La Nba non si ferma mai e la notte prima di Capodanno ci regala 10 partite, alcune combattute come a Portland e Memphis, altre meno come Detroit e Golden State. Le emozioni non mancano e ve le raccontiamo con cronache, video e azioni migliori della serata.
Orlando Magic - Detroit Pistons 86-109
Terza vittoria di fila per i Detroit Pistons che sembrano essersi tolti la scimmia dalla spalla (Josh Smith) e viaggiano a gonfie vele, chissà, verso un’ottava posizione ad Est che sembra sempre meno utopia. Dopo un inizio in sordina Drummond e compagni calano gli assi nella ripresa, quando riescono a raggiungere la doppia cifra di vantaggio e non voltarsi più alle spalle. Il “big man” chiude con 17 punti e 22 rimbalzi mentre sarà Meeks a decidere la gara entrando dalla panchina: l’ex Lakers ne mette 34, con un 9/11 da tre da far impallidire chiunque. Oladipo e Tobias Harris gli unici due a non alzare bandiera bianca fino al termine, ma il punteggio sarà impietoso: +23 e Pistons sull’onda.
Atlanta Hawks - Cleveland Cavaliers 109-101
La festa di compleanno di LeBron James viene rovinata dagli Atlanta Hawks e da un problema al ginocchio che tiene fuori “the King”. Mancando James i Cavs si affidano al rientrante Irving che chiuderà con un’ottima prestazione da 35 punti e 9 assist, ma non basterà. Atlanta è troppo più squadra in questo momento e con Teague, Korver e soprattutto Paul Millsap sbaraglia la concorrenza della squadra di Blatt nel secondo periodo andando avanti anche di 10 punti. Irving e Thompson fanno il possibile per rimettere la propria squadra in partita, ma Millsap è indemoniato e vince a mani basse il confronto con un Kevin Love sempre più lontano dall’essere quello della scorsa stagione.
Chicago Bulls - Brooklyn Nets 82-96
Una delle sorprese della notte viene da Chicago dove a sorpresa i Nets passano sul parquet dello United Center. I Nets vincono la gara lì dove i Bulls sono o dovrebbero essere più forti: sotto le plance. Gasol e Noah soffrono tremendamente Brook Lopez, 29 a fine gara e season high per lui. Joe Johnson mette a referto una grandissima doppia doppia da 20 punti ed 11 rimbalzi, tirando anche discretamente bene dal campo (8/14). Incredibilmente i Bulls hanno soltanto 12 punti in attacco dal duo Rose+Butler (4+8), mentre il solo Dunleavy chiuderà oltre i 20. Nonostante un’ottima partenza sul +9 con la tripla dello stesso Dunleavy, i Bulls crollano a cavallo dell’intervallo lungo. Nell’ultimo periodo quando si poteva concretizzare la rimonta, Lopez non ha sbagliato un colpo, mentre Rose ha sbagliato tutto quello che poteva. +14 Nets che vedono sempre più vicini l’ottavo posto.
Memphis Grizzlies - San Antonio Spurs 95-87
La riedizione della sfida dei tre tempi supplementari di qualche giorno fa si rigioca a Memphis questa volta, ma il risultato non cambia. Gli Spurs orfani ancora di Parker e Leonard non reggono i colpi di Conley e compagni. Belinelli e Joseph fanno pentole e coperchi per mantenere San Antonio a contatto e chiuderanno con 18 punti a testa. Memphis corre, forse troppo per questi speroni ed all’intervallo è già sopra di 15, con Conley che ne mette 16 nel primo quarto. San Antonio non chiude l’area a sufficienza e le penetrazioni di Conley sfociano in facili assist per Gasol che ne beneficia al massimo. I Grizzlies aprono benissimo il campo e dopo aver cavalcato Gasol si spostano altrettanto bene sul perimetro dove le triple di Pondexter e Conley chiudono definitivamente la gara.
New Orleans Pelicans - Phoenix Suns 110-106
Lo sparatutto che vale, o potrebbe valere un ottavo posto nella western conference lo vincono i New Orleans Pelicans, riaprendo la corsa playoffs. La sfida tra Davis ed Evans da una parte e Dragic e Bledsoe dall’altra viene vinta dai primi due che confezionano 43 punti sufficienti a sbaragliare la concorrenza della squadra di Hornaceck. La partita è bella ed equilibrata, con i Pelicans che raggiungono il massimo vantaggio nel primo quarto con 14 punti sui Suns. Phoenix recupera con Green e Morris che si alzano dalla panchina e sparano a ripetizione dall’arco, ricucendo lo strappo. Nel terzo quarto le scorribande di Dragic ed Holiday la fanno da padrone ma è sempre l’equilibrio a regnare, fino al ministrappo degli ultimi minuti: Anderson spara da tre, Morris con il gioco da tre punti risponde presente. Tyreke Evans mette il jumper del definitivo +4 che vale una vittoria preziosissima.
Dallas Mavericks - Washington Wizards 114-87
Tutto facile, o quasi, per i Dallas Mavericks di Monta Ellis. I Washington Wizards si presentano in Texas con la pancia piena e con la testa forse volta ai prossimi impegni e resistono alle scorribande dei Mavs nei soli 12 minuti iniziali. Da inizio secondo quarto in poi è un “one way game”, con i Mavs che mandano 6 giocatori in doppia cifra mentre dall’altra solo Wall, Beal e Gortat, nonostante le tante forzature, raggiungono la doppia cifra nel proprio tabellino personale. Il Break decisivo nel secondo quarto (36-21), con i Mavs che serrano le fila in difesa e corrono, tanto, in contropiede. Garbage time nel secondo tempo, con i buoi che sono scappati e la voglia di rimonta dei Wizards è inversamente proporzionale a quella di tornare negli spogliatoi.
Denver Nuggets - Los Angeles Lakers 103-111
Partita all'insegna dell'ennesima impresa dell'eterno Kobe Bryant. Il Black Mamba chiude l'anno con una tripla doppia (23 punti, 11 assist, 11 rimbalzi in 32 minuti in cui ha perso anche 9 palloni), la 21esima della sua carriera, per mettere fine alla striscia negativa dei Lakers (3 sconfitte di fila) e battere i Nuggets. A 36 anni e 129 giorni, Kobe è il secondo giocatore più vecchio ad aver realizzato una tripla doppia (il record è di Tim Duncan, che ci è riuscito lo scorso 5 dicembre a 38 anni e 224 giorni).
Bryant supera anche quota 25mila tiri tentati, più di lui hanno tirato solo Kareem Abdul Jabbar (28307) e Karl Malone. "Ora so esattamente dove voglio andare," afferma Bryant. "Non voglio battere questi ragazzini con la velocità. Li mando giù di giri, tengo la mia posizione e mi elevo su di loro. Pura vecchia scuola alla Oscar Robertson".
Utah Jazz - Minnesota Timberwolves 100-94
Shabazz Muhammad, ex di turno, realizza il career high di 30 punti, ma dopo la quinta tripla realizzata, che dà l'82-72 ai Wolves con 9 minuti da giocare, esulta rivolgendo un gesto alla panchina di Utah che non viene digerito dai Jazz. La rimonta dei padroni di casa parte inesorabile, e i contropiedi di Hayward (11 punti nei minuti finali), tra i migliori insieme a Burke (anche per lui career high a quota 26), rendono giustizia alla poca sportività di Muhammad. Tra le chiavi della vittoria, anche un timeout chiamato nel quarto periodo da coach Snyder, rimasto in silenzio durante la sospensione: "Sapevamo cosa volesse dirci senza bisogno che lo facesse," ammette Burke. "Era stanco di parlare a vuoto, e abbiamo ricevuto il messaggio".
Portland Trail Blazers - Toronto Raptors 102-97
Al Moda Center di Portland si affrontano due delle migliori squadre della Nba e le attese non verranno affatto deluse. Lo show delle due point guard, Lowry da una parte, Lillard dall'altra, viene deciso dal terzo incomodo: e che incomodo, Aldridge. Il "big man" di Portland torna in campo dopo la pausa forzata nell'ultima gara e ne piazza 23 con 13 rimbalzi, che risulteranno decisivi nel finale. Portland tira molto male nei primi 24 di gioco, favorendo il minibreak di Lowry e compagni che volano sul +10. La rimonta dei Blazers si concretizza grazie a Lillard e viene coronata dal jumper del +2 di Aldridge dalla media, ma Amir Johnson impatta e manda tutti all'overtime. Lo decide Nicolas Batum con 6 punti pesantissimi dei 15 finali dei Blazers.
Golden State Warriors - Philadelphia 76ers 126-86
La migliore squadra della Nba contro la peggiore. Finisce come ci si aspettava, con una mattanza a favore dei padroni di casa della baia di San Francisco. Curry e compagni giocano sul velluto e danno spazio a spettacolo e soprattutto alle seconde linee. I Warriors mandano in doppia cifra ben 7 giocatori, compresi anche Holiday e Barbosa dalla panchina. Speights è il migliore marcatore della serata con 23 punti partendo in quintetto al posto di Bogut. Sims il miglior marcatore dei 76ers, che chiuderà a 19 con 7 rimbalzi. Lo scontro testa-coda questa volta ha visto vincere Davide contro il piccolo Golia.
Ed ora spazio alle migliori giocate della notte Nba con la top 10!
La Redazione Nba di Vavel coglie l'occasione per farvi i migliori auguri di un felice e sereno Anno Nuovo.