Quando i New York Knicks, la sera del 25 giugno al Barclays Center per il Draft Nba, spesero la loro quarta scelta assoluta per chiamare il giovane lettone - sconosciuto ai più - Kristaps Porzingis, i tifosi dei Knickerbockers assiepati sulle tribune cominciarono a fischiare sonoramente, per testimoniare tutto il loro disappunto per un'opzione del genere. A distanza di meno di tre settimane, Phil Jackson sembra ancor più convinto della sua decisione: "Si tratta di un ragazzo molto interessante, e la sua crescita lo sarà ancora di più - le dichiarazioni di coach zen dopo le prime apparizioni in Summer League a Las Vegas - mi sembra che stia cercando il suo spazio e una posizione in campo dove possa rendere al meglio".
Di Porzingis si sapeva pochissimo prima del suo sbarco degli Stati Uniti. Solo alcuni scout lo avevano segnalato sul loro taccuino indicandolo come la promessa europea più importante della sua generazione, insieme al croato Mario Hezonja, più pronto a giocare a certi livelli e poi finito agli Orlando Magic. Il lettone ha sinora colpito gli addetti ai lavori e i membri dello staff tecnico dei Knicks per la sua facilità di tiro anche da distanze superiori ai cinque metri. La sua agilità gli permette di muoversi con disinvoltura anche fronte a canestro, a dispetto di un'altezza considerevole (2 metri e 16 centimetri). Tra chi lo reputa già l'erede di Dirk Nowitzki e chi invece diffida di un talento tanto acerbo, Porzingis ha ben figurato nelle prime uscite a Las Vegas, al punto che il suo coach Derek Fisher ha detto di lui che "diventerà un giocatore speciale per la nostra squadra".
Già molti i fan del giovane Kristaps, pronti a urlare il suo nome non appena lo vedono in campo: "E' un po' l'opposto di ciò che avevo sentito durante la sera del Draft - ha scherzato Porzingis alludendo ai fischi del Barclays Center - ma in fondo è stato divertente sentire tutto quel rumore per me". I Knicks hanno già preparato un piano di lavoro atletico per lui, con l'evidente intento di rinforzarne la muscolatura della parte alta del corpo, in modo da renderla adeguata alle sollecitazioni del basket Nba. Sarà necessaria pazienza ai tifosi della Grande Mela: il lettone è ancora un teenager e non si può pensare che abbia subito un grande impatto all'interno di un ambiente come quello di New York. L'impressione degli addetti ai lavori è che il ragazzo abbia una notevole personalità e che il suo gioco offensivo sia più vario di quanto ci si attendesse, mentre è da migliorare sensibilmente la fase difensiva del gioco, in cui in realtà tutti gli uomini di Derek Fisher dovranno applicarsi di più rispetto alla scorsa stagione.
"So che i miei avversari sono più fisici di me - ha dichiarato Porzingis - ma io cercherò di giocare sempre assecondando le mie caratteristiche. Non ho paura dei contatti, fanno parte del gioco. Sono pronto a difendere anche su giocatori ben più pesanti di me. Ho già dimostrato in passato a persone che mi accusavano di essere soft di poter essere molto aggressivo anche contro questo genere di avversari". I Knicks non avranno trovato quel free agent che l'ambiente avrebbe voluto, ma la sensazione è che ora abbiano a disposizione un giovane di grande talento, la cui crescita sarà tutta da seguire, in una franchigia gloriosa che manca dalla finale Nba dal lontano 1999.