Dopo quattro sconfitte consecutive e un inizio di regular season al di sotto delle aspettative, i Washington Wizards ottengono una vittoria importante e di prestigio sul campo dei Cleveland Cavaliers, fino a stanotte imbattuti alla Quicken Loans Arena. Gli ospiti approfittano di una serata no di LeBron James e Kevin Love per fare gara di testa dal primo all'ultimo possesso, cercando di alzare il ritmo con un quintetto piccolo grazie alle accelerazioni di un John Wall da 35 punti e 10 assist. Quinto k.o. complessivo in stagione per i Cavs, apparsi molli e superficiali sin dalla palla a due.

Coach Wittman propone uno starting five con il solo Gortat lungo di riferimento, mentre Dudley e Porter si spartiscono il ruolo di quattro tattico. Tutto confermato per i Cavs, guidati da James e Love. Un 10-0 di parziale ospite, firmato Wall e Gortat, apre una gara mal approcciata da Cleveland, che tuttavia prova a rimettersi in carreggiata dopo il time-out di David Blatt grazie all'iniziale vena realizzativa di Mo Williams (14 pari dopo una tripla d J.R. Smith). LeBron parte piano, lasciando la scena ai compagni di squadra, ma non tutti rispondono secondo le attese. Love e Mozgov sono completamente fuori giri, dovendo anche correre a vuoto in difesa dove il campo è troppo largo per i padroni di casa, puniti dal pick and roll tra Wall e Gortat e dal gioco perimetrale di Bradley Beal e Jared Dudley. Il tabellone segna 24-27 alla fine del primo quarto, ma è nel periodo successivo che Washington scava un solco importante, grazie a una grandinata di tiri in sospensione, cui partecipano anche Temple e Porter, che vale il +13 (41-54) a un minuto dalla sirena dell'intervallo lungo.

Cambia poco nella ripresa, quando i Cavs si ripresentano in campo collezionando palle perse e tiri sbagliati. Love e J.R. Smith hanno le polveri bagnate, James si perde in una serata di puro nervosismo, e così i Wizards volano sul + 22 (47-69) dopo cinque punti consecutivi di Dudley. LeBron alterna giocate di rabbia ad altre di frustrazione, anche perchè il solo Matthew Dellavedova sembra rispondere presente per i vicecampioni Nba. L'australiano segna otto punti consecutivi per riportare sotto i Cavaliers, ma dall'altra parte del campo Wall e Beal hanno sempre una risposta pronta, chiudendo il terzo quarto ancora in vantaggio di 13 lunghezze (67-80). Quando nell'ultimo periodo ci si attende una sfuriata di Cleveland, i padroni di casa staccano mentalmente: Love e James sbagliano comodi lay-up al ferro, James Jones e il neo-entrato Anderson Varejao non aggiungono molto in termini offensivi alla già opaca prestazione di Tristan Thompson, ed è dunque sempre e solo LeBron a dover provare la rimonta solitaria, che però si esaurisce in qualche viaggio e lunetta e poco altro. Con Gortat in panchina per il quinto fallo personale, Wittman vara un quintetto estremo, senza lunghi di riferimento, in cui ci sono Dudley, Porter, Temple, Beal e Wall. Qui i Wizards perdono per un momento le distanze difensive, consentendo ai Cavs di rifarsi sotto per il - 10 (85-95) a tre minuti dal gong, ma è solo l'ultimo sussulto di una partita scialba dei padroni di casa, conclusasi poco dopo con la prima sconfitta interna di James e compagni.

Cleveland Cavaliers (13-5). Punti: James 24, Dellavedova 15, Smith 13, Williams 12. Rimbalzi: James 13, Thompson 11. Assist: James 4.

Washington Wizards (7-8). Punti: Wall 35, Beal 18, Gortat 15, Dudley 12. Rimbalzi: Gortat 11. Assist: Wall 10.