"Sono tranquillo perchè sono il più forte giocatore del mondo. E' semplice". Pensieri e parole di LeBron James durante la serie delle recenti Nba Finals perse contro i Golden State Warriors di Stephen Curry e compagni. A un mese da quella sconfitta, the King - come amano chiamarlo oltreoceano - torna a parlare di sè e della sua voglia di essere sempre più competitivo: "So che chi mi vede giocare a basket pensa che per me sia impossibile migliorare - spiega in un'intervista radiofonica a Bleacher Report - ma io invece sento di avere ancora ampi margini di crescita, sia dal punto di vista tecnico che da quello della leadership. Posso diventare più forte anche dal lato mentale per essere un giocatore ancora migliore. Lavorerò duramente per raggiungere questo obiettivo".
La capacità di analisi e autocritica non manca dunque a LeBron, nel pieno della sua maturità atletica e psicologica. Consapevole che essere un fuoriclasse assoluto può non bastare per vincere in uno sport di squadra come il basket, James punta ad alzare ancor più in alto l'asticella del suo rendimento, stimolo che riescono a darsi solo i grandissimi. "Tornerò ad allenarmi a pieno regime a fine agosto, ora ho bisogno di un po' di riposo per arrivare carico all'inizio della prossima stagione". Sembra avere le idee chiare LeBron su come trascorrere quest'estate 2015: "Andrò in Cina tra un mese, lì comincerò a riguardare le gare delle finali Nba per capire su quali aspetti del gioco posso ancora incidere". La serie contro i Golden State Warriors non ha quindi ancora abbandonato la mente del fenomeno dei Cavaliers che ha recentemente ammesso di "avere degli incubi" al riguardo, derivanti in larga misura dall'assenza per infortunio dei due All Star di Cleveland Kevin Love e Kyrie Irving.
Difficile immaginare su cosa in particolare LeBron voglia lavorare dal punto di vista tecnico. L'ultima stagione - e i playoff in particolare - ne hanno mostrato una completezza e una consapevolezza di sè mai notata in precedenza. LBJ potrebbe pensare di perfezionare ancora di più il suo jumper dalla media-lunga distanza, anche se pare difficile che le sue dichiarazioni possano essere interpretate come il segnale di lavori in corso su una parte specifica del suo gioco. Migliorato enormemente nei movimenti spalle a canestro, da sempre passatore eccezionale per uno della sua stazza, James potrebbe forse pensare di limitare gli isolamenti dal gomito in momenti cruciali delle partite, anche se gli va riconosciuto che nelle ultime Finals il peso dell'attacco dei Cavs era tutto sulle sue spalle e che le situazioni in cui aveva la palla in mano con gli altri quattro compagni a guardare erano giustificate dalle circostanze contingenti di quel periodo.
E' un LeBron se possibile ancor più affamato quello che si presenterà ai blocchi di partenza della prossima stagione Nba, già pronto a mettere in guardia la sua squadra dalle insidie che potrebbe nascondere una Eastern Conference apparentemente senza avversari per Cleveland. "Miami sarà una contender per il titolo", avvisa il Prescelto, che conosce bene le abitudini di lavoro di Pat Riley ed Erik Spoelstra a South Beach. Anche la necessità di trovarsi un rivale quando questo ancora non si è palesato tradisce tutta la voglia di James di non tralasciare alcun dettaglio. Il prossimo anno alzare il Larry O'Brien Trophy sarà l'unico risultato accettabile per i Cavs, la cui voglia di rivalsa sembra essere pari solo alle ambizioni del proprio leader.