Washington Wizards, in un finale controverso e contrassegnato da polemiche e proteste per un presunto errore arbitrale.

Charlotte Hornets - Detroit Pistons 104-84

Con Michael Jordan a bordo campo, gli Hornets si regalano una comoda vittoria alla Time Warner Cable Arena di Charlotte contro i Pistons. Dopo qualche minuto di equilibrio, la partita si indirizza ben presto dalla parte dei padroni di casa, che sfruttano tutta la sapienza cestistica di Nicolas Batum e l'attività sotto canestro di Cody Zeller per portarsi avanti 24-15 a due minuti e mezzo dalla fine del primo quarto. Van Gundy riceve pochissimo dai suoi titolari, affidandosi così a Steve Blake e Stanley Johnson, ma la panchina degli Hornets non è da meno, con Lin e Lamb che mantengono il vantaggio per i padroni di casa anche dopo la prima pausa (34-26). Due buone giocate di Marvin Williams e una tripla di Kaminsky consentono a Charlotte di allungare decisa sul 44-30, prima che Morris e Ilyasova recuperino per il -7 (58-51). Il primo tempo si chiude immediatamente dopo con gli Hornets avanti 62-51 e la gara prende definitivamente la direzione degli uomini di Clifford nella ripresa, quando anche Walker si iscrive alla gara di tiro a bersaglio. Andre Drummond è limitato dai falli e la sua assenza sotto canestro consente a Cody Zeller di allungare sul +20 (77-57). Batum e Kaminsky proseguono nella sparatoria da tre, Hawes e Lin tornano in azione dalla panchina, chiudendo ben presto la partita, che si trasforma in puro garbage time per buona parte del quarto quarto.

Charlotte Hornets (12-8). Punti: Zeller 20, Williams e Walker 14, Batum e Lin 13. Rimbalzi: Williams 12. Assist: Batum 8.

Detroit Pistons (12-10). Punti: Caldwell-Pope 16, Ilyasova 15, Morris 11. Rimbalzi: Ilyasova 13. Assist: Blake 7.

Philadelphia 76ers - San Antonio Spurs 68-119

Nonostante le defezioni di Duncan, Ginobili e Leonard, gli Spurs passeggiano a Philadelphia schierando a lungo seconde e terze linee. Rientra Okafor per i padroni di casa, ma il suo impatto sulla partita non è dei migliori, mentre Aldridge e Parker allungano immediatamente per gli ospiti, prima che dalla panchina San Antonio si scateni con Boris Diaw, Patty Mills e Johnathan Simmons, chiudendo il primo quarto sul 17-33. Il copione non cambia nemmeno nel secondo periodo, quando si iscrivono a referto persino Bonner e Butler (21-45). Aldridge arriva senza problemi a quota 20 punti all'intervallo lungo, mentre Phila è sostanzialmente già fuori dal campo prima della sirena che manda tutti al riposo (29-65). Popovich mantiene alta la tensione dei suoi concedendo più minuti ai vari McCallum, Anderson e West, che approfittano della ghiotta occasione per ritoccare verso l'alto le proprie statistiche. Il finale è però tutto di Boban Marjanovic che, ben istruito da un Duncan in borghese a bordo campo, si scatena mettendo a referto 18 punti in 17 minuti di gioco, facendo lievitare ulteriormente il vantaggio degli Spurs, che chiuderanno con 51 punti di scarto sotto gli occhi di Jerry Colangelo, nuovo responsabile tecnico dei Sixers.

Philadelphia 76ers (1-21). Punti: Covington, Noel e Stauskas 13, Okafor 10. Rimbalzi: Covington e Noel 6. Assist: Canaan 5.

San Antonio Spurs (18-4). Punti: Aldridge 26, Marjanovic 18, Simmons 14, Parker 12. Rimbalzi: Aldridge 9. Assist: Parker 6.

Miami Heat - Washington Wizards 103-114

La spuntano i Wizards alla American Airlines Arena di Miami contro gli Heat provvisoriamente in testa alla Eastern Conference. Ancora orfani di Marcin Gortat, gli ospiti si affidano in avvio a John Wall per piazzare il primo parziale che li porta in vantaggio 12-20. Cinque punti consecutivi di Neal dalla panchina chiudono il primo quarto con Washington sopra di 10 (19-29), mentre Miami non riesce a trovare ritmo in attacco. Bosh e Tyler Johnson riavvicinano Miami a inizio secondo quarto (37-43), prima che il duo Wall-Beal allunghi nuovamente l'elastico tra le due squadre (41-51). Qui entra in azione Dwyane Wade che, con l'aiuto di un Dragic finalmente incisivo, riesce a innescare con continuità Whiteside al ferro, con il primo tempo che si conclude con i padroni di casa sotto di cinque lunghezze (55-60). Il ritmo della gara è però quello prediletto da Washington, che gioca a lungo senza centro ruolo, esponendosi alla maggior fisicità degli avversari, ma ricavandone un vantaggio nella metà campo offensiva. Wade e Green riportano avanti Miami in apertura di secondo tempo, Beal e Porter rispondono immediatamente, Dudley se la vede con Bosh e, sul finire del terzo quarto, è Wall a segnare per il nuovo +3 Wizards (84-87). Spoelstra ha stavolta poco dalla sua panchina, ma in compenso si gode un Wade d'annata, che sembra poter trascinare i suoi alla vittoria, ma non ha fatto i conti con un Wall indomito. Nel finale gli animi si surriscaldano dopo una tripla di Neal successiva a una probabile infrazione di passi di Bradley Beal. Gli Heat - furiosi - perdono la testa, Bosh si fa espellere dopo proteste reteirate, e nel caos sono gli ospiti a gestire il vantaggio e portare a casa una vittoria importante per la loro risalita nel ranking della Eastern Conference.

Miami Heat (12-7). Punti: Wade 26, Dragic 20, Bosh 18, Whiteside 14. Rimbalzi: Bosh 9. Assist: Wade e Dragic 9.

Washington Wizards (9-10). Punti: Wall 26, Beal e Neal 21, Porter 13, Dudley e Sessions 12. Rimbalzi: Porter 14. Assist: Wall 7.