Undici gare nella notte NBA, non senza sorprese. I Cleveland Cavaliers, ridotti all'osso per le assenze di LeBron James e Kyrie Irving, oltre che per la trade che ha coinvolto Dion Waiters, permettono ai 76ers di tornare al successo dopo 14 sconfitte. Kemba Walker sempre più uomo franchigia di Charlotte: i suoi 33 punti valgono il successo contro i Boston Celtics. Sesto successo consecutivo per i Mavs, guidati da Nowitzki (che diviene il settimo marcatore all time della NBA) e Rondo, che nonostante l'1/13 al tiro serve 14 assist e cattura 10 rimbalzi. Jimmy Butler fa la differenza in attacco e in difesa su Harden (limitato a 20 punti) e i Bulls volano con la vittoria numero 13 nelle ultime 15 partite. Senza storia, come previsto il confronto tra Grizzlies e Knicks. Arriva la sconfitta consecutiva numero 12 per i Timberwolves, battuti dai Nuggets di uno scatenato Afflalo. Il risveglio di Hibbert permette ai Pacers di contenere la rimonta dei Jazz e vincere a Salt Lake City. Damian Lillard si conferma bestia nera dei Lakers, che senza Kobe Bryant tengono comunque testa a Portland. La difesa dei Warriors soffoca le bocche di fuoco dei Thunder. Gli Hawks in versione pirati vincono anche in casa dei Clippers.
Philadelphia 76ers (5-28) - Cleveland Cavaliers (19-16) 95-92 (19-20, 18-30, 23-18, 35-24)
Wroten 20, Carter - Williams 18 + 13 assist, Covington 16; Love 28 + 19 rimbalzi, Thompson 18, Harris 16
Dopo 14 sconfitte, i 76ers approfittano delle assenze di LeBron, Irving e Waiters (andato a Oklahoma per JR Smith e Iman Shumpert in una trade a 3 con i Knicks) oltre che di Varejao, per tornare al successo. I Cavs conducono anche di 17, sostenuti da Kevin Love, per poi cedere di schianto nell'ultimo quarto. "Avevamo la gara in pugno," dichiara Love. "Purtroppo non l'abbiamo chiusa. Questa era una squadra che avremmo dovuto battere."
Boston Celtics (11-21) - Charlotte Hornets (12-24) 95-104 (16-24, 20-26, 26-29, 33-25)
Sullinger 22, Crowden e James Young 13; Walker 33, Zeller 20, Henderson 13
Gli Hornets sono privi di 7 giocatori e si affidano a Kemba Walker. Il play (indicato alla vigilia come pericolo principale da coach Stevens) non delude e realizza 20 punti nel secondo tempo, conducendoli alla vittoria con l'aiuto di Cody Zeller (al career high con 8/8 al tiro).
Brooklyn Nets (16-18) - Dallas Mavericks (26-10) 88-96 OT (35-21, 14-22, 16-22, 17-17, 6-14)
Loperz 22 + 13 rimbalzi, Jack 20 + 10 assist, Johnson 18; Ellis 19, Nowitzki 15, Rondo 2 (1/13 al tiro) + 14 assist e 10 rimbalzi
Sesto successo consecutivo per i Mavs 15esimo (contandone 4 della passata stagione) in trasferta all'Est, ottenuto nella serata in cui Dirk Nowitzki diviene il settimo marcatore all time della NBA, superando con 27412 punti Moses Malone. I Nets, privi di Deron Williams e Garnett, falliscono il tiro della vittoria in chiusura di quarto periodo con Joe Johnson, per poi sciogliersi come neve al sole nell'overtime. "Orgoglioso per il record," dice Nowitzki, che all'inizio della stagione è diventato anche il miglior marcatore non americano della storia della NBA. "Ma lo sono ancor di più per questa vittoria."
Chicago Bulls (25-10) - Houston Rockets (23-11) 114-105 (34-33, 28-29, 21-27, 31-16)
Gasol 27 + 14 rimbalzi, Butler 22, Rose 19; Josh Smith 21, Harden 20, Howard 12 + 14 rimbalzi
Jimmy Butler rafforza le voci che vedono in lui un candidato al titolo di MVP e, insieme a un grande Pau Gasol, regala ai Bulls la vittoria numero 13 nelle ultime 15 partite. Gara decisa negli ultimi 3:20, nei quali i Bulls mettono a segno un parziale di 19-5. I Rockets hanno tirato soltanto 5 tiri liberi, andando vicini al record negativo di sempre (4) registrato nel 1978. Serata no per Harden, limitato dalla gran difesa di Butler a 7/22 al tiro. Non il miglior modo per festeggiare il titolo di giocatore del mese della Western Conference (un giocatore di Houston non vi riusciva dal gennaio del 2008, l'ultimo fu Yao Ming), ottenuto grazia agli oltre 30 punti di media che hanno permesso ai Rockets un record di 9-5.
Memphis Grizzlies (25-9) - New York Knicks (5-32) 105-83 (21-14, 26-22, 37-26, 21-21)
Conley 22, Gasol e Tony Allen 14; Acy 19 + 14 rimbalzi, Calderon 13, Hardaway 12
La cronaca di Vavel alla pagina https://www.vavel.com/it/basket/nba/433190-tutto-secondo-i-pronostici-i-grizzlies-distruggono-i-knicks.html
Denver Nuggets (15-20) - Minnesota Timberwolves (5-28) 101-110 (21-35, 20-27, 28-25, 32-23)
Afflalo 34 (7/12, 4/6, 8/8), Hickson 16 + 11 rimbalzi, Faried 15; Gorgui Dieng 22 + 12 rimbalzi, Wiggins 20, Mo Williams 17
12esima sconfitta consecutiva per i Timberwolves, che cedono sotto i colpi di uno scatenato Afflalo (25.3 punti di media col 61% al tiro nelle ultime 3 partite). Faried non ripete invece la gara di fine mese contro i Wolves, in cui aveva segnato 26 punti catturando 25 rimbalzi, fermandosi a 15+7. Minnesota non ha mai vinto dal 10 dicembre, giocando senza Rubio, Pekovic e Martin. "Dobbiamo superare questo periodo," dice Sam Mitchell, che ha sostituito l'indisposto coach Saunders.
New Orleans Pelicans (17-17) - Washington Wizards (23-11) 85-92 (23-27, 21-25, 20-17, 21-23)
Davis 21 + 10 rimbalzi, Evans 21, Anderson 14; Wall 15, Pierce 14, Humphries e Gortat 10
I Wizards mettono fine alla mini crisi (3 sconfitte consecutive) vincendo a New Orleans (settimo successo di fila contro i Pelicans) grazie a una gran difesa, che concede ai Pelicans (103 punti di media) solo 85 punti. "Quando concediamo meno di 100 punti siamo la miglior squadra della Lega," afferma Paul Pierce. I Wizards hanno perso solo 1 volta nelle 14 occasioni in cui gli avversari non sono arrivati a quota 100.
Utah Jazz (12-23) - Indiana Pacers (14-22) 101-105 (16-31, 23-22, 23-21, 39-31)
Hibbert 22, SCola 16, Stuckey e Miles 13; Favors 27 + 11 rimbalzi, Hayward 24, Exum 13
Il risveglio di Hibbert, per la prima volta oltre quota 20 dopo due mesi, permette ai Pacers (28/30 ai liberi) di espugnare Salt Lake City nonostante un grande ultimo quarto dei Jazz, che nel corso del primo tempo erano stati in svantaggio anche di 19 punti. "Sto cercando di prendere tiri nel miglior modo possibile," dice Hibbert. "Guardando alla fine della scorsa stagione (4 gare di playoff senza segnare, n.d.r.), posso dire che le cose non sono sempre andate come avrei voluto, ma ho bisogno di restare sempre concentrato e mentalmente forte."
Portland Trail Blazers (27-8) - Los Angeles Lakers (11-24) 98-94 (24-23, 23-22, 23-28, 28-21)
Lillard 39 (8/13, 4/8, 11/13), Aldridge 21, Meyers Leonard 12 + 12 rimbalzi; Hill 23 + 14 rimbalzi, Lin 14, Ellington 13
Negli ultimi 15 giorni Damian Lillard sta giocando a livelli mai visti. Dopo i 43 punti contro gli Spurs e i 40 inflitti ai Thunder, eccone 39, di cui 16 nell'ultimo quarto, contro i Lakers, privi di Kobe Bryant. Per Lillard, anche 5 punti negli ultimi 36 secondi. "Non vivo per questo," dice Lillard. "Mi piacerebbe che giocassimo sempre nello stesso modo con cui siamo stati in campo negli ultimi 8 minuti. Quando ce ne è bisogno, comunque, non ho paura a farmi avanti." Lillard supera il suo career high per gare giocate in casa: il precedente era di 38, sempre realizzato contro i Lakers, con cui ha una media di 26.3 punti a partita. Soltanto Clyde Drexler, con 43 punti, ha fatto meglio contro i Lakers con la maglia di Portland. Grazie a un record di 13-3, coach Terry Stotts è stato nominato coach of the month per dicembre.
Golden State Warriors (27-5) - Oklahoma City Thunder (16-17) 117-91 (34-25, 31-20, 19-20, 33-26)
Barnes 23, Thompson e Curry 19; Westbrook 22 (5/21 al tiro), Morrow 17 + 10 rimbalzi, Durant 14 (3/16 al tiro) + 10 rimbalzi
I Warriors umiliano i Thunder costringendoli al 30% al tiro, con Durant e Westbrook che combinano un orripilante 8/37. "Abbiamo giocato male," ammette coach Brooks. "Inutile girarci intorno. Ci hanno surclassato dimostrando di essere al momento la squadra migliore della Lega." Davanti a quasi 20mila spettatori, i Warriors portano il loro record alla Oracle Arena a 14-1.
Los Angeles Clippers (23-12) - Atlanta Hawks (26-8) 98-107 (26-21, 20-23, 23-33, 29-30)
Griffin 26 + 10 rimbalzi, Jordan 15 + 16 rimbalzi, Paul 10 + 10 assist; Millsap 23, Teague 20, Carroll 17
Settimo successo consecutivo in trasferta per gli Hawks, mai così "pirati" da 21 anni. Per gli Hawks è anche l'ottava vittoria consecutiva contro team dell'Est, mai così bene dal 1997. I Clippers sono invece 7-10 contro squadre con record positivo. Umori opposti nei due spogliatoi. Al Horford sottolinea l'importanza delle parole di coach Budenholzer, che "stressa" la squadra sull'importanza della difesa e dei rimbalzi, mentre Doc Rivers riconosce che in questo momento gli Hawks hanno un'irremovibile confidenza. "Abbiamo sbagliato un sacco di tiri aperti e siamo stati negligenti nella gestione della palla. Abbiamo perso a causa delle palle perse e delle facili conclusioni concesse," conclude Rivers, ancora oggi il miglior assistman della storia degli Hawks, con cui ha militato dall'83 al '91.