Il canestro vincente a due secondi dalla fine della gara di Lincoln, Nebraska, contro i Dallas Mavericks ha chiuso una preseason Nba ricca di soddisfazioni per il giovane Doug McDermott dei Chicago Bulls. Scelto al Draft del 2014 alla numero undici dai Denver Nuggets, poi scambiato con la franchigia dell'Illinois per Yusuf Nurkic, questo ragazzo di 23 anni proveniente dai Bluejays di Chreighton University ha avuto poco spazio nella sua prima stagione da professionista, complice anche un rapporto non eccezionale con il precedente coach dei Bulls, quel Tom Thibodeau licenziato nello scorso giugno dal duo Paxson-Forman per far posto all'emergente Fred Hoiberg.

Ed è proprio con il nuovo corso targato Hoiberg che McDermott ha cominciato a prendere fiducia nel corso di una preseason caratterizzata da ottime percentuali al tiro (non a caso già soprannominato "McBuckets" dai tifosi della Windy City) e da un approccio più deciso alla pallacanestro Nba. Il nuovo allenatore si è espresso in termini lusinghieri nei confronti del suo giovane giocatore dopo la gara vinta contro Dallas: "Ho voluto dargli la palla nel momento decisivo per vedere cosa avrebbe combinato - le parole di Hoiberg - sapevo che era un gran tiratore che aveva solo bisogno di giocare con continuità. Adesso ha cominciato anche a catturare rimbalzi e a battagliare sotto canestro. Il game winner di oggi (ieri, ndr) gli darà ulteriore fiducia, e aver fatto quel canestro è un segnale di maturità e crescita. Deve continuare ad essere aggressivo, i suoi compagni si aspettano che lui tiri ancora più spesso". Dal canto suo McDermott non si esalta più di tanto e volge lo sguardo all'imminente regular season: "Ottantadue partite sono tantissime - le dichiarazioni riportate da K.C. Johnson del Chicago Tribune - non si può pensare che vada sempre tutto alla perfezione. L'unica cosa da fare è cercare di aver un buon impatto sulla gara e non deprimersi troppo quando non si gioca".

Nominalmente McDermott è un'ala piccola, e in quella posizione Hoiberg ha intenzione di schierarlo facendolo partire dalla panchina come primo ricambio di Tony Snell, in attesa del rientro dall'infortunio di Mike Dunleavy, altro tiratore sopra la media nel roster di Chicago. Sembra dunque quella da esterno la sua collocazione naturale, anche perchè il reparto lunghi dei Bulls è già abbastanza affollato. Con il recupero di Taj Gibson e Joakim Noah, sono infatti in tre a giocarsi un posto in quintetto a fianco di Pau Gasol, in quanto Nikola Mirotic viene considerato dal nuovo staff tecnico esclusivamente come una power forward, mai più utilizzabile da ala piccola come accaduto qualche volta la scorsa stagione sotto la gestione Thibodeau. Lo starting five dei primi Bulls di questa regular season dovrebbe prevedere proprio Mirotic a comporre un frontcourt tutto spagnolo con Gasol, mentre Derrick Rose pare pronto per l'esordio di martedì sera contro i Cleveland Cavs di LeBron James, con Jimmy Butler a completare il quintetto. Il ruolo di McDermott in questi Bulls viene considerato cruciale anche per ottenere il massimo dallo stesso Rose, che Hoiberg vorrebbe vedere sempre più spesso attaccare il ferro, costringendo le difese avversarie a collassare su di lui per avere poi più spazio per i tiratori sul perimetro.

Ecco che da uomo fuori dalle rotazioni di Chicago Doug McDermott è divenuto ora un tassello importante nella nuova gestione tecnica, che dagli spogliatoi dello United Center raccontano molto attenta alla gestione dei possessi offensivi, mentre c'è ancora molto da lavorare sulla pallacanestro da giocare nella propria metà campo, marchio di fabbrica degli ultimi cinque anni dei Bulls che non potrà sparire così in fretta se si vorrà fare strada in questa stagione.