Alla veneranda età di 39 anni e 3 giorni, dominare su un parquet è cosa per pochissimi eletti. Se qualcuno fosse ancora in cerca di conferma, stanotte ne ha avuto la prova definitiva: Tim Duncan ha sfoderato l'ennesima prestazione da leader, da numero uno, e ha permesso ai San Antonio Spurs di ottenere una vittoria pesantissima sul campo dei Los Angeles Clippers, portando avanti i suoi per 3-2 nella serie. 111-107 il parziale alla sirena in favore della squadra di Gregg Popovich, che non gioca una gran partita, e ne sono testimonianza le 16 palle perse, ma dall'altra parte i ragazzi di Rivers tirano disastrosamente dalla lunga distanza, e di disastri ne han pure fatti altri...

Eppure tutto era cominciato nel migliore dei modi: per gran parte del primo quarto sembravano esserci solo Griffin e compagni in campo. Il 32 in particolare segna nella frazione di apertura 13 dei suoi 30 punti finali (a cui aggiunge 14 rimbalzi e 7 assist), portando i suoi fino al +14, ma Mills e Ginobili non sono d'accordo e trainano gli Spurs alla rimonta, mettendo firme importanti nel parziale di 14-0 che si concretizza a inizio secondo quarto. La panchina si conferma punto di forza per San Antonio: 48 a 17 il confronto dei punti realizzati dai giocatori entrati a partita in corso. Dall'altra parte la controrisposta è affidata nuovamente a Griffin, 21 per lui all'intervallo: primo tempo fatto di parziali che si conclude 54-53.

Nella ripresa comincia a mettere benzina nel serbatoio anche Tim Duncan, a tratti dominante, ma comincia ad entrare più prepotentemente in partita anche Tony Parker. Non è un grandissimo spettacolo però il terzo quarto, anche perchè Popovich decide di testare il polso dalla lunetta di DeAndre Jordan. Risultato: 5/10, ma alla sirena il punteggio è inchiodato sull'82 pari. L'ultimo quarto è per gran parte una lotta all'ultima fantasia tra un Chris Paul che vuole prendere per mano la squadra (e chiuderà in doppia doppia con 19 punti e 10 assist) e un Boris Diaw più che mai in partita: prima una tripla, poi un fadeaway sulla sirena dei 24 secondi, entrambi buoni per mandare i suoi al massimo vantaggio, sul +7.

A trainare i Clippers ci pensa ancora Paul, che ispira i compagni e chiude un gioco da tre punti che vale il 103-107. Leonard successivamente sbaglia il jumper e Jordan chiude un bellissimo alley-oop con Griffin che vale il -2, che diventa -1 dopo che Parker fa 1/2 in lunetta e Barnes li segna entrambi. Il possesso di San Antonio porta a una tripla tirata corta da Danny Green, e con 6.9 secondi sul cronometro la palla è in mano ai Clippers. Nel timeout Rivers disegna una rimessa intelligente che manda Griffin a canestro, ma sul suo appoggio DeAndre Jordan mette la mano sul pallone mentre si trovava ancora nel cilindro del canestro: il tocco è leggero (un dito, massimo due), ma c'è. Palla persa, e dall'altra parte Green fa 1/2, ma Leonard, in collaborazione con l'ex UNC, fa suo il rimbalzo e va nuovamente in lunetta, dove chiude definitivamente i conto per quanto riguarda la partita e indirizza la serie verso il Texas. Appuntamento per gara-6 alle 3.30, nella notte tra giovedì e venerdì. Si torna a San Antonio: gli Spurs per chiudere, i Clippers per conquistare una gara-7 in una serie che oltreoceano definirebbero thrilling.

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