Nel nostro primo appuntamento andremo alla scoperta dei giovani prospetti del campionato italiano. Parleremo dei giovani talenti azzurri della massima serie del campionato italiano provando a capire meglio chi sono i protagonisti della futura generazione tricolore, le potenzialità e il loro utilizzo attuale da parte dei rispettivi coach, andando ad analizzare, in questa puntata la classe dei nati nel 1993.
Prima fermata Cantù e come non si può partire dal capitano Awudu Abass?
Nato nel ’93 a Como da padre ghanese e madre togolese è già nel vivaio canturino a 13 anni. Raggiunge la nazionale under 20 nel 2012 ma è nel 2013 che compie il salto di qualità, sempre con la maglia cadetta: infatti vince l’europeo di categoria e viene inserito nel miglior quintetto della manifestazione insieme ad Amedeo Della Valle. Esordisce in serie A nella stagione 2010-2011, quella successiva guadagna il primo gettone di presenza in Eurolega e dalla stagione 2014-2015 è capitano della formazione bianco blu.
Punti di forza sono sicuramente l’atletismo fuori dal comune per questa ala di 2.00m per 100 kg, capace di tenere ed aggredire cestisticamente gli avversari sotto entrambe le plance, oltre che una durezza mentale e carisma da capitano vero. Da migliorare l’efficienza al tiro libero oltre che al tiro dalla lunga distanza visto che le sue cifre in questo senso non sono state pirotecniche come i suoi highlights sopra il ferro nella stagione scorsa: rispettivamente 67.2 e 31.2. Ultima nota sicuramente più positiva è l’impiego che è aumentato significativamente da 18.2 minuti di media nella stagione scorsa a 31.8 nelle prime 4 giornate, segno che sta dimostrando di aver raggiunto o quasi la propria maturità mentale e cestistica.
Rimanendo in casa Acqua Vitasnella passiamo allo spot di playmaker, occupato da Marco Laganà.
Altro reduce dall’europeo under 20 iridato del 2013 sotto la guida di Pino Sacripanti, non ha potuto ritrovare il suo coach azzurro in campo canturino per un gravissimo infortunio al ginocchio che lo ha tenuto a box per tutta la passata stagione. Rimessosi in sesto sta passo dopo passo riacquistando le proprie convinzioni che lo avevano portato ad essere capitano della nazionale azzurra u-20. Infatti è centellinato da coach Corbani con 8 minuti di media ad allacciata di scarpa.
Ragazzo dalla grande energie ed accelerazioni, trova ideale giocare ad alti ritmi, riuscendo a concludere al ferro o dalla distanza senza grossi problemi o perché n cercare compagni nel traffico. Questo comporta però un numero di palle perse talvolta superiore a quello degli assist. Inoltre un punto interrogativo per la sua crescita è la capacità di reggere 1vs1 contro avversari più grossi fisicamente specialmente dopo il già citato infortunio.
Non ci spostiamo troppo dalla Brianza per la seconda fermata del nostro tour ovvero Cremona.
Uno dei nuovi protagonisti della Vanoli è Raphael Gaspardo: già nel giro della nazionale sperimentale oltre ad aver vestito le maglie azzurre under 18 ed under 20, questo classe 93 di Bressanone è alla prima esperienza nella massima serie italiana dopo 4 anni in A2 a Jesi e Treviglio. Ala di 2.07 m per 100 kg è un lungo versatile capace di difendere su 3/4 senza problemi oltre ad essere dotato di un tiro elegante sia dalla media che dalla lunga distanza . Ottimo anche il suo impiego da parte di coach Pancotto con 11.2 minuti di media in uscita dalla panchina. Da migliorare l’incisività sotto i tabelloni con solo 1.5 rimbalzi catturati a partita.
Ci spostiamo ora verso Pistoia dove coach Vincenzo “Enzino” Esposito si gode la sua ala/centro Eric Lombardi.
Nasce a Torino, vince anche lui l’oro agli europei under 20 del 2013, passato quest’anno da Biella a Pistoia per il salto di qualità decisivo per la sua carriera, dove già sta registrando dei convincenti 11.8 minuti di media a partita. 2.00m per 95 kg, è un ala atletica, che corre il campo e che letteralmente può volare. Vedere per credere le sue numerose presenze nelle top 10 di A2 la passata stagione grazie ad azioni spettacolari sopra il ferro sia difensivo che offensivo. Giocatore di grande sacrificio ed energia ma non con una tecnica sopraffina, che quindi avrà molto da lavorare per affiancare ai suoi decolli anche dei solidi movimenti in post e jumper dalla media.
Ultima tappa giornaliera è Venezia, dove sotto i cupoloni di San Marco i tifosi della Reyer guardano ad occhi sognanti la nuova coppia di giovani play: Stefano Tonut e Michele Ruzzier (il tutto supervisionato da uno scienziato come Phil Goss). Partiamo dal primo.
Vincitore da esordiente con la maglia azzurra ai già più volte citati campionati europei under 20 del 2013, gioca una stagione in Legadue Gold a Trieste a dir poco da capogiro: quarto marcatore assoluto del campionato nonché il miglior realizzatore italiano con 19,2 punti in 33,4 minuti ai quali si sommano 4 rimbalzi, 2,4 assist e 2 palloni recuperati ad allacciata di scarpa. Questo fa girare la testa a molti dirigenti della massima serie tra cui Reggio Emilia e Venezia da cui la spunta quest’ultima.
Al momento però c’è molta fatica per trovare spazio sia per il cambio di fisicità che comporta il passaggio al massimo livello della competizione nazionale, sia per le ottime prestazioni in playmaking del compagno e amico Ruzzier, ma il suo talento è sembra davvero sul punto di poter esplodere da un momento all’altro. Realizzatore di razza sia dalla lunga distanza sia in traffico, è capace di trovare compagni smarcati dal nulla e fornire punti facili nelle mani a chiunque abbia la canotta del suo stesso colore, oltre ad abbinare un energia costante ma raramente eccessiva in difesa .
Concludiamo infine con il play Triestino Michele Ruzzier.
Già idolo nella città natale giovanissimo quando nella stagione 2011-2012 conquista la promozione in Legadue. Vince anch’egli l’oro in Lettonia agli europei under 20 e dal 2014 è stabilmente in serie A, ma quest’anno sembra quello della consacrazione cestistica: 19.3 minuti di media, presenze importanti anche in Eurocup e leadership all’interno dello spogliatoio giorno dopo giorno che si riflette anche in campo.
Energia in difesa (non da mai un pallone per perso), capacità di smazzare assist innata (3.3 a partita) e di procurarsi falli dal palleggio o in penetrazione (2.5 di media) da convertire poi alla lunetta con percentuali solide (75%). Ma soprattutto una calma da veterano nel gestire anche palloni pesanti. Queste sono le note positive di maggior spicco per il playmaker che fa ben sperare coach Charlie Recalcati sia per la stagione in corso che per quelle a venire.
Per un giocatore dalle potenzialità enormi dei prossimi segnali di miglioramento possono essere la capacità di reggere fisicamente 1vs1 in modo da poter avere pretese più consistenti anche nella metà campo offensiva oltre a migliorare il tiro dai 6.75 per allargare il campo e aumentarne la pericolosità visti i suoi 2.5 punti a partita in questo avvio di stagione
Si conclude qui la prima tappa di questo viaggio, la prossima metterà sotto la lente d’ingrandimento le classi del 94 e 95 per oggi “It’s all Folks”