Un'altra prestazione convincente per i Miami Heat. Dopo la partenza di LeBron James in estate, complici anche le condizioni di Wade, erano in tanti a dare in netto calo la squadra della Florida, che sta invece sorprendendo tutti in un certo senso, e va a vincere sul campo dei Dallas Mavericks, che li avevano battuti nelle Finals del 2011, per 105-96, portando il proprio record a 5-2 e costringendo gli avversari alla terza sconfitta stagionale, causata soprattutto dalle cattive percentuali al tiro della squadra di Carlisle.
Già nel primo tempo gli Heat provano a fare il vuoto, trovando un super Luol Deng da 12 punti nel solo primo quarto, 30 totali per l'ex Chicago Bulls alla sirena. Nowitzki prova a tenere a contatto i suoi, ma trova poco seguito soprattutto nelle seconde linee: dalla panchina di Dallas arrivano solo tre punti nel primo tempo. All'intervallo lungo la percentuale al tiro dei Mavs è inferiore al 40%, mentre Miami cavalca l'onda di Deng e trova un grande Bosh (15 nel primo tempo, 20 alla fine) e 10 punti dalla panchina di Chalmers, 18 punti con 6/9 dal campo alla sirena.
Il secondo tempo si apre con un abbozzato tentativo di rimonta della squadra di Carlisle, firmato da Monta Ellis, ma dura poco: gli Heat allungano ulteriormente fino al +22, massimo vantaggio per i ragazzi di Spoelstra, guidati in cabina di regia da un perfetto Wade da 20 e 10 asssist. Nel quarto quarto è praticamente garbage time, con Crowder che fa bella figura segnandone 15, ma non basta: 105-96 il finale di partita all'American Airlines Center, in favore degli ospiti.