E' passata solo una settimana dall'inizio del training camp ma in casa Spurs è già tempo di tirare le prime somme. A San Antonio sono convinti che la dinastia Tim-Pop non sia finita e hanno puntato forte sul mercato per dare a Duncan e Ginobili la possibilità di chiudere la loro carriera con un titolo. In estate è arrivato il pezzo più pregiato del mercato, quel LaMarcus Aldridge che ha firmato a cifre stellari per assicurare alla squadra del Texas altri anni di basket ai piani alti della lega.

Dopo i primi giorni in palestra coach Gregg Popovich si è espresso soprattutto sulle seconde linee, i cosiddetti panchinari che, ad ora, si presume possano essere Manu Ginobili, David West, Patty Mills e Boris Diaw con Kyle Anderson (mvp dell'ultima summer league), Rasual Butler e Jimmer Freddette pronti a darsi battaglia per stravolgere le rotazioni e a strappare minuti importanti. Di certo non sarà un compito facile sostituire i partenti Marco Belinelli, Tiago Splitter e Cory Joseph. Il coach di origine slave si è detto soddisfatto del lavoro fatto dalla squadra e desideroso di volere giocatori in grado di preoccuparsi per il compagno e attenti al rispetto reciproco; è anche conscio di come la squadra sia solo all'inizio e di come lunga sia la strada da percorrere. "Il compito dell'allenatore - dice Popovich- è quello di fare tutto ciò che è possibile per creare un ambiente sereno fuori e dentro il campo, per aiutare i giocatori a conoscersi meglio. I giocatori più sono familiari tra di loro e più sono sulla strada per andare d'accordo".

 Anche Danny Green, guardia titolare della squadra, ha parlato di questi primi giorni di allenamenti: "Abbiamo avuto modo di giocare poco insieme e abbiamo sicuramente bisogno di tempo per far sì che la chimica diventi sempre più un fattore solido. Le seconde linee stanno giocando davvero bene e sembra che abbiano addirittura più chimica del quintetto titolare""Abbiamo un gruppo dal quoziente intellettivo cestistico piuttosto alto - ha poi aggiunto il neo-acquisto David West- e i ragazzi sono sempre a loro agio. Col tempo arriverà anche più fiducia nello sviluppo del gioco".

Sicuramente gli Spurs partono come una delle squadre da battere e, come durante gli anni abbiamo imparato, la differenza tra una squadra forte e una che riesce a vincere l'anello sta appunto dall'apporto che la panchina può dare alla causa. Staremo a vedere se Parker e compagni avranno i numeri e la forza per regalare alla franchigia texana il sesto titolo della sua storia