Trent'anni da compiere il prossimo 12 settembre, Peppe Poeta ha disputato con Manresa la seconda stagione nella ACB spagnola. Stagione sfortunata: il play battipagliese a causa di un grave infortunio è riuscito a scendere in campo in sole 6 occasioni, nelle quali il Manresa ha vinto 2 volte e Poeta ha raggranellato 3 punti di media. Meglio era andata nella scorsa stagione: Poeta aveva firmato peril Caja Laboral Vitoria a gennaio 2014, e, oltre a prendere parte alle Top 16 di Eurolega, nelle 16 partite di campionato disputate, pur con un minutaggio limitato (meno di 13 minuti) aveva chiuso con 4.8 punti di media, e gli exploit di 14 punti realizzati contro San Sebastian e 21 proprio contro Manresa. Otto sono invece le stagioni disputate da Poeta in Serie A, quattro con Teramo e altrettante con la Virtus Bologna. La sua miglior stagione è stata sicuramente il 2008-09: con la maglia di Teramo, chiude con oltre 14 punti e 4 assist di media, il 50% al tiro da 2 e il 36% da 3. Da ricordare anche i 102 gettoni con la maglia della Nazionale, con cui ha esordito il 2 giugno del 2007 nel successo contro la Croazia e ha partecipato all'EuroBasket 2013 e ha un high di 21 punti.
Iniziamo subito con il più classico "come stai"? Hai recuperato pienamente dall'infortunio?
Si ora sto benissimo. L'infortunio è stato molto lungo, mi ha tenuto fuori per circa sei mesi ma ora sto bene, ho recuperato completamente.
Com'è andata questa tua esperienza spagnola?
Molto bene. Ho avuto la fortuna di giocare prima per un club importante come il Laboral Kutxa e di giocare in Euroleague. Poi sono passato al Manresa. Qui ho vissuto davvero bene; è una cittadina a pochi chilometri da Barcellona e si vive benissimo. La vita qui è molto simile all'Italia però molto più rilassata e serena. Anche la crisi, che è forte anche qui, la si vive in modo più rilassato.
E invece com'è la ACB? L'Italia potrebbe prendere spunti da lì?
La lega è di livello altissimo. Il tasso tecnico ed atletico è molto alto ed è sicuramente il campionato europeo più competitivo. In più l'organizzazione è eccellente e le strutture sono tutte nuove ed accoglienti. Qui vengono tante famiglie a vedere le partite al palazzetto. Anche la copertura garantita dai media è ottima: tutti parlano di basket, sia in TV che sui giornali e ci sono sempre tantissimi spot che promuovono il prodotto.
In futuro ti vedi ancora in Spagna quindi?
Non necessariamente. Ascolterò tutte le proposte e poi farò le mie valutazioni, ma non chiudo nessuna porta. Se arrivasse l'offerta giusta dall'Italia sarei ben felice di tornare, così come potrei finire in Francia o Germania.
Parlando di basket italiano: hai seguito questi playoff?
Si ho seguito con interesse. Sono stati dei playoff, veramente belli ed entusiasmanti ed i dati di ascolto sono lì a testimoniarlo. Sono rimasto sorpreso per l'eliminazione di Milano ma, devo dire, questa finale inedita è stata veramente appassionante.
L'ultima domanda è, ovviamente, sulla Nazionale. Ci sarai?
Spero di esserci. Sono tanti anni che ormai faccio parte di questo meraviglioso gruppo, siamo davvero uniti tra di noi. Sto molto bene con Simone Pianigiani e tutto lo staff tecnico, lavoriamo molto bene insieme. Quest'Europeo è un'occasione importantissima per noi che ci potrebbe far mettere una grossa ciliegina su una torta che stiamo costruendo da anni. Il primo obiettivo è sicuramente la qualificazione per le Olimpiadi di Rio.
Abbiamo finito! Grazie mille ed in bocca al lupo!
Grazie a te! Crepi il lupo!