Dopo due settimane trascorse a leccarsi le ferite per la sconfitta alle Nba Finals contro i Golden State Warriors, i Cleveland Cavaliers sono immediatamente tornati a dare la caccia al titolo Nba, rinnovando i contratti di Kevin Love, Tristan Thompson e Iman Shumpert, scaduti il 30 giugno scorso. Se per Thompson e Shumpert il "ritorno" ai Cavs poteva sembrare scontato, per il californiano Love le chances di indossare nuovamente la maglia numero zero di Cleveland parevano essere poche, alla luce dei dissidi e dei malumori, manifestati anche pubblicamente durante la stagione, sul suo ruolo a fianco di LeBron James nel sistema di gioco di coach David Blatt.
E' stato lo stesso Love ad annunciare di aver firmato il rinnovo contrattuale (dopo essersi rifiutato di esercitare una player option prevista in suo favore) scrivendo di proprio pugno parole importanti sul Players' Tribune. "Tornerò a Cleveland - l'incipit della missiva del Beach Boy - ho capito cosa fare dopo gara-1 delle finali. Seduto dietro la panchina, mi sono reso conto che non avrei voluto far altro che giocare quella partita. Ho sempre sognato di arrivare alle Nba Finals e ora voglio aiutare i miei compagni a vincere. Non potrei essere più orgoglioso di loro per come hanno versato sudore, lacrime e sanghe sul campo. Naturalmente so che ci sono stati rumors sulla mia free agency. Ma alla fine, dopo aver parlato con i mio compagni di squadra e con la dirigenza, mi è stato chiaro che Cleveland rappresenta il mio futuro. Siamo tutti sulla stessa pagina e dalla stessa parte. Abbiamo un lavoro da completare e ora è tempo di rimettersi all'opera". Love ha dunque firmato un quinquennale da 110 milioni di dollari con i Cavs (circa 22 a stagione), nonostante le sirene dei Lakers e degli Spurs. E' lui il primo tassello del mercato condotto dal General Manager David Griffin, convinto della necessità di confermare - e se possibile integrare - il gruppo dello scorso anno.
Ma non è solo il giocatore californiano a poter esultare per essere rimasto a Cleveland. Un altro lungo della squadra, Tristan Thompson, si è infatti accordato con Griffin per il contratto della carriera, sottoscrivendo un quinquennale da 80 milioni a stagione, probabilmente frutto delle buone prestazioni offerte nei playoff e durante le Finals. Pupillo di LeBron, Thompson si è guadagnato la riconferma a suon di rimbalzi in attacco e giocate di energia: "Uno come Tristan dovrebbe rimanere per tutta la carriera a Cleveland", aveva dichiarato il Prescelto in un'investitura di fine stagione.
A rendere completa la giornata dei ritorni in quel dell'Ohio ci ha pensato poi Iman Shumpert che, silurato dai Knicks di Phil Jackson, ha sottoscritto un accordo quadriennale da 10 milioni di dollari a stagione. Secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski di Yahoo Sports, i Cavs avrebbero intenzione di eseguire la stessa operazione di rinnovo anche con Dellavedova e Smith, per riprovare subito l'assalto all'anello Nba. Rimane sullo sfondo il profilo imponente di LeBron James, tecnicamente ancora free agent, ma vicino a rinegoziare con Griffin la propria posizione contrattuale con un ritocco dell'ingaggio che dovrebbe superare quota 30 milioni annui. Probabile che quest'inizio di mercato dei Cavs sia stato avallato proprio dal LBJ, ormai leader indiscusso della franchigia, in attesa di poter festeggiare altri arrivi per tornare a vincere il titolo Nba dopo due anni di astinenza.