L'allievo batte il maestro, verrebbe da dire. Anche se le partite di preseason contano relativamente, vincere aiuta a vincere, sempre e comunque, e gli Atlanta Hawks di Mike Budenholzer si stanno abituando molto bene. Nonostante la partenza di Carroll destinazione Toronto, gli Hawks hanno ottenuto stanotte contro gli Spurs del Maestro Popovich la terza vittoria in altrettante gare. San Antonio, invece, è al terzo stop di seguito, anche se per fisionomia e genesi del roster, forse è meglio che sia così. Nell'ultima partita della notte (clicca qui per la cronaca delle altre tre) nella Windy City arrivavano i Detroit Pistons di uno scatenato Reggie Jackson: vittoria per gli ospiti, con Chicago che è ancora in fase di rodaggio. 

Chicago Bulls - Detroit Pistons 91-114

I Detroit Pistons degli scatenati Jackson e Bullock sbancano lo United Center di Chicago, al termine di una partita equilibrata per tre quarti che però gli ospiti hanno sempre condotto nel punteggio fin dalle prime battute. La difesa asfissiante di Drummond e compagni vale il +10 dopo 6' sul 17-7: 8 per lo zero in maglia blu, che domina il pitturato e vola a schiacciare in contropiede, cinque per l'ex guardia dei Thunder. Non c'è Rose e Chicago si affida a Brooks e Portis, che escono dalla panchina e con sette punti personali riportano ad inizio secondo quarto la contesa in parità a quota 32. L'ex Phoenix Morris si mette al lavoro e con otto punti personali sui dieci dei Pistons, riporta gli ospiti avanti nel punteggio, prima che Butler, McDermott e Noah impattino a metà gara. Nel terzo quarto è Mirotic a prendere subito l'iniziativa e grazie a due triple consecutive sembra lanciare il break dei padroni di casa, spento prontamente sul nascere dai canestri di Morris e dello scatenato Reggie. La gara sembra destinata a viaggiare sui binari dell'equilibrio fino all'ultima sirena, ma nessuno ha fatto i conti con Meeks, sonnecchiante nei primi tre quarti, ma che piazza la zampata negli ultimi 12 di gioc: l'ex Lakers ne scirve otto a referto nel parziale che stronca la gara a favore degli ospiti, coadiuvato da un chirurgico Bullock. Chicago non trova in Butler e Gasol una pronta risposta all'allungo dei Pistons di Van Gundy, che ottengono così la seconda vittoria in cinque gare, pareggiando il record dei Bulls. 

Atlanta Hawks - San Antonio Spurs 100-86

I saluti e gli applausi del Maestro verso l'allievo (Budenholzer è stato primo assistente di Popovich prima di diventare capo allenatore degli Hawks) spiegano gran parte della gara andata in scena alla Philips Arena, in Georgia, tra i padroni di casa ed i San Antonio Spurs di Popovich. Partita bella ed intensa per metà gara, quando gli ospiti sono riusciti a reggere alla fisicità ed alla maggiore freschezza dei padroni di casa. L'irruenza con la quale gli Hawks sono usciti alla distanza è la prima conseguenza della scarsa condizione fisica degli Spurs (inevitabile a questo punto della stagione). Per due quarti, però, si vedono i primi sprazzi di veri Spurs, con Leonard che domina per tutti i 28 metri della Arena, coadiuvato a turno da Parker, seppur per pochissimo tempo, e Ginobili. I nero-argento mettono la testa avanti dopo un primo quarto che ha visto Millsap e Teague (6 a testa) imprimere un ritmo altissimo nei primi minuti (16-5). L'argentino di Bahia Blanca e l'MVP delle Finali del 2014 permettono agli Spurs di tornare prima a contatto, poi di mettere la testa avanti fino al +6 di metà gara (buzzer beater di Leonard). Il secondo tempo è tutto dei padroni di casa, che stringono le maglie difensivamente ed imprimono alla gara un ritmo che gli ospiti non riescono a tenere: difesa e palle recuperate implicano inevitabilmente una marea di punti facili in transizione, che gli Hawks sfruttano alla perfezione per allungare. Dal 62-62 (tripla di Korver), l'11-4 di parziale lancia la vittoria dei ragazzi di Budenholzerche non si volteranno più alle spalle. La spallata decisiva arriva dal 9-0 di parziale dei primi due minuti dell'ultimo quarto, con Millsap che apre e chiude con la tripla e la schiacciata. Pop si arrende facendo ruotare ben 18 uomini, con gli Spurs che sono alla terza sconfitta in altrettante gare.