Immarcescibile, ineffabile, infinito: chi lo dava per finito, chi ha detto che avrebbe dovuto ritirarsi da vincitore, dopo la conquista del quinto anello, probabilmente si starà rimangiando tutto guardando il processo di ringiovanimento di Tim Duncan. Il "giovane" caraibico, trentottenne, stanotte ha messo a segno la sua quarta tripla doppia in carriera, trascinando i suoi Spurs nella vittoria a Memphis. Nella notte Nba ci sono le follie cestistiche di Charlotte e Houston, le passeggiate di Boston, Washington, Oklahoma, Atlanta e Milwaukee. Infine, le vittorie, sorprendenti di Phoenix ed Orlando in trasferta a Dallas e Utah, mentre James trascina Cleveland a Toronto. Video, statistiche e l'immancabile top10 per non farvi mancare niente del fantastico Mondo della Nba.
Charlotte Hornets - New York Knicks 103-102
Partita rocambolesca a Charlotte: gli Hornets vanno avanti di 15, toccando anche i 20. Jefferson e Henderson fanno il parziale subito nel primo quarto, New York non difende e trova dal solito Anthony le risposte in attacco. Sotto di 10, poi di 15 a metà frazione, i Knicks si svegliano a 5 minuti dalla fine, quando sembrava tutto finito (e lo credevano anche i padroni di casa). Parziale mortifero condotto dal solito Carmelo che ne metterà a referto 32 e New York che sorprendentemente è sopra di 1 a 40 secondi dal termine. Anthony sbaglia da due il colpo del Ko e la palla con 4 secondi è di Kemba Walker che si beffa della sua pessima prestazione e piazza il buzzer beater della vittoria, ancora una volta.
Philadelphia 76ers - Oklahoma City Thunder 91-103
Tutto facile, o quasi, per gli Oklahoma City Thunder contro il tank estremo dei Philadelphia 76ers. Durant sembra mettersi subito all'opera per confezionare il parziale ed incanalare fin da subito la gara, ma è un fuoco di paglia (finirà la partita con un brutto 3/11 dal campo per soli 11 punti). Westbrook ed Ibaka respingono per tutta la gara i tentativi di Michael Carter Williams e Covington, una piacevole sorpresa di questi Sixers. Philadelphia riesce a tornare spesso dal -15 fino al -8, anche al -5, ma mai definitivamente a tiro, concedendo la vittoria agli ospiti, com'era prevedibile.
Washington Wizards - Denver Nuggets 119-89
Partita che ci si poteva aspettare equilibrata, con i Nuggets in netta ripresa dopo un inizio a tinte molto scure, ed invece tutto tranquillo per i Washington Wizards che piazzano ben 6 uomini in doppia cifra (Wall 9 e Nenè 8 al rientro). Gortat e Humphries tartassano i lunghi di Denver che crolla nel secondo quarto sotto i colpi del duo di lunghi e di Wall che distribuisce cioccolatini a tutti i compagni (12 a fine gara ed una stoppata che rivedremo nella top10 di giornata). Lawson è l'unico che ci prova per gli ospiti, ma forza troppo e perde molti palloni che vengono puntualmente trasformati in contropiede e spettacolo dai padroni di casa. Secondo tempo da garbage time che si chiude con un eloquente +30.
Boston Celtics - Los Angeles Lakers 113-96
La gara tra le due franchigie più vincenti di sempre in Nba va, come previsto, ai Boston Celtics. Il tank dei Lakers non favorisce lo spettacolo ed un regolare svolgimento della gara: già dal primo quarto i gialloviola sono distratti e pensano a tutt'altro che difendere e mettere pressione su Rajon Rondo. Il faro di questi Celtics è imprendibile e sfiora addirittura la tripla doppia: 12 punti, 16 assist e 8 rimbalzi. Bryant ne mette a segno 22, avvicinandosi sempre più al terzo posto nella classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi occupata da Michael Jordan. Questo sembra essere l'unico pensiero ed obiettivo del mamba, lasciato solo da compagni e dirigenza.
Brooklyn Nets - Atlanta Hawks 75-98
La solidità, di squadra e nei singoli, al potere. Gli Atlanta Hawks si sbarazzano facilmente dei Brooklyn Nets, forse paghi dopo il successo contro gli Spurs, forse semplicemente inferiori agli Hawks. Millsap (17 e 9) domina, in lungo ed in largo, facendo la differenza nell'uno contro uno in attacco come in difesa. La pochezza dei Nets si vede in attacco: circolazione quasi assente e, quelle poche volte che la palla si muove, risulta sterile ed improduttiva. Joe Johnson e Lopez sono gli unici in partita e chiuderanno rispettivamente con 20 e 12 punti. Brooklyn chiuderà la partita con un impietoso e pessimo 37% dal campo, addirittura con il 15% da tre. Troppo poco per impensierire la squadra di Budenholzer, che porta a casa la quinta vittoria di fila.
Toronto Raptors - Cleveland Cavaliers 91-105
I Cavaliers vengono dalla tiratissima sfida nella "big apple" della sera precedente, mentre i Raptors sono reduci dal tour ad ovest. In una sfida che ha il sapore di scontro al vertice della Eastern Conference, Cleveland mette in campo tutto quello che finora non aveva fatto vedere: difesa, aggressività sulla palla e un gioco quasi accettabile in attacco. Irving mette la museruola al Lowry scatenato di questo periodo, mentre in attacco prima Love, poi Jones dalla panchina scavano il solco, con LeBron James che si accende a tratti. La squadra di Blatt va sul +15 e sembra controllare agevolmente i Raptors che trovano in Amir Johnson il baluardo odierno (27, season high). James gestisce il vantaggio e chiuderà la gara con 24 punti e 13 assist, la maggior parte per un Tristan Thompson decisivo nell'ultimo periodo con punti e rimbalzi in attacco decisivi.
Memphis Grizzlies - San Antonio Spurs 101-107
Nella sfida tra due delle migliori squadre ad ovest, la spuntano i campioni in carica. Memphis sembra rifiatare un pò dopo un inizio di stagione stratosferico, con la sua coppia di torri gemelle che sono un pò in riserva. Mentre Marc gioca nonostante un fastidio al ginocchio, Randolph non è incisivo come al solito e paga la pressione difensiva di Duncan e compagni. Ginobili è il solito chirurgo dalla panchina e vede il canestro come una vasca da bagno (5/5 da tre punti per punti 17 finali). Memphis rialza la testa nella ripresa con il solito Conley, mentre Pop deve rinunciare a Parker nella ripresa per un fastidio alla coscia. I padroni di casa nonostante lo sforzo finale non riescono a rientrare definitivamente in partita e Duncan (tripla doppia fantascientifica) la chiude.
Minnesota Timberwolves - Houston Rockets 112-114
Houston, così come fatto da Charlotte, la vince una prima volta allungando, poi sembra perderla, ed infine la porta a casa con non pochi patemi d'animo. La serata di Minneapolis è illuminata dalla stella lucente del barba, che affonda le critiche che lo vogliono svogliato, sprecone ed impreciso, tirando 11/17 dal campo con 13/14 dalla lunetta, per un totale di 38 punti finali, ai quali aggiunge anche 6 assist. Sembra essere sufficiente assieme ai 4 punti consecutivi a metà quarto quarto di Jason Terry, ma i Wolves hanno un sussulto e impattano a quota 99 prima e a 103 poi per l'overtime. Thaddeus Young pareggia la tripla di Terry a quota 102, ma è "l'insolito sospetto" Nick Johnson a chiuderla con la penetrazione che vale la partita.
Milwaukee Bucks - Miami Heat 109-85
I giovani, sorprendenti Bucks continuano a stupire l'America. Non bastano le assenze di Cole e Deng a Miami come attenuante per una sconfitta troppo brutta per essere vera. Vince la squadra, il collettivo, che respinge tutti i tentativi di rimonta del duo Wade e Bosh, unici due a portare la carretta per Miami. La truppa di Kidd difende, molto, forse troppo per il duo degli Heat ed inoltre ne porta ben sei in doppia cifra, rimediando alla cattiva serata di Pachulia, Mayo e Sanders oltre alle assenze di Henson e Ilyasova. Antetokounmpo, Parker e Knight uniti a Marshall, Bayless e Middleton dalla panchina, mettono ko gli Heat. Milwaukee dopo 20 partite giocate è sopra il 50% di vittorie: chi l'avrebbe mai detto?
Dallas Mavericks - Phoenix Suns 106-118
Lo sparatutto tra Dallas e Phoenix, quasi come un western ben datato, finisce con la vittoria della squadra più fresca ed atletica: i Phoenix Suns. La banda Hornaceck assalta il fortino texano e agguanta il bottino. La differenza della gara, oltre alla freschezza ed alla lunghezza del roster a disposizione della ex guardia dei Jazz, la fa la percentuale nel tiro pesante: 13/26 con il 50% per gli ospiti, 4/19 e 21% per i padroni di casa che oltre al solito Monta Ellis da 33 punti trovano poco o nulla. Dragic conferma il suo momento magico e ne mette 28. Phoenix continua la sua rincorsa verso l'ottava posizione ad ovest.
Utah Jazz - Orlando Magic 93-98
Sfida tra due squadre che già dopo 1/4 di stagione non sembrano voler chiedere molto alla regular season e puntano a far crescere i propri giovani in ottica futura. Sfida nella sfida è quella che vede opposti Harris e Oladipo da una parte e Favors e Burke dall'altra. L'ala dei Jazz viene però abbandonata sul più bello dal suo compagno di squadra. Orlando vola sul +12 all'intervallo con la tripla di Oladipo, ma i Jazz non mollano. La tripla di Hood riporta i padroni di casa sul -3 (75-72), ma non basta. Harris e una banale palla persa di uno spaesato Hayward concedono il pass ai Magic per uscire vittoriosi dalle montagne rocciose dello Utah.
Sacramento Kings - Indiana Pacers 102-101
Tornano alla vittoria i Sacramento Kings di coach Malone. Lo fanno dopo una partita al fulmicotone, decisa da un canestro dopo un tempo supplementare di Karl Landry, decisivo dalla panchina. I purple si presentano contro i Pacers ancora orfani di DeMarcus Cousins, ma Rudy Gay e Darren Collison non lo faranno rimpiangere. Sacramento sembra avere vita facile nel primo tempo, quando vola anche sul +14. David West prima guida la rimonta Pacers, poi impatta a quota 96 che vale l'overtime. Indiana sembra avere la meglio nel prolungamento, ma avanti di 1, sul 101-100 commette il grave errore di non tagliare fuori Landry che recupera il rimbalzo sul tiro sbagliato di Gay e regala la vittoria ai Kings.
Ecco le classifiche aggiornate dopo le partite della notte:
Vi lasciamo con la top 10 delle giocate della notte, come al solito, una più spettacolare dell'altra: