E' stato un inizio di stagione davvero difficile per i Los Angeles Lakers, con una sola vittoria nelle prime sette partite di stagione regolare: oltre ai risultati negativi, anche il gioco della squadra è davvero pessimo, con Kobe Bryant non proprio in gran spolvero come emblema delle grandi difficoltà della squadra.

Non è una novità che questa stagione sia di passaggio, con Kobe che molto probabilmente chiuderà la sua carriera e i giovani chiamati a farsi le ossa per riportare tra qualche anno la franchigia ai fasti che un tempo l'avevano caratterizzata, sperando inoltre di avere un'altra ottima chiamata al prossimo draft. Uno di questi due giovani (l'altro è Julius Randle) però non sta offrendo l'apporto che tutti si aspettavano in casa Lakers: D'Angelo Russell infatti, scelto all'ultimo draft con la seconda chiamata, sta rendendo ampiamente al di sotto delle aspettative (8.6 punti e 2.6 assist).
La cosa che ha fatto particolarmente scalpore è stata la sua esclusione nel finale di partita nella sconfitta che i Lakers hanno rimediato a Miami, dove l'ex Ohio State ha passato per la terza volta l'intero quarto periodo seduto in panchina.

Byron Scott, allenatore dei giallo-viola, ha affermato ai giornalisti che nei finali di partita preferisce affidarsi a Lou Williams, molto più esperto del giovane rookie e in grado di gestire le situazioni topiche del match.
Anche Russell ha risposto ai microfoni di Espn, affermando che "non so il motivo per cui il coach continui a lasciarmi in panchina". Quando gli è stato chiesto se Scott gli ha fornito spiegazioni sulla sua esclusione ha risposto: "no, ma ho avuto modo di capire che cosa sto sbagliando e avrò così modo di correggerlo".

Una cosa è sicura: il giocatore è giovane e pieno di talento, la franchigia californiana ha piena fiducia nella diciannovenne point-guard e conta molto sul suo talento per il futuro della franchigia: il ragazzo deve solo aver pazienza, perchè storicamente, si sa, l'ingresso nella lega non è mai cosa facile.