I New York Knicks vedono interrompersi a quattro la loro striscia di vittorie consecutive, cadendo malamente all'American Airlines di Miami, dove sono dominati in lungo e in largo dagli Heat, molto più profondi nel roster e con giocatori dal superiore talento complessivo. Dopo un avvio discreto per gli ospiti, a cambiare volto alla partita ci pensa la panchina degli uomini di Spoelstra, con i vari Green, Winslow e Johnson a orchestrare la fuga contro i disastrosi Galloway, Thomas e Vujacic. Agli ospiti non bastano un Kristaps Porzingis da 20 punti e 14 rimbalzi e un combattivo Carmelo Anthony (21 punti per lui) per evitare una sconfitta maturata già nel primo quarto.

Tutto confermato nei quintetti iniziali di Spoelstra e Fisher per una sfida che ha ormai radici antiche nel basket Nba. Il primo canestro è una tripla di Porzingis, che alimenta gli unici sei minuti decenti dei Knicks, dove la palla si muove bene in attacco - rigorosamente senza pick and roll - mentre dall'altra parte Bosh fatica a entrare in ritmo. Dopo essere passati in vantaggio sul 19-17, gli Heat scavano un solco profondissimo anche grazie al contributo delle riserve, che aggiungono energia e talento a uno starting five già di buon livello. Tyler Johnson mostra tutte le sue doti atletiche, Gerald Green non è da meno, Justise Winslow difende e contribuisce con canestri importanti, mentre New York non riceve nulla dalla sua panchina, con Thomas, Galloway, Vujacic e O'Quinn sovrastati dagli avversari. Derrick Williams è irriconoscibile rispetto al giocatore visto in preseason, e così Miami cavalca un parziale che la porta addirittura sul 50-27 dopo un lay-up di Winslow. Lopez e Whiteside battagliano sotto canestro, Anthony e Porzingis rientrano in campo, ma ormai il divario è già incolmabile per gli ospiti, che si fermano completamente in attacco, chiudendo il primo tempo sotto 52-30.

Da sottolineare per gli Heat la buona prova di Goran Dragic, che è finalmente intenso anche in difesa e più aggressivo nell'altra metà campo. Deng contribuisce alla sua maniera e, quando al rientro dagli spogliatoi Carmelo Anthony prova a riportare sotto New York, è Dwyane Wade a segnare otto punti in un lampo per ricacciare indietro i Knickerbockers. Fisher mantiene a lungo in campo il duo Anthony-Porzingis, l'unico che garantisca punti in un roster che ha solo in Afflalo un altro realizzatore abbastanza continuo. Dopo essere stati sotto anche di 26 lunghezze, gli ospiti dimezzano lo svantaggio, ma non riescono mai a tornare sotto la doppia cifra di ritardo. Amundson e Seraphin mettono in campo più energia rispetto a Thomas e O'Quinn, ma gli Heat sembrano giocare con gli avversari, riallungando a piacimento con Green e Johnson, nonostante un Chris Bosh non in serata. Fisher tenta la carta disperata del fallo sistematico su Whiteside, ma la mossa non produce grandi dividendi. Anzi, il lungo degli Heat si accende in difesa con una serie di stoppate delle sue, mentre Porzingis chiude con un paio di canestri di pura eleganza, unici lampi in un finale che per New York non ha molto da offrire. Finisce così con la vittoria di Miami per 95-78, con gli uomini di Erik Spoelstra secondi nel ranking della Eastern Conference dietro i Cleveland Cavaliers.

Miami Heat (9-4). Punti: Bosh e Wade 16, Dragic 13, Johnson 12, Whiteside 11. Rimbalzi: Whiteside 11. Assist: Wade e Dragic 5.

New York Knicks (8-7). Punti: Anthony 21, Porzingis 20, Lopez 12, Afflalo 11. Rimbalzi: Porzingis 14. Assist: Anthony 4.