Cinque partite giocate con il coltello tra i denti. Cinque autentiche imprese per riuscire a portare la sua Germania, inteso non come Nazionale ma come nazione, nell'elite del basket continentale. Cinque giorni in cui gettare il cuore oltre l'ostacolo, sfoderando le proprie armi migliori e inducendo i suoi connazionali a fare lo stesso. Alla fine, Dirk Nowitzki si è preso gli applausi della Mercedes Benz Arena e di tutti gli appassionati della palla a spicchi, e non per essere riuscito a compiere questa impresa insieme a tutta la squadra, ma semplicemente perchè è stato, è e sarà Dirk Nowitzki.

La Germania non riempirà, almeno per questa edizione, il tabellone "tennistico" degli ottavi di finale di Eurobasket, e dentro ad ogni appassionato di basket ci sarà un senso di vuoto, perchè a mancare, nella sfilata di superstar nella fase a eliminazione diretta che partirà domani a Lille, non ci sarà forse la stella più attesa. Forse perchè si sapeva che questa sarebbe stata la sua ultima competizione agonistica in Europa. Forse perchè lo status di "padrone di casa" nella prima fase lo ha reso ancor più carico di responsabilità. Oppure, più semplicemente, perchè Dirk Nowitzki è uno dei giocatori di basket più forti che abbiano lasciato la propria casa per far sentire la propria voce anche dall'altra parte dell'Oceano Atlantico. Qualcuno sostiene che sia il miglior cestista europeo di sempre, probabilmente perchè parliamo di un omone di oltre due metri che con classe e leggiadria riesce a impuntarsi sul piede perno a diversi metri dal canestro per inventare vere opere d'arte, per poi lottare da vero panzer sotto canestro per prendere un rimbalzo o effettuare una schiacciata nel traffico.

Dirk Nowitzki, per fortuna, non smetterà di giocare e lo ammireremo ancora con la casacca dei suoi Dallas Mavericks, quelli che ha trascinato fino alla conquista dell'anello nel 2011. Ci sarebbe piaciuto vedergli indossare la maglia della Germania almeno per un'altra partita, ma siamo stati comunque onorati di esserci fatti riempire gli occhi dal suo talento, dai suoi canestri fuori da ogni logica e da quella faccia, all'apparenza sempre arrabbiata. Per cui, l'unico modo per chiudere questo tributo è dire "Danke schön, Dirk, bis bald!"