I Clippers non si riconoscono più, e subiscono un'altra sconfitta dura, la settima stagionale in sole 13 partite, che li condanna a scendere sotto il 50% di vittorie. A brandire il coltello e far da padroni e dominatori allo Staples Center sono dei Toronto Raptors eccezionali a metà, perfetti nel primo tempo e molto disastrosi nel secondo, ma il vantaggio costruito è bastato a resistere contro i ragazzi di Doc Rivers.
Grandi assenti della partita sono stati Valanciunas nelle file dei Raptors, problema alla mano, e Blake Griffin nelle file dei Clippers: tre falli nei primi 16 minuti di gioco (nei quali non ha realizzat neanche un punto) lo han tolto dalla gara e anche il Griffin visto nel secondo tempo non ha ricordato neanche lontanamente quello originale. Difficile trovare qualcuno di positivo oltre a JJ Redick tra i losangelini, partiti con Pierce e Redick in quintetto, mentre Toronto si è affidata a Biyombo come centro titolare per rimpiazzare il lituano.
Già nel primo quarto di gioco l'andazzo sembra abbastanza chiaro e favorevole a dei Raptors che tirano benissimo dal campo, sfruttando anche le imprecisioni difensive dei Clippers, incapaci di tenere alta l'intensità e di conseguenza faticando anche a trovare canestri facili in contropiede. Sono Luis Scola e DeMarre Carroll a brillare (8 e 12), mentre per i losangelini pochissimo da salvare se non qualche buon tiro del solito Redick, ma l'impressione è una sola, e si verifica nel secondo quarto, quando i Clips precipitano totalmente.
La difesa manca assolutamente, la second unit di Doc Rivers ha un pessimo impatto sulla gara e il terzo fallo di Griffin commesso con 8 minuti sul cronometro fanno precipitare la situazione. Come se non bastasse, ci si mette anche la panchina di Toronto, che entra in campo con un eccellente piglio e inizia a aumentare il divario, che poi la precisione di DeRozan in lunetta (male dal campo ma bene dalla linea della carità) e del solito Carroll, che mette due bombe importantissime per allungare e alla sirena dell'intervallo lungo il tabellone è impietoso vero i velieri: 34-63.
Al rientro dagli spogliatoi la musica cambia, ma solo parzialmente: due minuti di festival degli errori, i Clippers non migliorano ma almeno Toronto non incrementa il vantaggio. Col passare dei minuti però DeAndre Jordan comincia a carburare anche nella sua metà campo, la sua crescita coincide con quella della difesa di Rivers, anche se nella metà campo offensiva arrivano ancora troppi errori. Non riesce fare meglio però Toronto, che tira malissimo e perde qualche pallone di troppo (mai quante le palle sprecate dai Clips nella gara).
Il risultato sono 8 punti della squadra di Casey nel terzo quarto, e non va meglio nei primi 6 minuti del quarto, sterilità offensiva quasi imbarazzante, con Los Angeles che rientra fino al -6, ma non riesce ad andare oltre. Da lì in poi si avanza fino alla sirena finale intorno ai 10 di distanza, e non c'è nemmeno una corsa finale per una possibile rimonta. Nello spogliatoio, nel post-gara, c'è stata una discussione piuttosto accesa tra i Clippers. Che ora si trovano quasi spalle al muro: o si cambia il registro, o si rischia di buttare via tutto. E Doc Rivers, Pierce e Paul difficilmente lo permetteranno.