"Nelle scorse gare abbiamo avuto spesso la possibilità di vincere le partite e siamo crollati, questa sera invece siamo riusciti a portarla a casa ed è davvero importante". Con queste parole Gregg Popovich rimarca l'importanza della vittoria ottenuta dai suoi San Antonio Spurs in casa degli Charlotte Hornets. La franchigia texana, campione del Mondo in carica, non sta attraversando un ottimo momento, tutt'altro ed aveva bisogno di tornare alla vittoria per infondere un pò di tranquillità e serenità al gruppo. Vittoria è stata, ma non senza molti patemi d'animo.
Vince sì, ma non convince ancora del tutto il gioco e la fluidità offensiva degli Spurs, che avendo abituato i nostri palati a tutt'altro tipo di gioco e di scelte offensive, stanno ancora rodando, forse gestendosi per il finale di stagione. Tuttavia, la gara della Time Warner Cable Arena ha dato alcuni segnali di ripresa. Qualche folata di quel gioco ammirato durante le finali dello scorso anno, qualche sprazzo del vero Tony Parker, autore nel secondo quarto di buone giocate e di 8 dei suoi 10 punti e anche 3 assist. Certo, non basta, ma il francese sta tornando ai suoi livelli.
Nella squadra di Jordan si rivede dopo due settimane di pausa forzata Lance Stephenson, che chiuderà con 8 punti in 18 minuti: "quando ero fuori, guardavo giocare i miei compagni con grande applicazione e senza energia negativa, ora che sono tornato devo fare lo stesso, e cercare di dare il mio apporto al meglio". Il go to guy degli Hornets è sempre Kemba Walker però, che complice anche l'assenza di Al Jefferson, ha letteralmente fatto schizzare le sue medie realizzative. Anche questa notte saranno 28 i punti del furetto uscito da Uconn, ma come vedremo, non saranno sufficienti.
Dopo un primo quarto sostanzialmente giocato con il freno a mano tirato da entrambe le parti, nel secondo gli Spurs imprimono la prima accelerata al match, portandosi sul +10 con Parker e Duncan (6+3 e 6+4). Danny Green piazzerà due due delle sue tre triple a metà frazione, dando agli Spurs il massimo vantaggio sul +16 (50-34). Charlotte accorcia dalla linea della carità ed all'intervallo è -12.
La nuova vena della ripresa degli Hornets permette ai padroni di casa di tornare a contatto con gli ospiti, guidati dalle iniziative di Kidd-Gilchrist, Biyombo e Gerald Henderson, fino al -6. Il ritorno in campo di Ginobili da nuova linfa ai texani che riescono a mantenere, seppur in minima parte, un vantaggio costante. Duncan martella i lunghi, mentre Ginobili fa +11 dall'arco.
Danny Green rimette la doppia cifra di vantaggio per gli Spurs ad inizio quarta frazione, ma sono Stephenson e Kemba Walker a riportare Jordan e i suoi prima sul -3, poi sul -1 grazie a due liberi, a 4'30'' dalla sirena finale. L'inerzia sembra tutta a favore dei padroni di casa, ma è ancora Manu Ginobili con una penetrazione prima, e con la tripla dopo a chiudere definitivamente i conti.
"Nelle ultime partite ho avuto l'opportunità di avere molto la palla tra le mani e decidere le sorti della gara stessa. Non è mai facile prendere decisioni e risolvere le gare contro squadre molto più atletiche di noi come gli Hornets. Stasera ho messo due tiri importanti nel momento clou ed ho preso buone decisioni in attacco. Se hanno aiutato la squadra a vincere, ne sono contento" ha commentato un soddisfatto Ginobili a fine gara.
Sia gli Spurs che gli Hornets torneranno in campo venerdì notte, quando giocheranno entrambe tra le mura amiche. San Antonio ospiterà i Portland Trail Blazers, mentre a Charlotte arrivano gli Indiana Pacers.