Opening night anche alla Arco Arena dove in quel di Sacramento si presentano i vicini di casa, i Golden State Warriors. L’esordio in Nba sorride a Steve Kerr che ha una discreta risposta dalla sua squadra, nonostante le assenze di David Lee e Brandon Rush e le percentuali siano quelle classiche ed infelici di inizio stagione. Kerr vince al suo esordio, puntando tutto sulla solita vena degli “splash brothers” che alla fine combineranno per 43 punti dei 95 finali e su un quintetto basso nel momento decisivo. Per i Kings ancora tanto, troppo su cui lavorare, ma si parte dalle palle perse: 27 in 48 minuti, addirittura più dei canestri realizzati dal campo (24) dalla squadra di Michael Malone.

Veniamo alla gara. Kerr preferisce Harrison Barnes al posto di Iguodala nello spot di ala piccola e il prodotto di North Carolina risponde presente: 9 punti, 6 rimbalzi ed una buona presenza sul parquet. Manca Lee, come detto, ma c’è Bogut: l’australiano però è limitato da una forte emicrania, che ne condiziona la prestazione, la presenza difensiva ed il minutaggio (4 punti e 5 rimbalzi in 18 minuti). Primo tempo abbastanza equilibrato, sia nel punteggio che nel computo di errori personali e di squadra. Le palle perse sono un abituèe delle gare di inizio stagione e non si fanno attendere (26-22 a fine gara). Meccanismi ancora da oleare, ma i giocatori chiave delle squadre salgono in cattedra in egual modo: Curry e Thompson sono a 12 all’intervallo lungo, gli stessi di un pimpante DeMarcus Cousins per i Kings, ai quali si aggiungono i 9, con due triple, di Nick Stauskas (positivo il suo impatto con la lega) ed i 6 con 6 assist di Nick Collison. Kerr pesca bene dalla panchina e trova un Marreese Speights in spolvero che piazza un 5-6 dal campo e riporta avanti i Warriors dopo un minibreak dei padroni di casa. Alla sirena di metà gara i Kings sono avanti di 2 (49-47), ma la sensazione è che l’equilibrio possa rompersi da un momento all’altro.

La mossa vincente infatti viene dall’ex guardia dei Bulls che a metà terzo quarto, dopo il risveglio post intervallo durato circa un paio di minuti, abbassa il quintetto e suona la carica. Cinque piccoli che difendono e corrono in contropiede mettono letteralmente a ferro e fuoco la squadra di Malone che va nel panico e perde la bussola: il parziale è stordente, 22-4, con Draymond Green (non il centro dei vostri sogni) che gioca da cinque nei momenti clou della gara e limita Cousins alla perfezione, facendogli soffrire una marcatura d’anticipo degna di una postseason. Collison inizia a sparacchiare, Gay ne mette 14 ma mai decisivi, mentre Cousins si innervosisce ed esce dalla gara per problemi di falli. I Warriors si spianano la strada verso la prima vittoria stagionale, con Curry e Thompson che beneficiano al meglio del lavoro di Iguodala da 4 atipico e di uno Speights sempre più in palla. I 21 punti realizzati dai Kings in quasi 18 minuti tra metà terzo quarto ed ultima frazione, permettono alla squadra di Kerr di prendere il largo e gestire al meglio gli ultimi minuti di gara senza alcun patema d’animo, mettendo in soffitta la prima vittoria stagionale.

“Ho sempre riso di Doc e Tom (Rivers e Thobodeau) quando a fine gara arrivavano senza voce, ma adesso capisco il perché.” Queste le parole di un felice e soddisfatto Steve Kerr al termine della sua prima gara da Capo Allenatore di una squadra Nba. Anche se la prestazione non è stata delle migliori, l’ex Arizona può essere soddisfatto delle rotazioni della squadra e della difesa, anche se di fronte non c’era il miglior attacco della Lega. Malone si è dichiarato soddisfatto per i primi 30 minuti di gara, dove la sua squadra ha retto il colpo al cospetto di un collettivo ben più blasonato del suo: “Mancavano 5:40 alla fine del terzo quarto, ed eravamo avanti di uno, poi siamo andati in confusione e il risultato è il -20”.

Le percentuali di tiro sono state il vero ago della bilancia della gara: 44% dal campo per i vincitori, soltanto il 30% per i padroni di casa. Male entrambe le squadre dall’arco dei tre punti, dove i Kings hanno tirato addirittura con il 16% (3-18) al cospetto del non eccezionale 22% degli avversari (6-27). Nella prossima gara, i Kings ospiteranno i Blazers, mentre per i Warriors altro derby con i Lakers ad Oakland.