Parliamo di un viaggio? Via, parliamo di un viaggio. Un viaggio attraverso gli States, attraverso lo stato più vario al mondo, attraverso il più pittoresco per certi versi, con un fine particolare, quello che noi appassionati di basket sappiamo cogliere prima di ogni altra cosa quando pensiamo alle stelle, alle strisce e all'altra sponda dell'Atlantico: la NBA. Oggi parte il nostro viaggio in giro per gli USA alla scoperta delle trenta franchigie che si daranno battaglia per la conquista del Larry O'Brien Trophy. Dieci episodi, dieci zone diverse degli Stati Uniti. Si comincia dalla costa est, dal centro della costa est, un giro tra la capitale, The City e lo stato di Michael Jordan: Washington, Brooklyn e Charlotte (North Carolina). Allacciate le cinture, si parte.
WASHINGTON WIZARDS. Ripetersi ed il sogno Kevin Durant.
Dopo essere tornati per il secondo anno consecutivo ai playoffs ed aver raggiunto di nuovo le semifinali di Conference, i Washington Wizards sono pronti per fare un altro passo in avanti. Nella passata stagione, John Wall e compagni sono riusciti a togliersi parecchie soddisfazioni, soprattutto grazie all'aiuto del sempreverde Paul Pierce. The Truth ha portato nella squadra della capitale tanta leadership, ma soprattutto l'ex stella dei Celtics è riuscito a dare all'intero team una mentalità vincente, portando i Wizards quasi in finale di Conference. Quest'anno, però, Washington dovrà fare a meno delle prestazioni di Pierce, che ha raggiunto il suo mentore Doc Rivers a Los Angeles sponda Clippers.
Oltre a Pierce, i Wizards dovranno fare a meno anche di Rasual Butler, finito ai San Antonio Spurs di coach Popovich, e di Kevin Seraphin, volato in direzione New York Knicks, in cerca di più minuti sul parquet. La passata stagione Butler e Seraphin erano i primi ad uscire dalla panchina di coach Wittman, con Butler che per tutto l'anno ha offerto un grande contributo dal punto di vista realizzativo e Seraphin sempre pronto a portare energia dalla panchina, dando anche un pò di riposo a Gortat e Nenè. Nonostante queste perdite, Washington è riuscita a muoversi bene sul mercato, portando nella capitale un altro veterano come Jared Dudley, che la scorsa stagione ha viaggiato con 9.4 punti di media tirando con oltre il 40% dall'arco dei tre punti, ingaggiando anche altri due tiratori come l'ex trevigiano Gary Neal e l'ex bolognese Alan Anderson. Inoltre, al Draft i Wizards hanno scelto Kelly Oubre Jr. , talentuosa ala dall'Universita di Kansas. Quindi, se Washington dovesse riuscire ad avere una stagione solida, evitando guai e infortuni, potrebbe tornare ad essere una delle outsider più pericolose della Eastern Conference. Anche quest'anno i Wizards sono infatti riusciti ad assemblare un gran bel mix di giovani talenti e buoni veterani.
Sulla carta Washington pare destinata a chiudere la regular season tra il quarto e il sesto posto ad est, per poi avere la chance di un'altra eccitante corsa nei playoffs. Atlanta e Miami sono le due dirette rivali per il titolo della Southeast Division, ma Washington parte con una solida ossatura di base. Inoltre dimostrare di essere competitivi in questa stagione sarebbe estremamente importante, soprattutto in vista della free agency 2016, l'estate di Kevin Durant, disponibile sul mercato degli svincolati. Infatti, nonostante le voci che vedrebbero KD in maglia Lakers la prossima stagione, John Wall si è detto pronto a tutto pur di convincere l'MVP della stagione 2013-2014 a tornare nella sua città natale.
CHARLOTTE HORNETS: L'ennesimo anno zero.
Ancora una rivoluzione in casa Hornets. La franchigia che ha come proprietario Michael Jordan ha letteralmente stravolto il roster cambiando ben sette giocatori e riconfermando tra i big solo Al Jefferson, Kemba Walker e Michael Kidd-Gilchrist. Nonostante il ritorno al nome d'origine, la scorsa stagione è stata ben al di sotto delle aspettative, complici scelte discutibili sul mercato dei free agent (come Lance Stephenson) e non riuscendo a centrare l'obiettivo playoff.
Nella nuova regular season Charlotte si presenta ancora una volta rivoluzionata. A Buzz City sono arrivati Nicolas Batum, anch'egli reduce da una stagione deludente in quel di Portland, Spencer Hawes dai Clippers, Tyler Hansbrough che ritorna nella North Carolina che l'ha visto protagonista a livello collegiale, Jeremy Lamb in cerca di riscatto dai Thunder, Aaron Harrison undrafted preso come free agent, ed infine l'eterna incognita Jeremy Lin, ancora alla ricerca di una Linsanity lontano da New York. Dal Draft con la nona scelta è approdato poi a Charlotte Frank "The Tank" Kaminsky, che sotto l'ala protettiva di Big Al potrebbe rivelarsi uno dei migliori rookie di questa stagione. A fare le valigie invece, sono stati Mo Williams, rientrato a Cleveland alla corte del Re LeBron James, Bismack Biyombo, anch'egli free agent, che ha deciso di andare in Canada ai Toronto Raptors. Jason Maxiell ha invece lasciato la pallacanestro Nba per apporodare in Cina ai Tianjin Steel, mentre Jeffrey Taylor è stato ingaggiato dai campioni d'Europa del Real Madrid. Via anche Gerald Henderson e Noah Vonleh ceduti ai Portland Trail Blazers nell'ambito dell'affare Batum. Con questo roster Charlotte non può certo puntare alla vetta della Souteast Division, che vanta al suo interno squadre del calibro dei Washington Wizards, dei Miami Heat e degli Atlanta Hawks, ma potrebbe aspirare all'ultimo posto disponibile ad est per entrare nei playoffs.
L'obiettivo minimo è riuscire a migliorare il record della stagione 2014-2015, dove la squadra allenata da coach Steve Clifford, ha concluso la regular season con trentatre vittorie e quarantanove sconfitte. Per quanto riguarda ai premi personali, Kaminsky potrebbe rivelarsi una delle migliori scelte dell'ultimo draft se dovesse replicare i livelli di gioco dei tempi del college, in maglia Wisconsin Badgers, mentre Kidd-Gilchrist potrebbe essere un serio candidato ad uno dei primi due quintetti difensivi dell'intera NBA.
BROOKLYN NETS: Ricostruzione o playoffs?
Nonostante i continui infortuni, nonostante un record da trentotto vittorie e quarantaquattro sconfitte, i Brooklyn Nets sono riusciti ad approdare ai playoffs come ottava testa di serie anche la scorsa stagione, per il terzo anno consecutivo. Dopo essersi trasferiti a Brooklyn, con gli ingaggi di Garnett, Pierce, Wallace e Williams, e con molte scelte a disposizione nei vari draft, i Nets credevano di aver costruito una squadra subito pronta a lottare per il titolo, ma non è stato così. Dopo un primo anno da quarantanove vittorie, c'è stato un inesorabile e costante declino. Ancora una volta i Nets si presentano dunque alla nuova stagione con la solita domanda, ricostruire o arrivare ai playoffs?
Per coach Lionel Hollins non ci sono dubbi. Per l'ex allenatore dei Grizzlies la sua squadra può arrivare tranquillamente ai playoffs. Se Brook Lopez dovesse riuscire a stare lontano dai vari infortuni che ha subito in questi anni, potrebbe essere lui il vero trascinatore dei nuovi Nets. Nella stagione 2014-2015 il lungo da Stanford è stato sul parquet per soli 29.2 minuti a partita, producendo ben 17.2 punti e 7.4 rimbalzi ad allaciata di scarpe. Inoltre i Nets potrebbero ritrovare un Joe Johnson, all'ultimo anno di contratto con la franchigia di Mikhail Prokhorov, pronto a giocare aal meglio, per strappare quello che forse sarà l'ultimo grande ingaggio della sua carriera. Molto probabilmente il quintetto titolare di coach Hollins sarà composto da Jarrett Jack in cabina di regia, Joe Johnson nel ruolo di guardia, Bojan Bogdanovic come ala piccola e sotto le plance dalla coppia Thaddeus Young e Brook Lopez. Ai Nets c'è anche una fetta d'Italia, grazie all'arrivo del "Mago" Andrea Bargnani. Dopo un ottimo europeo disputato con la nazionale italiana, Andrea è alla ricerca del riscatto anche in NBA, stavolta dall'altra parte di New York. Per approdare ai Nets, il Mago ha rifiutato un'offerta di un roster competitivo come quello dei Sacramento Kings, probabilmente perchè certo di avere a disposizione a Brooklyn più minuti sul parquet. Oltre a Bargnani i Nets hanno ingaggiato anche Donald Sloan, reduce dalla sua migliore stagione con la maglia degli Indiana Pacers, Shane Larkin, Wayne Ellington, l'undrafted Ryan Boatright e Willie Reed dalla lega di sviluppo. Dal Draft invece sono arrivati Rondae Hollis-Jefferson con la ventiquattresima scelta presa dai Trail Blazers e Chris McCullough con la ventinovesima scelta.
Come accennato in precedenza, senza particolari scelte ai prossimi draft, l'unico obiettivo dei Nets è quello di vincere, continuando a ricostruire. Dopo alcune prime discutibili operazioni nelle stagioni precedenti, i Nets si sono invece bene sul mercato quest'anno. Infatti Prokhorov è riuscito a liberarsi del pesante contratto di Deron Williams, ed è riuscito a rifirmare sia Thaddeus Young che Brook Lopez. La vera sfida per i Nets, infortuni permettendo, sarebbe, arrivare a costruire un record intorno al cinquanta per cento, che sulla carta potrebbe apparire un obiettivo utopistico, ma che invece potrebbe rivelarsi alla portata di coach Hollins, in grado nel 2013 di portare i Memphis Grizzlies alla finale della Western Conference.