In questo primo lunghissimo mese di NBA l'aspetto che sorprende sempre di più è il livellamento di valori tra le squadre della Eastern Conference e della Western. Troppo spesso, negli anni addietro, ci siamo lamentati della scarsa competitività delle squadre dell'Est, rispetto ad una costa Ovest nella quale si battagliava a suon di vittorie per un posto ai playoff. Ecco, quest'anno il trend si è completamente invertito, con la definitiva maturazione di squadre come gli Orlando Magic ed i Boston Celtics, che così come stanotte, stanno trovando la giusta quadratura del cerchio ed un record più che positivo.
In quest'ottica andiamo ad analizzare le sfide che si sono giocate a Utah e Sacramento dove proprio Magic e Celtics, grazie a due prove di squadre, si sono aggiudicate i match fuori casa.
Utah Jazz - Orlando Magic 94-103
Grazie ad un quarto periodo perfetto in difesa, dove i Magic concedono soltanto 16 punti ai Jazz di Favors, Orlando conquista la sua undicesima vittoria stagionale, sfruttando al meglio l'assenza di Rudy Gobert, che starà fermo a lungo. Il nuovo sistema della franchigia della florida, che vede Payton giostrare con tranquillità senza Oladipo in quintetto e quest'ultimo dominare la second-unit dalla panchina permette a Skiles di firmare il quinto successo consecutivo, frutto di lavoro e gioco di squadra. Sono infatti sei i giocatori dei Magic in doppia cifra, che dimostrano una equa distribuzione di punti e tiri sia sul perimetro che internamente. Utah si è affidata, invece, nel momento decisivo, alle sue individualità: Hayward e Burks hanno si giocato una grande partita, ma nel momento del bisogno, a fine gara, hanno sbagliato i tiri dell'aggancio. Partita equilibrata per tutta la sua durata, spezzata nel finale dall'allungo ospite grazie alle triple di Nicholson e Fournier (2 a testa). Dall'81 pari si è passati al 92-84 che ha deciso il match, con Vucevic, Payton ed Harris che hanno risposto a tutti i tentativi di rimonta di Favors e Burks.
Sacramento Kings - Boston Celtics 97-114
A Mexico City va in scena la sfida tra Rajon Rondo e la sua ex squadra, nella quale è diventato grande all'ombra dei big-three. Sono i Celtics però a festeggiare, mettendo in scena la solita prestazione molto solida, fatta di ottima difesa e di un attacco molto equilibrato, capace di mandare ben quattro giocatori sopra i 20 punti: Thomas, Bradley, Crowder ed Olynyk che esce dalla panchina, sono i mattatori di serata. Dalla parte opposta Cousins e Gay non trovano quasi mai ritmo, soprattutto il primo che chiuderà con un 4/17 impietoso da campo. Boston che domina già dal primo quarto, dove impone ritmi frenetici alla gara ipotecandola: 32-17 il parziale, che i Kings non riusciranno mai a sovvertire. Il primo 10-0 è firmato dalle triple di Thomas e Bradley, prima del 9-0 che fissa il punteggio sul 25-13. Olynyk entra in campo dalla panchina e ne piazza 7 di seguito per chiudere il primo quarto sul +15. Boston è scatenata e sale persino sul +10 dopo i 5 di seguito messi a referto da Thomas ad inizio secondo quarto (39-19). La risposta di Rudy Gay è fine a se stessa, con gli ospiti in costante controllo del match: Stevens si gode la sua squadra, che nel secondo tempo gestirà con tranquillità i ritmi della sfida, mantenendo costantemente il vantaggio al di sopra della doppia cifra, aumentandolo anche sul +24 (73-49). Il finale è puro garbage time.