Dopo la prima puntata della nostra rubrica nella quale abbiamo dato uno sguardo ai talenti del basket nostrano, proviamo ad alzare leggermente la nostra virtuale lente d’ingrandimento ed andiamo ad analizzare oggi le giovani promesse che ambiscono a conquistare i parquet d’Europa e, perché no, anche quelli oltreoceano. In questa nuova stagione di Eurolega stiamo vedendo debuttare alcune di quelle stelle nascenti del basket europeo e non solo, con altri giocatori che stanno provando a consolidare gli ottimi risultati delle stagioni passate. Cerchiamo di capire chi sono e che qualità hanno questi ragazzi che già stanno facendo impazzire le tifoserie del Vecchio Continente.
In questa prima puntata concernente i talenti della pallacanestro continentale analizzeremo il gruppo A di Eurolega della stagione corrente.
Si parte da Madrid, attuale capitale del basket europeo vista la vittoria agli scorsi campionati europei disputatisi a Lille grazie ad un Pau Gasol Extraterrestre ed un coach nostrano, Sergio Scariolo, ma soprattutto per merito della vittoria dell’Eurolega da parte del Real nella stagione passata. Qui due nomi fanno ben sperare i tifosi castigliani per il presente ma soprattutto per l’immediato futuro: Luka Doncic e Guillermo “Willy” Hernangomez.
Il primo è una guardia slovena classe 1999. Sì avete letto bene: ha 16 anni. Già l’anno scorso ha giocare e vincere il Next Generation Tournament, equivalente all’eurolega delle giovanili, ottenendo la nomina di MVP della competizione. Quest’anno invece ha già esordito in Liga ACB (terzo di sempre a farlo dopo Rubio e Rebolo) ed in Eurolega nella sconfitta contro il Khimki Mosca mettendo a segno due punti.
Qualità da vendere per questo gioiello sloveno. Ha infatti una mano educatissima da qualsiasi distanza ma è la sicurezza con cui gioca che disarma chiunque lo veda. D’altronde sembrare un veterano a 16 anni non è la cosa più facile del mondo, figurarsi poi in una squadra con gente del calibro di Rudy Fernandez, Sergio Llull e Sergio Rodriguez. In sintesi per gli addetti ai lavori in casa Real e non solo, per questo ragazzo “sky is the only limit”, ed è questione di tempo prima che domini in lungo e in largo i parquet d’Europa.
Il secondo è un ala/centro classe 1994 e a soli 21 anni quello che colpisce è che non ha molto bisogno di presentazioni. Già paragonato da molti a “Sua Maestà” Pau Gasol, è stato debuttante in liga ACB nel 2012 con la maglia dei blancos avedo fatto parte della cantera madrilena. Cresciuto in due stagioni sotto la guida di Aìto a Siviglia fino a guadagnarsi la chiamata con la n.35 allo scorso draft dai Philadelphia 76ers (diritti poi girati ai New York Knicks) e la convocazione nella spedizione vittoriosa degli iberici ad Eurobasket 2015. L’oro europeo è solo l’inizio per questo centro di 210cm che fa della sapienza cestistica, fatta di letture e del saper approfittare degli errori avversari, e del gioco in post basso le sue armi principali, oltre ad avere una discreta capacità di “correre il campo” e una mano più che educata dalla media.
Con il suo minutaggio (10.8 a partita), che non può fare altro che crescere col passare del tempo, e l’esperienza in eurolega di quest’anno, tutti si aspettano la definitiva esplosione a livello continentale di questo giovanissimo fuoriclasse.
Un’ultima menzione in casa Real va a Dino Radoncic: altro classe ’99, guardia/ala strappata al Barcellona in questa estate, fa della tecnica e dell’attacco di letture le sue armi principali anche se il suo talento è ancora quasi tutto da scoprire.
Ci spostiamo a Mosca, precisamente sul parquet della seconda squadra per storia cestistica della città, il Khimki. Qui, in una rosa fatta di giocatori affermati a livello europeo e conosciuti oltreoceano, si sta distinguendo un ragazzo del 94 partito dalle giovanili del club moscovita e arrivato in prima squadra a suon di riconoscimenti.
Parliamo di Stanislav Ilnitskiy, guardia/ala di 2.00m con un utilizzo di circa 7.00 minuti a partita, ma che sta crescendo nella valutazione da parte di coach Kurtinaitis e destinato a costruirsi il proprio spazio in maniera solida negli anni a venire. Le sue qualità sono il saper mettere energia su ogni pallone anche se non dispone di un talento cristallino, come dimostra la sua percentuale ai liberi (45.5) o il numero di tiri presi a partita (2.18) della scorsa stagione in VTB League.
Per la terza tappa si vola in Baviera, a Monaco per la precisione dove c’è una società, Il Bayern Monaco, che ha grandi ambizioni in campo nazionale e internazionale per i prossimi anni, e per riuscirci ha deciso di puntare sul gioiello tedesco Paul Zipser. Infatti la stagione passata l’ala ha visto lievitare il proprio minutaggio (12.3) e la propria efficienza avendo la possibilità di giocare stabilmente sia in Bundesliga sia in Eurolega valendogli la convocazione per gli europei giocati davanti al pubblico amico a Berlino questa estate, e minuti importanti all’interno della competizione che però si è dimostrata fallimentare per Paul e compagni.
Quest’anno sembra arrivata la definitiva maturazione con un minutaggio consistente (18 minuti a partita) e considerazione sempre più in crescita da parte dello staff bavarese. Si tratta infatti di un giocatore moderno, totale, capace di difendere tranquillamente su 4 ruoli e giocare da 4 tattico sfruttando la sua forza fisica abbinata ad un tiro dai 6.75 ben superiore alla media.
Andiamo ora a Strasburgo, società nuova a palcoscenici così importanti, ma che sta avendo una crescita notevole in patria. Gioiello di casa è il francese di origini belghe Frank Ntilikina. Play classe 1998 è già nel giro delle nazionali giovanili francesi ed è uno dei migliori prospetti a lungo termine per il basket transalpino. Dotato di una buona mano dall’arco, ha un notevole fisico per la sua età che gli permette sia di andare in penetrazione con avversari più grossi sia di reggere difensivamente ad alti livelli. Chiaramente è un ragazzo tutto da plasmare ma il suo minutaggio in campionato è già considerevole (9.8 minuti a partita) e può vantare anche minuti in Eurolega quest’anno che gli forniranno un’esperienza preziosissima per la sua crescita. D’obbligo quindi tenerlo d’occhio nel prossimo futuro.
Ci rimettiamo in viaggio e arriviamo a Belgrado, in casa Stella Rossa. Le mura della Pionir Hall hanno visto nascere e crescere numerose stelle e in questa edizione di Eurolega non fa differenza.
Infatti è il caso di Borisa Simanic e Marko Guduric .
Il primo è un classe 1998, ala/centro di 2.08m che nonostante la giovane età ha già un elevato minutaggio sia in Lega Adriatica (13.5) e che ha avuto un ottimo debutto nella pesante sconfitta contro il Real Madrid (10 punti in 28 minuti). Nonostante l’altezza è capace di mettere la palla a terra con ottima velocità e controllo del corpo, oltre ad essere dotato di un ottima mano dalla distanza, come d’altronde insegna la scuola serba . Nonostante la giovanissima età è già considerato uno dei migliori prospetti del basket serbo essendo nel giro delle nazionali giovanili.
Il secondo invece è un classe 1995, ala piccola che ha già mostrato il suo valore quest’estate all’europeo under-20 venendo nominato MVP del torneo chiudendo con 13.4 punti, 4.1 rimbalzi e 2.4 assist ad allacciata di scarpe. Capace di segnare da qualsiasi punto della metà campo offensiva, riesce a galvanizzare tutti, pubblico e compagni, grazie ad azioni spettacolari che siano passaggi illuminanti o decolli sopra il ferro. Quello che lascia stupefatti è l’aggressività e la sicurezza con cui gioca, segno che anche psicologicamente questo ragazzo sia fuori dal comune. Non sorprende dunque che a Belgrado ci si aspetti molto da lui già nell’immediato, aspettative che si riflettono in un elevato minutaggio (11.8) e che vengono ripagate con 5.5 punti a partita.
Ultima tappa del nostro viaggio odierno è Istanbul, sponda Fenerbahce per parlare di Omer Yurtseven.
Centro di nato in Uzbekistan ma turco a tutti gli effetti, gode già di una presenza al Jordan Brand Classic di quest’anno, debutto in Eurolega a marzo sempre di quest’anno contro Milano realizzando anche 2 punti, minutaggio consistente in campionato (9.3 minuti a partita). Fa dell’atletismo e della versatilità le sue armi fondamentali oltre ad avere dei solidi movimenti in post basso e una discreta abilità di passatore. I margini di miglioramento però appaiono enormi a partire dalla struttura fisica essendo troppo leggero per il basket europeo, per finire con la tecnica di tiro ma si annuncia decisamente come uno dei migliori prospetti a lungo termine in circolazione.
Si conclude qui la prima analisi in giro per l’Europa. Nel prossimo appuntamento visioneremo i giovani talenti del gruppo B assicurandovi che non saranno da meno dei protagonisti di oggi. “That’s all Folks”.