Sconfiggendo i Phoenix Suns per 93-90 nell'ultimo atto della Summer League 2015, i San Antonio Spurs si aggiudicano la competizione estiva di Las Vegas, tradizionalmente riservata alle giovani promesse del Draft e a giocatori di seconda e terza fascia, poco utilizzati durante la regular season e spediti il più delle volte a riempire le fila della Lega di sviluppo (D-League). E' ancora una volta Becky Hammon, componente dello staff tecnico degli Speroni e head coach in queste settimane in Nevada, a prendersi la scena, quantomeno quella mediatica, della ribalta cestistica americana.

Prima donna a ricoprire il ruolo di assistente in una panchina Nba, ex giocatrice di ottimo livello, la Hammon entra ora a pieno titolo nella storia di questo sport, spazzando via in un solo colpo diffidenze e luoghi comuni, tratto caratterizzante la mentalità di mondi spesso chiusi alle novità. Non è un caso che questo successo avvenga dalle parti di San Antonio, da anni ormai franchigia all'avanguardia sotto vari punti di vista. Coach Becky ha mostrato grande personalità nell'entrare nel problematico sistema Nba, per di più all'interno di uno staff tecnico di primissimo livello come quello guidato da Gregg Popovich ed Ettore Messina. La sua non è stata una presenza di complemento, utile magari solo a dare visibilità a quelle che in Italia vengono orribilmente definite "quote rosa", dimostrandosi invece una mossa azzeccata, con la Hammon perfettamente a suo agio nello svolgimento del compito affidatole, acquisendo in breve tempo anche la fiducia dei giocatori.

Best scorer della finale di stanotte per i neroargento Jonathan Simmons (23 punti per lui) mentre l'Mvp della competizione Kyle Anderson ha messo a referto 15 punti, 7 rimbalzi e 4 assist senza neanche una palla persa (fantastico un suo passaggio dietro la schiena a 1'30" dalla fine del secondo quarto). Slow-Mo, così soprannominato per la lentezza dei suoi movimenti offensivi, ha rappresentato la vera sorpresa dell'estate degli Spurs, candidandosi sin da ora per la conquista di un posto nelle rotazioni dei texani nella prossima stagione. "I ragazzi mi hanno ascoltato durante tutta la Summer League, il merito della vittoria va a loro - ha dichiarato la Hammon dopo la conquista del titolo - Popovich mi ha appena detto di godermi questo successo, magari con un buon bicchiere di vino...Forse non eravamo la squadra più talentuosa della manifestazione, ma il nostro sistema di gioco è certamente più complesso e collaudato di quello delle altre formazioni Nba qui a Las Vegas".

La vittoria Spurs in Summer League non è ovviamente un evento che cambierà le sorti della franchigia, ma di certo la presenza di Becky Hammon sulla panchina dei texani offre immediatamente una connotazione diversa a quanto accaduto in questo luglio Nba. Poco rilevante il successo finale, più importanti i progressi mostrati da Kyle Anderson e l'applicazione dei principi di gioco di tutta la San Antonio del basket nel corso di tutta la manifestazione. Nessuna superstar in campo, quali possono essere a questo livello già i vari Towns, Okafor, Russell, Kaminsky, Hezonja e Porzingis, ma un trionfo del collettivo, come nella migliore tradizione neroargento.