Con la serie in parità sul 2-2, Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers si ritrovano stasera (ore 2 della notte italiana) sul parquet della Oracle Arena di Oakland, California, per una gara forse decisiva per l'assegnazione del titolo. Una vera e propria pivotal game, partita su cui ruota l'intera contesa, che dovrebbe rappresentare la sintesi di quanto finora espresso dalle due contendenti. Sono in tanti, tra addetti ai lavori e critici, a scommettere su una vittoria dei Warriors, in virtù dello scarto di venti punti registratosi a loro favore in gara-4 in Ohio.

Ma i Cavs non hanno alcuna intenzione di lasciarsi travolgere dalla foga avversaria e dal tifo assordante della Dubnation, con LeBron James che ha già dichiarato di aspettarsi una gara diversa da quella di giovedì scorso. Cleveland arriva all'appuntamento chiave delle Finals travolta da infortuni, stanchezza e polemiche. L'eccessivo utilizzo dei titolari, ai quali Blatt è stato costretto ad aumentare i minuti di gioco, ha generato incomprensioni nello spogliatoio dei Cavs, specie in relazione alla scelta del coach di tenere seduti veterani come Miller, Marion e Perkins. LBJ ha affermato che "i nostri uomini d'esperienza potrebbero darci una mano sostituendo i titolari anche per meri scampoli di partita. Qualche minuto di riposo qua e là - ha proseguito King James - è esattamente quello che ci serve per riprendere fiato ed essere più lucidi nei momenti cruciali della sfida". Difficile vedere in campo Perkins, mentre David Blatt potrebbe prendere in considerazione l'idea di avvalersi con maggiore continuità di Mike Miller, sinora relegato al rango di comparsa. Più complessa la situazione relativa a Shawn Marion, ritenuto dallo staff tecnico dei Cavs non in condizione per entrare a freddo in una serie così combattuta e caratterizzata da un alto tasso di agonismo.

Al di là delle rotazioni di Blatt - a 7 o 9 giocatori - i Cavs necessitano di un diverso apporto offensivo dei loro esterni, in primis Iman Shumpert e Jr Smith, chiamati a sistemare le loro percentuali dal campo, in particolare nel tiro da tre punti. Cleveland dovrebbe partire, salvo sorprese dell'ultimo minuto, con il quintetto standard, con i due lunghi Thompson e Mozgov costretti ad approfittare di matchup favorevoli nella metà campo offensiva, contro lo schieramento a quattro esterni dei Warriors. Il ritmo dei Cavs sarà quello cui gli uomini di Blatt ci hanno abitutato in queste Finals, un andamento lento che prevede isolamenti per James e tiri in equilibrio per impedire il contropiede avversario. C'è poi grande curiosità per capire se Cleveland si adeguerà allo schieramento di Golden State, facendo sedere uno dei due lunghi, con LeBron nel ruolo di ala grande, cui sarà comunque richiesta una prestazione offensiva gigantesca, con il consueto score di 35 tiri presi e conseguente quarantello.

I Warriors, tornati a rivestire gli scomodi panni dei favoriti per giocatori così inesperti, dovranno essere capaci di assorbire la pressione e dimostrare di aver ritrovato ritmo e continuità offensiva, dopo la scelta di Steve Kerr di inserire Iguodala in quintetto. In quel di Oakland è attesa una gara più convincente da parte di Klay Thompson, reduce da un fatturato di soli 9 punti nella partita precedente, coadiuvato da Green e Lee, veri X-Factor per Golden State per l'esecuzione del pick and roll che vede coinvolto l'mvp Stephen Curry. Il fattore campo avrà la sua rilevanza ma, come già dimostrato in questa serie, non sarà così determinante per l'esito di una gara che sarà decisa principalmente da elementi tecnico-tattici.

L'attenzione mediatica è ancora una volta tutta sullo scontro a distanza tra Curry e James, leader delle rispettive compagini. Steph si è scosso in gara-4, aiutato anche dalle scelta del suo allenatore di non coinvolgerlo solo in situazioni di pick and roll ma di isolarlo più spesso contro Matt Dellavedova, molto più in difficoltà nel marcarlo con i suoi compagni staccati sul lato debole. LeBron è sempre Lebron, capace di offrire prestazioni straordinarie anche quando la il pallone pesa di più e la stanchezza si fa sentire. Curry - James quindi, ma sarebbe più corretto dire Warriors - Cavs, per l'ennesimo capitolo di una saga esaltante e incerta.