Nove gare nella notte NBA e dopo avervi raccontato le emozioni della sfida chiusasi all'overtime tra Chicago Bulls e Minnesota Timberwolves con l'affermazione degli ospiti, passiamo alle restanti sette sfide, che hanno regalato altrettante emozioni dalla costa Est a quella Ovest, con il big match dello Staples Center di Los Angeles che ha chiuso nel modo più degno la serata.
Philadelphia 76ers - Orlando Magic 97-105
Un ritrovato Elfrid Payton riscatta le ultime deludenti uscite ed aiuta i suoi Magic ad espugnare il Wells Fargo Center di Philadelphia. Stauskas, Okafor ed un Canaan formato extralusso dalla panchina (6/12 da tre), provano in tutti i modi a chiudere lo strappo del primo quarto, quando gli ospiti chiudono avanti di 8 lunghezze. Orlando gioca bene e di squadra e scrive sette protagonisti a referto in doppia cifra, con Tobias Harris che si fermerà solo a 9. Sono i 12 punti della guardia classe 1994 da Gretna a fare la differenza nell'ultimo periodo, quando gli ultimi tentativi dei padroni di casa vengono respinti al mittente da Payton.
Atlanta Hawks - Washington Wizards 114-99
La resistenza degli uomini della capitale, trascinati da un'ottima prestazione di Otto Porter, che si conferma gregario di lusso e dal solito John Wall da 19 e 12 assist, dura fino al minuto 43, quando il punteggio recita 95-94 per i padroni di casa. Gli Atlanta Hawks, sornioni e sonnambuli fino a quel punto si svegliano nell'ultimo periodo, quando piazzano il break decisivo (19-5) grazie a Sefolosha, Bazemore, Teague e Millsap, che alzano notevolmente l'intensità difensiva e spaccano la gara dalla parte opposta, grazie al solito lavoro in transizione che permette a Budenholzer e soci di conquistare il sesto sigillo in sette gare.
Milwaukee Bucks - Brooklyn Nets 94-86
Nonostante un positivo primo quarto del duo Lopez (8) e Bogadanovic (5), che porta gli ospiti avanti nel punteggio, i Brooklyn Nets non riescono ad avere la meglio dei Milwaukee Budks di Jason Kidd, che così come Dallas riescono ad equilibrare il proprio record lasciando al palo l'avversaria. I padroni di casa riportano il punteggio in parità nel secondo periodo grazie a 7 di Monroe e a due triple di Ennis e Middleton. Milwaukee prova a scappare a cavallo di metà terzo quarto, grazie all'apporto dalla panchina di Bayless (19 a fine gara). Il +8 dei padroni di casa è decisivo e viene chiuso definitivamente da Antetokounmpo e dal solito Monroe, devastante nel pitturato nell'ultima frazione.
Dallas Mavericks - New Orleans Pelicans 107-98
Non bastano i 25 di Anthony Davis, uniti ai 21 di Eric Gordon ed Anderson dalla panchina ai New Orleans Pelicans per espugnare l'American Airlines Arena di Dallas, restando ancora a secco di successi. I padroni di casa, trascinati finalmente da un Deron Williams tornato protagonista con 19 punti, e dal solito Dirk Nowitzki decisivo nell'ultimo periodo, riescono nella ripresa a sovvertire il parziale del secondo quarto favorevole agli ospiti e portare a casa la terza vittoria in sei incontri, riequilibrando il proprio record.
Utah Jazz - Memphis Grizzlies 89-79
Continuano a sorprendere gli Utah Jazz di Burke, Hayward e Favors, che davanti al pubblico amico si sbarazzano dei Memphis Grizzlies collezionando la quarta vittoria in sei uscite stagionali. Gli ospiti continuano a faticare, denotando ancora una volta una scarsissima forma soprattutto dei due big-man, che non sono ancora incisivi e decisivi come ci si aspetta: Randolph e Gasol faticano oltremodo contro Favors e Gobert, che lasciano al duo avversario solo un pessimo 9-26 al tiro. Si salva solo Conley, che però non riesce ad arginare l'irruenza dei padroni di casa, che dopo essere stati anche sopra di 20 si rilassano nell'ultima frazione di gioco.
Sacramento Kings - Golden State Warriors 94-103
Procede senza sosta la marcia trionfale dei Campioni in carica dei Golden State Warriors che stavolta, però, hanno vita meno agevole sul campo dei Sacramento Kings di un ottimo Marco Belinelli. La squadra della baia non riesce ad andar via nel punteggio, ripresa ogni volta da Gay e dall'azzurro, che metteranno a segno 44 dei 94 punti finali della squadra di casa, sempre orfana di Cousins. Curry è molto impreciso dalla distanza, ma ci mette la firma con una delle due triple a bersaglo della notte per chiudere i conti nell'ultimo e decisivo parziale (11-2) che regala il settimo sigillo ai Warriors.
Los Angeles Clippers - Houston Rockets 105-109
"Fear the beard". Oramai a Los Angeles, sponda Clippers, devono oramai avere bene in mente questo breve e conciso assunto. Dopo la gara 7 fatale a Rivers e compagni nella scorsa edizione della semifinale di Conference, allo Staples Center si ripresentava la franchigia texana forte delle tre vittorie di fila e del quarantello rifilato la scorsa notte da James Harden ai Sacramento Kings. Di contro, invece, Doc Rivers doveva rinunciare a Chris Paul, la cui assenza, soprattutto nei momenti cruciali della sfida, si farà sentire e non poco. Blake Griffin fa il possibile e farà registrare l'ennesima doppia doppia da 34 ed 11 rimbalzi, ma non basterà contro lo strapotere di Harden, al quale viene concesso fin troppo dalle prime battute. L'ex Thunder prende ritmo e fiducia, grazie a 18 punti nel primo parziale, quando da solo cuce lo strappo ed impatta alla sirena. L'allungo che sembrava decisivo arriva a cavallo tra terzo e quarto periodo, quando gli ospiti vanno anche sul +10 prima di essere ripresi dal solito Griffin e dalla tripla di Pierce dall'angolo. I liberi di Harden e Lawson chiudono la contesa dopo una rimessa contestata concessa ai texani.