I Golden State Warriors non sembrano voler conoscere il significato della parola 'sconfitta', e con il successo della Oracle Arena ai danni dei Chicago Bulls raggiungono la spaventosa quota delle quattordici vittorie consecutive. Ora, per eguagliare lo storico primato dei Washington Capitals del 48-49 e degli Houston Rockets versione 93-94, quel pazzesco 15-0 manca solamente una vittoria. Niente da fare per la formazione di coach Fred Hoiberg, che resta comunque la seconda forza della Eastern Conference.
Ancora una volta è Steph Curry a menare le danze in casa Warriors, anche se il grande sforzo fatto poche ore prima in quel di Los Angeles contro i Clippers sembra mettere un po' in difficoltà i Warriors, i quali fanno fatica a carburare e nel complesso non ottengono le loro consuete percentuali dal campo, e soprattutto da tre punti. A fine gara saranno comunque 27 punti per il numero 30 di Golden State, anche se con un 9/20 dal campo che peggiora le sue statistiche dall'inizio della stagione. Klay Thompson ne firma 15 con due triple, Harrison Barnes ne realizza addiritura 20 con ben nove rimbalzi mentre dalla panchina è ancora una volta Andre Iguodala il più efficace: 12 punti, 5 rimbalzi e la solita grande applicazione difensiva. Ciò che impressiona di questi Warriors, e che si è visto anche in questa quattordicesima gara conclusa con una W, è la tranquillità con cui i ragazzi di coach Steve Kerr hanno gestito una situazione forse diversa dal solito, ovvero una partita equilibrata fin dalle prime battute e in cui i campioni in carica non sono riusciti a dare il solito strappo decisivo a metà gara.
Dall'altra parte, coach Fred Hoiberg rimpiange soprattutto le assenze in cabine di regia, con Aaron Brooks che si è aggiunto a Derrick Rose nella lista degli indisponibili. Il risultato? Oltre a una squadra con una gamma meno vasta di soluzioni offensive, anche un tasso di energia decisamente inferiore rispetto a quando entrambe le point guard sono a disposizione dei Chicago Bulls. In compenso, c'è la solita grande prestazione di Jimmy Butler, il quale continua a studiare da leader della squadra su entrambe le metà campo: 28 punti, 9 rimbalzi e 7 assist per la shooting guard dei 'tori' dell'Illinois, ii quali si appoggiano anche sulle spalle sempre più salde del duo spagnolo. 18 punti e 10 rimbalzi per un Mirotic risultato però troppo impreciso dalla lunga distanza (0/6 con i piedi dietro l'arco), 14 punti e altrettanti palloni catturati a rimbalzo da Pau Gasol, mentre è emersa in maniera chiara, oggi più che in altre occasioni, la difficoltà di Joakim Noah nell'affrontare formazioni così dinamiche: nemmeno un punto in 17 minuti per il francese, che cattura 7 rimbalzi ma conclude con un -15 di plus/minus che vale più di ogni statistica.
GOLDEN STATE WARRIORS-CHICAGO BULLS 106-94
Golden State Warriors - Punti: Curry 27, Barnes 20, Thompson 15. Rimbalzi: Ezeli, Green e Barnes 9. Assist: Green 5, Curry 4.
Chicago Bulls - Punti: Butler 28, Mirotic 18, Hinrich 17. Rimbalzi: Mirotic e Gasol 10, Butler 9. Assist: Butler 7, Gasol e Mirotic 5.