Estate complicata per Ty Lawson. Le ferree norme della giustizia a stelle e strisce minacciano di abbattersi come la classica scure sul play dei Denver Nuggets, che fuori dal parquet torna ancora nuovamente alla ribalta per aver alzato il gomito una volta di troppo. Per il momento, la Corte della Contea di Denver lo ha infatti obbligato a una serie di controlli per monitorare la sua dipendenza dall'alcol indossando uno specifico braccialetto di controllo; Lawson seguirà anche un programma di disintossicazione in un apposito centro di Malibu. Ma potrà andargli peggio.

Martedì scorso, Lawson è stato arrestato per guida in stato di ebbrezza dalla California Highway Patrol (sì, proprio i mitici Chips resi celebri in tutto il mondo da un mitico telefilm tra fine anni '70 e primi anni '80), che lo ha beccato alticcio sulla Freeway 101. Lawson era reduce da una nottata nei nightclub di Hollywood, in particolare al "Le Jardin", è stato arrestato e tradotto nella prigione della Contea di LA, rilasciato su cauzione (5.000 dollari) e si sarebbe dovuto presentare davanti al giudice il prossimo 4 agosto. Cosa avrebbe rischiato? Un soggiorno di 120 giorni in una galera californiana e un programma di riabilitazione di 30 mesi. Quando ti metti nei guai ma hai il conto in banca che straborda, puoi però permetterti i migliori avvocati. Ecco quindi salire alla ribalta Harvey Steinberg, specializzato nell'assistere sportivi nei guai (se vi servisse una consulenza, c'è un aggiornato sito per contattare l'avvocato al grido di "a fair decision isn't good enough). Steinberg ha dichiarato che il suo assistito seguirà il programma di riabilitazione di 30 giorni al Cliffside Malibu, al termine del quale, verso la fine di agosto, farà un'altra apparizione in una Corte di Denver.

Lawson è recidivo: già lo scorso gennaio era stato arrestato, questa volta dalla polizia di Denver (non si conoscono serie TV dedicate alla polizia di Denver, forse ha fatto qualche "comparsata" in Dinasty) per aver sfrecciato a 60 miglia in una zona il cui limite è 35, senza neanche avere con sè i documenti e naturalmente in stato di ebbrezza. Il buon Ty aveva rifiutato di sottoporsi al test, ma aveva cordialmente ammesso di aver bevuto.

Ancor prima, ai tempi del College, era stato condannato per aver bevuto sotto età ed essersi messo al volante. Lawson era una star di North Carolina, stato in cui non si può bere alcolici sotto i 21 anni, e fu condannato a 24 ore di servizi pubblici (alla fine ne fece 26), scrivendo in una successiva dichiarazione: "Questa esperienza mi ha fatto capire quanto sia stato fortunato che non sia successo nulla di grave a me o a qualsiasi altra persona. Non bisogna vere e mettersi al volante". Nel 2007, invece, gli era stata revocata la driving license per violazione dei limiti di velocità. "E' stato uno stress per la mia famiglia e per fortuna è tutto alle spalle. Ho imparato da quello che ho fatto".


Dopo aver chiuso la sua sesta stagione a Denver con 15.2 punti di media e 9.6 assist ha partita, prima di finire sotto i riflettori per la disavventura con i Chips, il nome di Lawson era stato al centro di numerosi rumors di mercato. Il nuovo coach dei Nuggets, Mike Malone, nonostante le parole spese insieme ai GM Tim Connelly ("Ty è parte della nostra famiglia, lo sosterremo" e bla bla bla) non si dispererebbe per una sua partenza, dopo che già a febbraio vi erano state voci su una trade con George Hill dei Pacers. Lawson non resterà sicuramente a spasso (e non perché Steinberg non gli eviterà il carcere...): tante le squadre che si sono fiondate su di lui, dai Lakers ai Kings di George Karl, che già lo ha allenato a Denver tra il 2009 e il 2013 raggiungendo sempre la post season e che lo prenderebbe nonostante la recente acquisizione di Rajon Rondo. Lawson ha ancora due anni di contratto, a 12.4 milioni a stagione: dovunque vada, l'importante è che festeggi il trasferimento brindando con acqua!