Si conclude allo United Center di Chicago la striscia di cinque vittorie consecutive dei San Antonio Spurs di Gregg Popovich, battuti dai Bulls al termine di una partita estremamente equilibrata, decisasi negli ultimi due minuti di gioco. 92-89 il punteggio a favore dei padroni di casa, che dimostra quanto i texani siano abbonati a gare a basso punteggio in questa stagione, complice anche un minor numero di possessi a partita, con Aldridge che non riesce ad allargare il campo come accade invece con Boris Diaw sul parquet. Per Chicago si tratta di una vittoria importante dopo il rovescio di Indianapolis, ottenuto grazie a un'ottima prova di Pau Gasol e all'energia prodotta dalla panchina (McDermott e Noah su tutti), mentre agli Spurs non bastano i 25 punti di un sontuoso Kawhi Leonard.
La gara si apre con San Antonio perfetta nell'eseguire i suoi tipici giochi, finalizzati spesso da LaMarcus Aldridge, particolarmente cercato dai suoi compagni di squadra per i suoi amati long two. Gasol parte forte in attacco, costringendo Tim Duncan agli straordinari, Snell segna da tre, mentre gli attesissimi Rose e Butler si limitano ad aspettare momenti migliori. L'ennesimo jumper di Aldridge vale il primo mini allungo Spurs sul 13-19, ma dalla panchina Fred Hoiberg si gode un ottimo Doug McDermott, molto diverso dal giocatore spaesato della scorsa stagione, che riporta avanti i Bulls a inizio secondo quarto (32-30) dopo che gli ospiti avevano trovato anche un vantaggio di nove lunghezze. Il secondo quintetto di Popovich stavolta non fa la differenza, con il solo Diaw a segnare dall'arco, mentre Ginobili e Mills sparano a salve. Nel finale di tempo si accende d'un tratto Derrick Rose, fin lì assente ingiustificato, che mette a segno sei punti in un minuto per mandare Chicago avanti di uno (49-48) all'intervallo lungo.
Il duo spagnolo Mirotic-Gasol comincia bene anche nella ripresa (56-50), prima che l'uragano Kawhi Leonard si abbatta sullo United Center. L'Mvp delle Nba Finals 2014 domina fisicamente e anche tecnicamente su un Jimmy Butler comunque positivo, trascinandosi sulle spalle tutta la squadra neroargento. Schiacciate, canestri in isolamento, viaggi in lunetta e accelerazioni brucianti del loro numero due consentono a San Antonio di rimettere la testa avanti sul 60-61. Qui gli Spurs sembrerebbero poter scappar via, ma una brutta palla persa di Aldridge regala ossigeno ai padroni di casa, che si affidano nuovamente al secondo quintetto in chiusura di terzo quarto, con Noah, McDermott e Moore a suonare la carica per coach Hoiberg. Mills si scuote per il jumper con cui si va all'ultima pausa (70-73), ma Snell e un attivissimo Noah danno ai Bulls un vantaggio di cinque lunghezze (85-80), stravincendo il confronto con i loro omologhi in maglia Spurs, tra cui un Ginobili meno brillante del solito e un David West troppo statico per contenere la furia del francese. Duncan segna quattro punti fondamentali per gli ospiti, pareggiando a quota 89 quando mancano due minuti alla sirena finale. Aldridge cerca una penetrazione al ferro che non è nelle sue corde, stoppato con recupero da Gasol, che fa uno su due dalla lunetta dall'altra parte del campo. Ginobili sbaglia il tiro del sorpasso e Butler è bravissimo a guadagnarsi due liberi di pura prepotenza, segnati per il 92-89. Dopo il time-out di Popovich, San Antonio non riesce a costruire un buon tiro da tre nell'ultimo possesso della gara, con Leonard che non trova nemmeno il ferro e Parker ad imitarlo dopo il rimbalzo con riapertura di Duncan.
Vincono dunque i Bulls, più di carattere che di tecnica, ringraziando per una volta la loro panchina, mentre i texani mostrano di aver perso buona parte del loro tipico flusso offensivo, con una second unit che non incide come in passato, cui manca tantissimo Marco Belinelli, al momento non sostituito a dovere da Kyle Anderson, limitato a pochi minuti a partita.
Chicago Bulls (10-5). Punti: Gasol 18, Butler 14, McDermott 12, Rose e Snell 11. Rimbalzi: Gasol 13, Noah 11. Assist: Noah 7.
San Antonio Spurs (14-4). Punti: Leonard 25, Aldridge 21, Parker 13. Rimbalzi: Aldridge e Duncan 12. Assist: Parker 9.