Nella consueta giostra di nomi e previsioni, l'Nba Draft 2015 non ha mancato di offrire sorprese e colpi di scena. With the first pick i Minnesota Timberwolves scelgono dunque Karl-Anthony Towns da Kentucky University. E' il lungo classe '95 ad accaparrarsi la prima chiamata assoluta di questo giro, con i Twolves che non hanno esitato a puntare su di lui per costruire una squadra giovane e in grado di essere competitiva nel medio periodo con Wiggins e Rubio già leader della franchigia. "Sono molto emozionato - dichiara Towns dopo la stretta di mano con il commissioner Adam Silver - ora voglio solo vincere con Minnesota".
La sorpresa più eclatante si registra invece alla chiamata numero due, con i Lakers che scartano Jahlil Okafor e optano per la point guard da Ohio State D'Angelo Russell, capace di ipotizzare tutti a El Segundo dopo un'annata NCAA da incorniciare. La scelta della Los Angeles gialloviola lascia presupporre che il general manager Mitch Kupchak abbia intenzione di puntare su Cousins o Aldridge per il reparto lunghi (il primo dovrebbe essere oggetto di una trade , il secondo è free agent). Assolutamente imprevedibile almeno fino a un paio di giorni fa, la risalita di Russell sino alla numero due lascia perplessi coloro che ritengono trattarsi di un giocatore dai grandi colpi, ma particolarmente ondivago per carattere e stile di basket. Il grande deluso della serata del Barclays Center è invece Jahlil Okafor da Duke University, per mesi dato come prima scelta assoluta e alla fine scivolato alla third call, scelto da Philadelphia. I Sixers, che ora dispongono di un reparto lunghi particolarmente affollato, hanno deciso di non cedere alla tentazione di imbastire una trade con i Boston Celtics per la loro terza moneta, ritenendo che Okafor fosse comunque un'occasione da non lasciarsi scappare. Già filtrano le prime voci che vorrebbero uno tra Noel ed Embiid pronto a lasciare la città dell'amore fraterno in uno scambio che garantisca ai Sixers almeno una guardia di assoluto livello da immettere nel roster.
I New York Knicks di Phil Jackson, veri sconfitti della Lottery di poche settimane fa, scelgono a sorpresa alla numero 4 il lettone Kristaps Porzingis, ala grande tutta da scoprire, accolto però tra i fischi dei tifosi dei Knickerbockers presenti al Barclays Center. Nelle ore precedenti al Draft si era parlato anche di Frank Kaminsky da Wisconsin per la franchigia della Grande Mela, ma Jackson ha preferito per una volta puntare su un europeo, lasciando che "The Tank" scivolasse alla numero nove, accolto dagli Charlotte Hornets. Altro europeo, lo straripante Mario Hezonja, ex Barcellona, con la quinta moneta per gli Orlando Magic, che andrà ad affiancare Nikola Vucevic per un reparto lunghi di grande prospettiva. Alla numero sei Sacramento sceglie Cauley-Stein, subito dopo i Nuggets si aggiudicano Emanuel Mudiay, a lungo dato per possibile terza chiamata per Philadelphia. Il vero colpo lo fa probabilmente Miami, con Pat Riley prontissimo a chiamare alla numero dieci l'interessantissimo Justise Winslow, sceso a sorpresa sotto il primi sei.
Per le altre squadre con picks più elevate da segnalare il play Cameron Payne scelto da Sam Presti per Oklahoma City (n. 14) e Sam Dekker da Wisconsin per gli Houston Rockets (possibile steal of the Draft alla diciottesima chiamata del primo giro), mentre i San Antonio Spurs continuano a confermarsi franchigia internazionale optando per Nikola Milutinov, centro ex Partizan di Belgrado.